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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Province, il Pd accanto a Consales

BRINDISI - Martedì il consiglio comunale di Brindisi si dovrà pronunciare sul riordino delle province e sull'ipotesi - che sarà avanzata dal sindaco Mimmo Consales - di votare a favore dell'ipotesi della Provincia Salento visto che la maggioranza dei cittadini preferisce l'unificazione a Lecce piuttosto che quella a Taranto prevista dal decreto del governo.

BRINDISI - Martedì il consiglio comunale di Brindisi si dovrà pronunciare sul riordino delle province e sull'ipotesi - che sarà avanzata dal sindaco Mimmo Consales - di votare a favore dell'ipotesi della Provincia Salento visto che la maggioranza dei cittadini preferisce l'unificazione a Lecce piuttosto che quella a Taranto prevista dal decreto del governo.

Ma sull'esito della seduta pesano due fattori: la pretesa avanzata dal settore centrista della maggioranza (Udc-Noi Centro) di subordinare il voto alla firma di una carta delle garanzie da parte del sindaco e del presidiente della provincia di Lecce; la posizione della minoranza rappresenta da Progresso e Lavoro, Brindisi Bene Comune e Sì Democrazia.

Oggi proprio in vista della riunione del consiglio comunale del 20 novembre il sindaco Mimmo Consales rivolge a tutti l'invito ad abbandonare posizioni strumentali, pur riconoscendo la piena legittimità delle posizioni di difesa della attuale identità provinciale, mentre la direzione provinciale del Pd prende posizione senza riserve a sostegno della posizione del sindaco. Proponiamo integralmente l'intervento di Consales e il documento del Pd.

L'appello del sindaco in vista del consiglio comunale

“La vicenda del riordino delle Province rappresenta un banco di prova della maturità dei nostri cittadini. Nel senso che dobbiamo dimostrare di avere a cuore il nostro territorio e di essere disposti a lavorare per evitare di continuare a subire penalizzazioni”.

“Non c’è nessuna ragione, pertanto, per non aderire a questa iniziativa di protesta che serve a sensibilizzare la città di Brindisi ed a risvegliare un orgoglio sopito da troppo tempo. Nessuno pensi, però, di poter utilizzare a fini elettorali questo argomento oppure di ottenere facili consensi da poter poi spendere in altre direzioni. In piazza è giusto (e forse anche doveroso) che scendano tutti i cittadini a sostegno di una battaglia di principio ed allo stesso tempo di tutela del nostro futuro.

E’ bene chiarire, in ogni caso, che manifestare per strada è davvero buona cosa, ma non deve e non può sostituire il ruolo che spetta al Consiglio Comunale nella seduta già convocata per martedì prossimo. In quella occasione, infatti, saremo chiamati (dopo aver già deliberato di agire legalmente contro la cancellazione della nostra provincia) a decidere senza prestare il fianco a facili strumentalizzazioni.

Spiace dirlo, ma anche tra alcuni promotori della manifestazione si continua ad affermare che è opportuno limitarsi a sostenere le ragioni di Brindisi per cercare di evitare di essere accorpati alle province limitrofe. Non è così!!! E’ falso!!! Non si può far finta di ignorare che la partita non si gioca a bocce ferme. In questo momento, infatti, la provincia di Brindisi è stata già accorpata per decreto alla provincia di Taranto e se il Consiglio Comunale di Brindisi non deciderà diversamente, martedì prossimo sarà inevitabile che si finisca proprio a Taranto.

Una scelta che i brindisini, come anche testimoniato in maniera unanime (durante l’incontro promosso a Palazzo Nervegna) dai rappresentanti degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, non condividono in alcun modo, in quanto sentono decisamente più confacente la scelta di dar vita con Lecce ad una grande provincia del Salento.

Per questo motivo – conclude Consales – è giusto manifestare in piazza e martedì votare in maniera coerente in Consiglio Comunale con la stessa onestà intellettuale. Il consenso popolare si ottiene con scelte responsabili e non con iniziative demagogiche o, peggio ancora, con misere speculazioni”.

Il documento della direzione provinciale del PD

La Direzione provinciale del PD di Brindisi, riunitasi nei giorni scorsi, ha discusso del processo di riordino delle province. Il PD di Brindisi, pur ribadendo il proprio giudizio negativo di fronte a provvedimenti del Governo che risultano burocratici, confusi ed approssimativi, ritiene non rinviabile la sfida ambiziosa per una riforma dello Stato che ne produca una articolazione sui territori più snella e, nel contempo, più efficiente ed utile ai cittadini e alle imprese, obiettivo strategico da perseguire comunque nella prospettiva di un paese moderno e competitivo.

Coerentemente, il PD ha inteso concentrare la propria discussione sulle reali e concrete soluzioni possibili da promuovere sul nostro territorio in sede di applicazione di tale normativa. Un atteggiamento di responsabilità che non farà venire meno in alcun modo il nostro impegno a perseguire ogni tentativo, che dovesse risultare praticabile ed utile in sede parlamentare, per il mantenimento della autonomia della provincia di Brindisi.

