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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Procura ha già i Bilanci. Candidato? No”

BRINDISI - I Bilanci della Cittadella? E’ una vicenda surreale. Oltre che grottesca". Rompe il silenzio il notaio Michele Errico, per sgombrare il campo dai veleni: "Continuo ad ascoltare ed a leggere fandonie colossali espresse a vario titolo da quanti ruotano attorno alla potente corte del presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, oltre che dai banchi dell’opposizione. A beneficio degli uni e degli altri, rammento che quei tanto vituperati Bilanci della Cittadella della Ricerca non è necessario che siano depositati in Procura. Per una ragione molto semplice: in Procura ci stanno già. E da tre anni. Consegnati dal sottoscritto, che fu anche ascoltato dal magistrato".

BRINDISI - I Bilanci della Cittadella? E’ una vicenda surreale. Oltre che grottesca". Rompe il silenzio il notaio Michele Errico, per sgombrare il campo dai veleni: "Continuo ad ascoltare ed a leggere fandonie colossali espresse a vario titolo da quanti ruotano attorno alla potente corte del presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, oltre che dai banchi dell’opposizione. A beneficio degli uni e degli altri, rammento che quei tanto vituperati Bilanci della Cittadella della Ricerca non è necessario che siano depositati in Procura. Per una ragione molto semplice: in Procura ci stanno già. E da tre anni. Consegnati dal sottoscritto, che fu anche ascoltato dal magistrato".

"E non lo feci - sottolinea Errico - perché nutrissi dubbi e sospetti, avendo piena fiducia nell’operato dell’allora Consiglio di amministrazione, presieduto da Vitantonio Gioia (persona al di sopra di ogni sospetto), bensì per rispondere con trasparenza e correttezza all’opposizione, che viceversa su quelle carte aveva sollevato dubbi e perplessità. Bene: non mi risulta che la Procura trovò nulla di anomalo dall’analisi di quei documenti. Tutt’altro”.

E sulla vicenda che da giorni tiene banco nel dibattito politico brindisino, dice la sua, ricostruendo fatti e circostanze, difendendo con forza l’operato di chi sotto la sua Amministrazione gestì tra mille difficoltà la Cittadella della ricerca, salvandola dal fallimento”. “Leggendo le cronache di questi giorni mi fa impressione l’immagine che si sta offrendo all’opinione pubblica della Cittadella: invece di ricordare a tutti che quel Polo rappresenta una conquista e una risorsa per la nostra provincia, di cui dovremmo essere fieri come territorio ed Istituzioni, che si fa? Le si getta addosso fango e discredito, la si indebolisce nelle sue fondamenta, la si fa diventare oggetto di scontro politico”. E la si trasforma in Srl: “Questa è un’altra storia – precisa Errico.

“Diciamo che la trasformazione in corso è stata mutuata da ciò che volevamo fare noi. Guardate, non è che la Spa andasse chiusa per chissà quale ragione particolare. Semplicemente lo impongono le norme, come già all’epoca chiarimmo. Basterebbe leggersi le carte da noi prodotte e lasciate presso il Gabinetto della Provincia. Sarebbe stato sufficiente che  l’Amministrazione provinciale subentrante si fosse accorta di quelle carte ed avesse fatto tesoro della soluzione normativa  che nel 2009 fu offerta in tal senso, per comprendere in anticipo che la Spa non doveva e non poteva proseguire. E si proponeva la costituzione di una Srl, limitatamente alla gestione degli immobili, cui affiancare un consorzio privato per la gestione dei servizi, con una partecipazione simbolica (1%) della Provincia. Se piuttosto di confezionare attacchi beceri il presidente della Provincia in carica avesse dato senso alla continuità amministrativa, concretizzando quella soluzione, non staremmo oggi qui a parlare di aria fritta e polemiche”.

Giusto. Cambiamo argomento.  Da più parti sostengono che lei sia ancora in corsa per la carica di sindaco? Ma quale corsa! Ho pure un forte mal di schiena, che manco mi posso muovere. Allora, precisiamo: “Non sono in corsa. E non lo sarò. Mi sono speso, questo sì, per favorire la costruzione di una coalizione che, in nome della salvaguardia di valori e patrimoni quali la partecipazione democratica, l’Ambiente e la salute dei cittadini, comprendesse tutte le forze del Centrosinistra. Soltanto di fronte ad un progetto di questo tipo e che avesse abbracciato anche il Pd, forse avrei potuto recitare un ruolo".

"Certo è, invece, che il Partito Democratico lungo questo percorso ha deciso di non seguirmi ed ancora oggi fatico a comprenderne le ragioni. Ha preferito avallare accordi e intese all’interno di un sistema di potere fondato attorno alla figura del presidente della Provincia, che rappresenta la sintesi di questo difetto di democrazia. Gli manca un tassello per completare il feudo: il Comune”. Difetto di democrazia, addirittura?  “Certo. Perché il potere ti spinge ad occupare l’occupabile. Spiegatemi come altro giustificare, allora, la tentata scalata al Distretto Aerospaziale?”

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