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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ostuni: "Nessun accordo anti-Saponaro"

OSTUNI – Nessuno a Ostuni ha stretto accordi. Non c’è un patto tra una parte del Pd e Domenico Tanzarella per giungere alle primarie del centrosinistra e rimettere in discussione la candidatura di Domenico Saponaro. Lo dice il consigliere regionale Giovanni Epifani.

OSTUNI – Nessuno a Ostuni ha stretto accordi. Non c’è un patto tra una parte del Pd e Domenico Tanzarella per giungere alle primarie del centrosinistra e rimettere in discussione la candidatura di Domenico Saponaro. Lo dice il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd), all’indomani del ritiro della candidatura a sindaco da parte dello stesso Saponaro, che si rifiuta di interpretare il “terzo copione” che gli è stato proposto (sarà poi lui a precisare meglio, se lo riterrà). Certo è che il candidato sostenuto dalla sinistra non è giunto a questa decisione inopinatamente. Ma la nostra ricostruzione dei fatti, dice Epifani, non è esatta.

Il consigliere regionale di Ostuni, ex Margherita, scrive per “ribadire che la mia posizione non si è spostata di un solo millimetro: ho sostenuto e continuo a sostenere la candidatura a sindaco di Ostuni di Francesco Saponaro. Nessun accordo quindi tra me, Tanzarella e il capogruppo Pd Pomes per rompere con Saponaro e costringerlo a ritirare la propria candidatura. E se un incontro c’è stato con Tanzarella e altri consiglieri, questo ha avuto come unica finalità solo quella di una disamina chiarificatrice di un percorso politico condiviso e delle motivazioni che poi invece hanno portato al suo arresto”.

Insomma, questo incontro (interpretiamo) pare ci sia stato, dunque, ma non mirava a rimettere tutto in gioco ma a tentare ancora una volta di ricostruire una coalizione elettorale che non si privasse dell’apporto del sindaco uscente socialista e delle liste che lo sostengono. “La candidatura di Saponaro (candidatura proposta dal comitato dai saggi che rappresenta l’attuale coalizione e altre forze del centro-sinistra) è tutt’oggi sostenuta dal mio partito, con l’auspicio – scrive ancora Epifani - che venga condivisa dall’attuale maggioranza e che si allarghi a tutte le forze politiche che vorranno convergere in questo percorso. Anzi colgo l’occasione di questo chiarimento, per chiedere pubblicamente a Saponaro di continuare ad offrirci la sua disponibilità, in virtù delle sue alte capacità politiche e amministrative che ne farebbero di lui un ottimo sindaco”.

Tutto ciò però presuppone quel “terzo copione” di cui Saponaro parla, vale a dire una coalizione che corrisponda alle forze che a fine 2013 hanno indicato la sua candidatura attraverso “quattro saggi”: Tanzarella per socialisti e civiche, il senatore Salvatore Tomaselli per il Pd, Antonio Napoli per i repubblicani e Mario Liso per Sel. Perché è inutile dire che è quasi impossibile che vi possano aderire il movimento di Franco Colizzi, Rifondazione ed altri soggetti civici che vogliono un netto cambio di rotta rispetto alle amministrazioni del sindaco uscente.

A ribadire che in politica mettere insieme tante forze è molto complesso, ma che Saponaro avrebbe dovuto alla fine di un periodo di consultazioni ed esplorazioni garantire l’alleanza tra le forze che lo hanno indicato come candidato, è proprio Domenico Tanzarella. Il sindaco – come Giovanni Epifani – dice che non esiste alcun accordo o patto tra lui e parte del Pd, tanto è vero che, allo stato dei fatti, il socialisti e le civiche che lo sostengono continueranno a sostenere un loro candidato che è Nicola Santoro.

Ogni colloquio, “tra i duecento di questi ultimi mesi”, dice Tanzarella, è stato finalizzato solo a rimettere insieme il centrosinistra. Piuttosto, secondo il sindaco di Ostuni, è il Pd che deve risolvere i proprio problemi interni diviso com’è tra lo sforzo per ricucire con lui e l’alleanza invece con forze che sono apertamente schierate contro di lui (le sigle che sono unite in Ostuni Democratica)). Comunque Tanzarella dice che nessuna porta è chiusa, ma è chiaro che non ci sono prospettive al di fuori dei quattro soggetti iniziali che avevano indicato Francesco Saponaro come candidato.

Va ricordato però che su quella proposta già un paio di giorni dopo il sindaco aveva espresso perplessità, quindi nei fatti bisogna metterci anche questo, oltre alle polemiche violente di inizio gennaio che portarono Saponaro a dire che non avrebbe accettato di essere il candidato di una alleanza che comprendesse anche Tanzarella. Da quel momento si aprì il secondo percorso, quello dei un accordo tra Pd e il resto della sinistra, anche sotto forma di movimenti, e Sel, sancito poi in un’assemblea pubblica di giovedì 30 gennaio, rimesso in discussione dall’incontro (senza alcun accordo, come dicono Epifani e Tanzarella) intrapreso da alcuni per recuperare l’alleanza col sindaco e fare le primarie. Qui l’addio di Saponaro.

Sel di Ostuni spera ancora che Saponaro ci ripensi: “SinistraEcologia Libertà di Ostuni crede fermamente nella candidatura a sindaco di Francesco Saponaro, convinta che sia la giusta opportunità per dare continuità ad un’amministrazione di centrosinistra della città bianca e della possibilità di innovare sia le pratiche politiche, sia la visione del futuro del nostro paese. Chiede quindi a Francesco Saponaro di non demordere e di continuare a disegnare gli sviluppi futuri della nostra cittadina, insieme alle forze (Pd, Sel, Od) che sin dalla prima ora hanno creduto in tale opportunità e che con continuità hanno continuato a crederci”.

“E’ necessario uscire dalla fase delle polemiche ed iniziare un percorso virtuoso”, dice Sel, per il bene della città. Ma Francesco Saponaro non ci ripenserà, ha fatto sapere a chi glielo ha chiesto.

 

 

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