In tal senso, si ritiene di non dover alimentare polemiche e commenti del tutto inconcludenti e privi di costrutto, pur stigmatizzando, in particolare, gli eccessi che hanno visto protagonisti esponenti istituzionali e politici di vari schieramenti tra anacronistiche difese identitarie e velleitarie sollecitazioni demagogiche. Tale processo di riordino, infatti, ove non adeguatamente governato, rischia di produrre non solo la perdita di "status" della nostra provincia e di capoluogo per la città di Brindisi, ma, soprattutto, gravi disagi per i cittadini, le imprese, le comunità locali.

A cominciare da una vera e propria "disgregazione" dell'assetto istituzionale della provincia di Brindisi a seguito delle scelte, ovviamente del tutto legittime, di numerosi comuni che hanno definito le procedure di aggregazione alla provincia di Lecce prima ancora che si avviasse il processo politico, giuridico ed amministrativo di costituzione della nuova provincia Brindisi-Taranto: scelta che pure avevamo lealmente sostenuto all'inizio della vicenda e che oggi risulta essere una soluzione oggettivamente non più perseguibile nell'originaria ipotesi di aggregazione di due province prive dei requisiti individuati dal Governo.

In tale fase abbiamo sostenuto ed incoraggiato il generoso impegno del Sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, nel promuovere innanzitutto il tentativo di ricostituzione dell'unità dei comuni della nostra provincia attorno ad una prospettiva comune, condizione che continuiamo a ritenere assolutamente prioritaria rispetto ad ogni ipotesi di nuova provincia.

Per questo, pertanto, non si può che prendere atto che l'autonoma determinazione delle comunità locali e dei rispettivi organi amministrativi ha prodotto la condivisione di gran parte dei comuni per la costituzione della provincia del "Salento".

In tale direzione, la proposta che il Sindaco Consales si appresta a formalizzare al prossimo Consiglio Comunale della città di Brindisi di adesione alla provincia del "Salento" non solo corrisponde totalmente al sentimento e alla volontà dei brindisini, ma risulta oramai del tutto  "obbligata" dal punto di vista giuridico e territoriale.

Il PD intende rivendicare ai propri rappresentanti istituzionali e ai propri dirigenti locali l'impegno discreto e generoso, di fronte a scelte così gravi e penalizzanti per il nostro territorio,  nell'aver lavorato finora per soluzioni che possano attenuarne i danni o da cui magari possano nascere nuove opportunità.

Tale lavoro ha prodotto già positive indicazioni nei confronti avuti sia in sede ministeriale che con i rappresentanti di altre istituzioni locali: riteniamo, infatti, che la nostra primaria responsabilità sia quella di contribuire a gestire tale processo di riordino soprattutto con lo sguardo rivolto alla qualità dei servizi ai cittadini, alle imprese, al territorio. Per questo riteniamo che la nuova organizzazione delle province debba, innanzitutto, salvaguardare una adeguata presenza dello Stato e delle sue articolazioni funzionali (Presidio di Prefettura, Uffici periferici, Forze dell'ordine, Enti pubblici economici e non...) sul territorio della città di Brindisi e della sua attuale provincia.

Così come riteniamo fondamentale che vengano adeguatamente valorizzate, mediante opportune riorganizzazioni funzionali di strutture ed enti pubblici, le peculiarità del nostro territorio sia dal punto di vista infrastrutturale (Aeroporto, Portualità, aree industriali, università e ricerca...) che dal punto di vista produttivo (industria, piccola e media impresa, turismo, agroalimentare).

Infine, consideriamo urgente l'avvio di un confronto con la Regione Puglia, anche alla luce dei compiti ad essa assegnati dalla normativa in questione, per la definizione degli assetti organizzativi delegati alla gestione di delicati servizi quali la sanità, l'ambiente e i rifiuti, il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, per i quali auspichiamo la conferma degli attuali ambiti territoriali. Così come promuoveremo una forte iniziativa politica ed istituzionale per rilanciare e strutturare in modo solido le Unioni dei Comuni, quali moderni strumenti di pianificazione territoriale e come risposta, altresì, alla necessità di integrare realtà di confine tra le nuove province che hanno forti legami di natura economica e culturale, come, ad esempio, la Valle d'Itria a cui fanno riferimento realtà come Cisternino ed altre.

Di fronte alla complessità di tali scelte, il PD non intende farsi distrarre dalle continue polemiche né da quel teatrino della vecchia politica fatta di propaganda e di linguaggi incomprensibili, che rischia di trascinare il confronto verso una palude che inghiottirebbe tutti: proprio nei passaggi più difficili per il futuro di un territorio, deve muoverci l’idea di una politica ispirata al bene comune, ad una solida cultura democratica e ad un senso profondo delle istituzioni.

E, come abbiamo fatto finora, anche nei prossimi giorni continueremo a sostenere, con proposte di merito e con un confronto aperto anche alle forze sociali del territorio, lo sforzo dei nostri amministratori locali e dei nostri rappresentati istituzionali verso una soluzione dignitosa e che possa pienamente valorizzare le peculiarità delle nostre comunità locali.

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