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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Stefàno: "Il Pd dica che queste sono primarie del centrosinistra e non del partito"

I rapporti con Emiliano e quelli con il Nuovo Centrodestra, lo "sgarbo" di Matarrelli e le cose da fare: di tutto questo il senatore Dario Stefàno, uno dei tre candidati alle primarie del centrosinistra per la corsa alla Regione, ha parlato ieri sera nel corso dell'ultimo dibattito che si è svolto alla festa dell'associazione Sviluppo e Lavoro

BRINDISI - I rapporti con Emiliano e quelli con il Nuovo Centro Destra, lo “sgarbo” di Matarrelli e le cose da fare: di tutto questo il senatore Dario Stefàno, uno dei tre candidati alle primarie del centrosinistra per la corsa alla Regione, ha parlato ieri sera nel corso dell’ultimo dibattito che si è svolto alla festa dell’associazione Sviluppo e Lavoro, che come ormai tradizione si svolge ogni mese di settembre al parco Maniglio del rione Bozzano. 

Si è candidato alle primarie contro la corazzata Emiliano: una battaglia persa?

Anche Vendola era dato per perdente nel 2005, poi sappiamo tutti come è andata. Io intanto vorrei che il segretario regionale del Pd dicesse chiaramente che quelle in corso sono primarie del centrosinistra, non del Pd. Questa non è una gara interna al partito, ma qualcosa di più. Sto tentando di far capire alla gente del Pd che se votasse per me non commetterebbe di certo un peccato. Io non sono stato indicato da Sel e non sono iscritto a Sel, ma sono orgoglioso che molti iscritti a Sel voteranno per me e che Vendola mi sostenga per ragioni di merito, non certo di simpatia personale.

Cosa la distingue da Emiliano e dall’altro candidato, Minervini? E, a proposito di simpatie, chi dei due le sta più simpatico?

Mi sono simpatici entrambi. Certo la simpatia nei confronti di Emiliano è di tipo più goliardico, anche perché lui ha ormai l’ossessione di Twitter e dei social, cosa che ancora non mi appassiona. Rispetto a lui, mi distingue una visione della politica che non è vista come affermazione della propria personalità. Io sono sempre stato per il gioco di squadra. Anche i risultati che ho ottenuto come assessore regionale sono stati dovuti a quel lavoro di equipe. Minervini invece vede la politica in maniera più sentimentale e idealistica. Io ci voglio aggiungere del pragmatismo. Vorrei per esempio che non ci si fermasse alla formazione dei giovani ma che trovassero un lavoro nella loro terra.

Il mesagnese Matarelli, uomo di Sel, si è schierato con Emiliano.

Matarrelli è libero di votare chi vuole, come del resto tutti i cittadini del centrosinistra.

Il centrodestra sostiene che il governo Vendola stia amministrando in maniera pessima. Lei ovviamente dice il contrario. Forse come al solito la verità sta nel mezzo: in certi settori si è amministrato bene, in altri si poteva fare di più. Nella sanità, per esempio. E i nuovi ticket di certo non aiuteranno a vincere le elezioni.

Abbiamo fatto cose egregie in tanti settori, e questo francamente è davvero difficile negarlo. Quanto alla sanità, mi permetta di dire che nel 2004 in Puglia non c’era una Tac. Mio padre, malato oncologico, nel 2003 fu costretto ad andare fuori dalla regione. Oggi abbiamo le Tac, le Pet e qualcos’altro. All’epoca c’erano i picchetti del personale sanitario. Oggi non li vedo. Certo, la situazione finanziaria legata al settore sanitario richiede ancora uno sforzo enorme, ma a mio avviso anche in quel settore è stato fatto tanto.

Sceglierà lei i direttori generali delle Asl?

Io penso che la politica debba stare fuori da queste storie. Sento i miei competitor parlare di nuovi metodi per la scelta dei direttori. Io dico: scegliamo con i metodi esistenti ma lasciamoli lavorare senza ingerenze politiche. Pensiamo più alla qualità dei servizi che ai nomi dei direttori. Ed io, mi creda, al contrario di molti altri, non sono mai entrato nell’ufficio di un direttore generale.

La prima cosa che farebbe se fosse eletto presidente?

Snellire la macchina burocratica, renderla più efficiente. Solo così si possono dare risposte ai cittadini e alle aziende, che ormai stanno valutando se partecipare o meno alle gare pubbliche perché i pagamenti hanno ormai raggiunto tempi biblici e mettono a rischio l’esistenza delle ditte che si aggiudicano gli appalti. Poiché oggi la prima emergenza è il lavoro, una amministrazione efficiente garantirebbe posti di lavoro e contribuirebbe a crearne altri.

Lei ha capito da che parte starà il Ncd? E con i grillini che rapporto ha?

Faccio fatica a capire dove stia il Nuovo centrodestra e con chi voglia andare. Quanto ai grillini, dopo un inizio non facile, ora in Senato posso dire che in commissione si lavora bene. C’è un buon rapporto. Di rispetto reciproco.

Degli assessori delle giunte Vendola chi terrebbe in giunta?

Dei nomi si deve sempre parlare dopo aver fatto un programma e stilato delle priorità.

La sua candidatura è un salvagente: se salta il Senato, lei comunque mantiene un posto a Bari.

No guardi, è completamente fuori strada. A parte il fatto che la fine del Senato non sembra così vicina, mi creda, la mia candidatura è un atto d’amore verso la Puglia e verso tutta quella gente che mi ha chiesto di provarci. È una sfida difficilissima ma non impossibile, certo. E sicuramente potrei starmene tranquillo a Roma e godermi il posto in Parlamento. Ma ci sono cose che nella vita vanno fatte anche quando sembrano impossibili. E la politica, per come la intendo io, è mettersi al servizio della comunità anche quando pensi di aver raggiunto un posizione di tranquillità.

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