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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Quando c'era Berlinguer", successo dell'anteprima all'Impero

"Tutto quello che hai visto ricordalo, perché tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento" diceva un antico canto di un popolo nativo americano, i Navajo, consapevole del valore della memoria. Una memoria che oggi appare sconfitta dalla smania di rimuovere tutto ciò riguarda il passato

BRINDISI - “Tutto quello che hai visto ricordalo, perché tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento” diceva un antico canto di un popolo nativo americano, i Navajo, consapevole del valore della memoria. Una memoria che oggi appare sconfitta dalla smania di rimuovere tutto ciò riguarda il passato, per vivere l’attimo presente. Se poi si tratta della nostra recente storia politica, quella della Prima Repubblica per intenderci, non conoscere determinate persone o eventi politici è quasi naturale per chi quegli anni non li ha vissuti perché troppo giovane o non ancora nato. Quindi perché stupirsi se tanti giovani studenti liceali e universitari d’Italia intervistati per un film-documentario su Enrico Berlinguer alla domanda su chi fosse hanno risposto: “Chi, quello che ha inventato la bomba?” oppure “quello che ha scritto un romanzo?”,  pensando anche che il segretario del Partito Comunista Italiano fosse invece “un politico di estrema destra” ?

In attesa della proiezione-2Il canto navajo come pure le risposte di questi studenti italiani intervistati fanno parte del film-documentario girato da un regista particolare, l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, e intitolato “Quando c’era Berlinguer”. Un docu-film che non vuole certamente mettere in mostra la scarsa conoscenza dei giovani italiani sulla figura di Enrico Berlinguer ma, al contrario, intende lasciare loro un esempio di quello che era la politica vera, la politica fatta con incondizionata passione da un uomo dalle grandi capacità comunicative e innovative. Il docu-film, prodotto da Sky, realizzato da Palomar e uscito nelle sale italiane a marzo, sarà successivamente trasmesso da Sky Cinema HD e da History Channel HD nel mese di giugno, mese in cui ricorrono i trent’anni dalla scomparsa del politico sardo. La prima visione brindisina è stata invece proposta ieri, alle 19.30, presso il Cinema Impero, grazie ad un’esclusiva organizzata dall’associazione politico-culturale Left  presieduta da Carmine Dipietrangelo.

Un fotogramma del film-2Il presidente di Left ha introdotto il film spiegando le motivazioni che hanno spinto la sua associazione ad organizzare l’iniziativa: “Un gruppo di noi che fa parte di Left”, afferma Dipietrangelo, “di fronte all’interesse che questo film aveva creato sperava di vederlo a Brindisi. Pensavamo che sarebbe stato utile anche per la nostra provincia avere questa possibilità, senza aspettare giugno”. Per Dipietrangelo il docu-film di Veltroni è un film fatto molto bene perché rivolto non al passato ma al futuro e che evidenzia cosa sia la vera passione politica. Dipietrangelo ha ricordato quindi come Berlinguer, per spiegare il pensiero che c’era dietro il compromesso storico, scrisse tre articoli lunghissimi su Rinascita e come invece oggi la politica si faccia con i tweet. “Si vive molto nel presente su 140 caratteri”. Il presidente di Left ha infine concluso preannunciando le prossime iniziative dell’associazione, come la presentazione del libro di Claudio Martelli e alcuni incontri che continueranno ad affrontare temi di cui Left si sta già occupando, come il futuro delle città, la questione dell’alimentazione e della questione sociale nel nostro territorio.

L'introduzione al film-2Ad assistere alla prima visione di ieri non vi era solo un pubblico formato da chi quel passato l’ha vissuto “in prima linea”, anche impegnandosi politicamente, ma anche tanti giovani che hanno seguito il film con grande attenzione e vero interesse, in un clima quindi non caratterizzato dal rimpianto per il passato ma dalla voglia di saperne di più su un uomo che ha reso grande il proprio partito in un momento storico non facile per l’Italia. Nel film la storia personale di Enrico Berlinguer si intreccia, infatti, con la storia d’Italia degli anni Settanta e Ottanta, in particolare gli anni compresi tra il maggio del 1974, quando si tenne il referendum per l’abrogazione del divorzio che si concluse con la vittoria dei “No”  e il 7 giugno del 1984, quando il segretario del Pci si sentì male durante quello che sarebbe stato il suo ultimo comizio che si svolse a Padova.

I funerali di Berlinguer-2Tante le testimonianze di persone che hanno conosciuto, lavorato e amato Berlinguer e che si alternano nel documentario: dalla figlia Bianca al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Eugenio Scalfari a Jovanotti, da Claudio Signorile ad Alberto Menichelli, caposcorta di Berlinguer. Il film ripercorre successi e dolori del segretario del Pci e si chiude con le immagini di repertorio del suo funerale al quale partecipò una folla immensa che piangeva agitando pugni chiusi e sventolando bandiere rosse al passaggio del feretro. Scene entrate a far parte della storia politica italiana e non, e che sono state raccolte e raccontate da Veltroni per le nuove generazioni. Il docu-film sarà replicato anche questa sera e domani con la gestione del Cinema Impero.   (Foto di Gianni Di Campi)

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