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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Porticciolo, diserta la maggioranza

BRINDISI – La seduta del consiglio comunale si conclude con la sparizione di buona parte dei consiglieri di maggioranza dall’aula su un punto che stava a cuore al sindaco Mimmo Consales, la modifica dello statuto della società Bocche di Puglia che gestisce il porticciolo turistico, per autorizzarla alla gestione anche del servizio di vendita di prodotti del Monopolio. Solo 14 i consiglieri rimasti tra i banchi, tra opposizione e maggioranza. E proprio l’opposizione domani mattina alle 10 si riunirà per stilare un documento di condanna: i capigruppo si incontreranno alle 10 presso la sede di Sviluppo e Lavoro per concordarne il testo.

BRINDISI – La seduta del consiglio comunale si conclude con la sparizione di buona parte dei consiglieri di maggioranza dall’aula su un punto che stava a cuore al sindaco Mimmo Consales, la modifica dello statuto della società Bocche di Puglia che gestisce il porticciolo turistico, per autorizzarla alla gestione anche del servizio di vendita di prodotti del Monopolio. Solo 14 i consiglieri rimasti tra i banchi, tra opposizione e maggioranza. E proprio l’opposizione domani mattina alle 10 si riunirà per stilare un documento di condanna: i capigruppo si incontreranno alle 10 presso la sede di Sviluppo e Lavoro  per concordarne il testo.

“Penso che si sia trattato di un segnale preciso a Consales – commenta Giovanni Brigante – per fargli capire che sulle nomine per le società partecipate dovrà accettare alcune richieste. Tutti coloro che si sono assentati facendo mancare il numero legale sapevano benissimo quanto il sindaco tenga al ruolo del Comune nella società mista del porticciolo, e gli hanno negato la possibilità di partecipare al consiglio di amministrazione per are il via libera ad un servizio che può garantire altri tre posti di lavoro. Infatti l’ok dei Monopoli di Stato c’è già. Serviva la modifica allo statuto”.

Tra coloro che se la sono filata, anche Toni Muccio (Noi Centro per Ferrarese) che aveva poco prima irriso Roberto Fusco che stava distribuendo gli adesivi che chiamano alla “disobbedienza civile” per la riapertura di Corso Garibaldi. “Dobbiamo occuparci dei problemi seri, non di queste cose”, aveva detto Muccio sventolando l’adesivo che Fusco aveva consegnato anche a lui. Detto, fatto. Le cose serie sono far mancare il numero legale.

A proposito della riapertura di corso Garibaldi, il sindaco aveva invece ottenuto la maggioranza necessaria per respingere l’ordine del giorno confezionato da Roberto Fusco e Riccardo Rossi che chiedeva la revoca della delibera della riapertura del corso. Ma l’iniziativa dell’opposizione andrà avanti nelle forme della protesta civile. Lo slogan che fa appello alla disobbedienza infatti è “Corso Garibaldi, io non transito”.

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