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Martedì, 23 Aprile 2024
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Quanto spendiamo a testa per le Regioni. Ma la Puglia è quella che costa meno ai cittadini

Costano 800 milioni di euro l'anno i consiglieri, presidenti e assessori di Regioni e Province autonome. E' la terza voce nel bilancio delle amministrazioni locali italiane dopo il costo del personale (2,9 miliardi) e le cosiddette spese per servizi (1,3 miliardi). Ma tra tutte le Regioni italiane, quella che pesa meno sulle tasche dei cittadini è proprio la Regione Puglia

Costano 800 milioni di euro l’anno i consiglieri, presidenti e assessori di Regioni e Province autonome. E’ la terza voce nel bilancio delle amministrazioni locali italiane dopo il costo del personale (2,9 miliardi) e le cosiddette spese per servizi (1,3 miliardi). Ma tra tutte le Regioni italiane, quella che pesa meno sulle tasche dei cittadini è proprio la Regione Puglia. Lo dice il rapporto del Siope, il sistema che rileva incassi e pagamenti delle pubbliche amministrazioni, compresi Regioni, Province e Comuni, diffusi a inizio agosto, e pubblicati dal Il Sole 24 Ore.

“Si tratta di informazioni aggregate per tipologia di amministrazione, che forniscono comunque informazioni utili per capire come spendono le amministrazioni locali. Sommando i consigli regionali, provinciali e comunali, poi, la politica costa 1,4 miliardi (quasi metà dei fondi necessari per togliere l'Imu sulla prima casa), ovvero 35 euro l'anno per ogni contribuente, di cui 19 solo per le Regioni. Per fare un paragone, per le opere di sistemazione del suolo si spendono solo 25 euro per ognuno dei 41,3 milioni di contribuenti”, scrive il quotidiano economico di Confindustria.

Si tratta di una analisi sulle uscite relative all’anno 2012. Nelle Regioni la politica costa di più che nelle Province e nei Comuni: il costo annuo per cittadino di consiglieri e assessori provinciali, ad esempio, nel 2012 è risultato di 2,5 euro contro i 19 dei politici regionali e i 13 di quelli comunali. “Ma – avverte Il Sole 24 Ore - il discorso cambia se si analizza il rapporto percentuale tra la spesa corrente e quella per organi istituzionali: 1,32 euro il peso dei rappresentanti delle Province rispetto al totale della spesa corrente dello stesso ente, contro lo 0,55 dei politici regionali e l'1,07 di quelli comunali”.

Onofrio IntronaA sottolineare il primato positivo della Puglia in questa analisi dei costi della politica del sistema delle autonomie, è il presidente del consiglio regionale pugliese,  Onofrio Introna, il quale prende atto del “primo posto della Puglia in classifica, un certificato di serietà dell’assemblea pugliese, che ha attuato con più rigore le scelte di risparmio richieste dalle misure di spending review”.

Le cifre sulla virtuosità della Puglia, che nel 2013 è costata solo 71 euro ogni mille abitanti, sono basati sulle verifiche attuate dalla Corte dei Conti. “Ogni pugliese ha quindi speso molto meno di un euro (solo 71 millesimi) per il trattamento di consiglieri, assessori e gruppi consiliari, con un’incidenza sulla spesa corrente pari allo 0,02 per cento. Per dare un significato a questo risultato – si legge nella dichiarazione di Introna -va detto che sul podio delle Regioni più virtuose, la seconda classificata, il Piemonte, costa 4,5 euro ad ogni residente e la terza, la Toscana, pesa per 6,3 euro su ciascun toscano. All’ultimo posto la Valle d’Aosta, che grava per oltre 131 euro su ognuno degli abitanti” (Nella foto, Onofrio Introna).

Sempre in materia di costi della politica, la Puglia, il Piemonte e la Provincia di Bolzano riescono a restare sotto l’1 per cento nei bilanci regionali, mentre la Calabria vi destina il 7 per cento delle spese e Basilicata, Abruzzo e Molise il 5 per cento. Regione Puglia parsimoniosa anche nelle spese di rappresentanza e per convegni, pubblicazioni e contributi a manifestazioni ed eventi locali: con 1486 euro in tutto il 2013, occupa il quarto posto tra quelle che spendono meno per queste voci.

Per il presidente del consiglio regionale pugliese, “questa è la certificazione ufficiale, dalla lettura delle relazioni della Corte dei Conti, che la Puglia fa da battistrada nelle politiche di risparmio e di contenimento della spesa pubblica. Le tabelle del Sole 24 Ore sono un nuovo riconoscimento della sobrietà del consiglio regionale: in Puglia, consiglieri e gruppi non abusano del denaro pubblico e rispettano il momento di difficoltà economica di tutti i pugliesi”.

“I dati possono essere accolti con orgoglio dai nostri cittadini – conclude Introna - e dagli stessi consiglieri regionali: su tagli e riduzioni il consiglio è sempre stato unito, l’assemblea ha condiviso un percorso virtuoso nella spesa pubblica, ispirandosi a profili di correttezza. È questo senso di responsabilità e di misura che ha consentito di conseguire obiettivi straordinari”.

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