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Il Pd replica al M5S: "Siete sempre stati supporter di Rizzo"

Il confronto politico a San Pietro Vernotico, dopo l'inchiesta e gli arresti legati alla bancarotta di Fiscalità Locale Srl

SAN PIETRO VERNOTICO – Risponde il Partito democratico, all’intervento del 27 giugno della portavoce del M5S, Selena Nobile, sulla crisi aperta a San Pietro Vernotico dall’inchiesta sulla bancarotta della società di riscossione comunale Fiscalità Locale Srl, che ha condotto all’arresto del sindaco Pasquale Rizzo e dell’ex primo cittadino Maurizio Renna (ora a piede libero per decisione del Riesame)

Il Pd ricorda ai 5stelle “il fatto che l'amministrazione Renna, pur originata dal PD, fu messa in crisi e dimissionata, proprio da una parte di dirigenti e consiglieri del Partito Democratico che la ritennero non adeguata e sbagliata, nel merito e nel metodo, al punto da interromperne il corso”

“Questo fatto, così incontrovertibile ed importante dovrebbe quanto meno essere ricordato ogni qual volta, da più parti, e non ultimo nella nota della consigliera, si fa riferimento a quell'esperienza amministrativa ed alle vicende giudiziarie che hanno riguardato alcuni dei suoi protagonisti, tra cui il sindaco. Esperienza durata, peraltro, soltanto due anni”, sottolinea il comunicato.

Ricostruendo quelle vicende, il Pd ricorda “che a seguito di quei fatti vi fu un lungo periodo di commissariamento del nostro partito e si cristallizzò la sua definitiva spaccatura. Da un lato coloro che avevano difeso sino all'ultimo l'esperienza Renna lasciarono il PD per confluire in Articolo Uno al seguito del consigliere regionale Pino Romano, e si ripresentarono alle elezioni amministrative nella lista guidata da Cursi. Dall'altro il gruppo che aveva contestato l'azione di Renna diede vita al nuovo circolo del Partito Democratico, oggi attivo. Questa la storia ed i fatti”.

Tornando alle dichiarazioni di Selena Nobile, il Pd fa presente che “se la consigliera dovesse insistere nel voler guardare al passato, non potremmo non ricordarle come, al di là dei simboli dietro cui ora si nascondono, la maggior parte dei militanti e dirigenti dei 5stelle sampietrani, dal 2010 al 2015 (gli anni in cui secondo i giudici si produceva la bancarotta della società di Fiscalità locale), furono tra i più accaniti e strombazzanti sponsor ufficiali di Rizzo e della sua amministrazione”.

Il Pd accusa il M5S locale, infatti di essere sempre stato “la seconda gamba di Rizzo e delle sue giunte”, e del fatto che “in ogni tornata amministrativa la scarsa competitività dei candidati sindaco a 5stelle è stata determinata dal fatto che molti di loro, in realtà, preferivano sostenere Rizzo anziché i candidati grillini”.

Gli endorsement a favore di Rizzo da parte del M5S sarebbero evidenti, secondo il Pd, sulla pagina Facebook Spqv, “gestita dal dirigente 5stelle”, e nella “liason politica tra il sindaco Rizzo e Barbara Lezzi sul Tap, andata in scena qui a San Pietro, quando i grillini si spellavano le mani alle parole dell'allora sindaco”.

“Inutile, quindi, adesso provare a vestire i panni delle verginelle. I 5stelle di San Pietro Vernotico, al di là del simbolo di cui si fanno scudo, sono stati politicamente parte integrante dei sostenitori di Rizzo negli anni passati e pertanto in nessun modo sono oggi nelle condizioni di dare lezioni ad alcuno”, prosegue il comunicato.

“Per concludere, siamo lieti che ora i manettari per eccellenza, ossia i 5stelle, siano stati fulminati sulla via del garantismo. Ma noi non abbocchiamo. L'incoerenza e l'ipocrisia con cui trattano questa materia è sotto gli occhi di tutti: quando i problemi riguardano propri eletti o propri alleati si offre piena garanzia, se riguardano, invece, avversari politici basta un sospetto per infangare e demolire la reputazione delle persone”, annota il Pd di San Pietro Vernotico.

“Noi non ci stiamo ed anche in consiglio comunale ribadiamo la nostra piena autonomia nel valutare l'opportunità o meno di sottoscrivere atti comuni, come nel caso della mozione di sfiducia. Mozione che, presentata in assenza di un preliminare confronto e, soprattutto, di un numero sufficiente di firme persino per essere portata alla discussione in aula consiliare, sarebbe stata unicamente un buco nell'acqua, se non proprio un boomerang”, spiega il Partito democratico locale.

Il Pd tuttavia “ribadisce la sua completa disponibilità al dialogo con le opposizioni, a patto che non si pretenda di insultarlo al mattino e di chiederne il supporto alla sera, perché questa, più che un'azione collettiva e costruttiva ci appare una politica sgangherata e schizofrenica, votata solo alla ricerca di una sterile visibilità. E dalla quale ci sentiamo distanti."

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