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Sviluppo e lavoro: "Vogliono asservire il Perrino agli ospedali di Lecce e Taranto"

"L'impressione è che il Perrino sia oggi oggetto di un vero e proprio attacco tendente a ridimensionarlo e a declassarlo nella futura rete regionale da una funzione centrale ad una sussidiaria degli ospedali di Lecce e Taranto": a denunciarlo è il consigliere regionale Giovanni Brigante, Sviluppo e lavoro, in una lettera aperta

BRINDISI – “L’impressione è che il Perrino sia oggi oggetto di un vero e proprio attacco tendente a ridimensionarlo e a declassarlo nella futura rete regionale da una funzione centrale ad una sussidiaria degli ospedali di Lecce e Taranto”: a denunciarlo è il consigliere regionale Giovanni Brigante, Sviluppo e lavoro, in una lettera aperta attraverso il quale solleva varie criticità legate al perdurante malfunzionamento degli ascensori del nosocomio brindisino, al piano di riordino dei laboratori di analisi sparsi in provincia e al funzionamento di alcuni reparti. Destinatari di tale missiva sono: il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola; l’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile; il direttore generale dell’Asl Brindisi, Paola Ciannamea.

In premessa, Brigante ricorda come la città di Brindisi “ presenti un mortalità superiore alla media regionale,circa 400 decessi in più nel trentennio 1980-2010, ed un'elevata incidenza di tumori polmonari, vescicali, leucemie, linfomi, malformazioni soprattutto cardiache neonatali, in rapporto con l'elevata concentrazione di polveri e sostanze inquinanti. E un ruolo fondamentale – ricorda ancora il consigliere regionale - gioca in questo contesto l'ospedale “Perrino”, nel quale però sono esplosi in questi mesi alcuni problemi che hanno messo in allarme gli operatori, poiché essi, pur avendo sempre operato con grande responsabilità, professionalità e spirito di sacrificio, e più volte segnalato la presenza di queste problematiche, devono ora constatare che le critiche della popolazione alle carenze strutturali vengono ingiustamente trasferite sulla qualità dei professionisti”.

 Dopo aver fatto un cenno alla necessità di ripristinare gli impianti elevatori del Perrino e di colmare le lacune di personale, Brigante rimarca come “sul piano assistenziale - sia urgente l'istituzione dell'osservazione breve intensiva in Pronto soccorso, della endoscopia d'urgenza, la riapertura dei posti letto di Dermatologia ed Endocrinologia, il trasferimento del reparto di Pneumologia Giovanni Brigante durante il suo interventoda San Pietro Vernotico al Perrino con la contestuale attivazione della Unità di Terapia intensiva respiratoria, la programmazione di un costante aggiornamento tecnologico, lo sblocco dei cantieri fermi. Nel lungo termine – prosegue Brigante - il ripristino nella programmazione regionale della previsione di istituire a Brindisi la Chirurgia toracica e la Cardiochirurgia, per la quale peraltro esiste già un finanziamento, come sottolinea l'Associazione Brindisi-Cuore”.

Brigante fa da sponda inoltre alle preoccupazioni più volte sollevate dagli operatori ospedalieri in merito “all’impegno per la riapertura dei reparti di Dermatologia ed Endocrinologia, giunto a buon fine, anche se il ripristino  - spiega il consigliere regionale - rimane ancora sulla carta per l'inerzia degli amministratori locali, o per lo spostamento del reparto di Pneumologia da San Pietro Vernotico al Perrino”. E viene inoltre ricordato lo sforzo profuso da Sviluppo e lavoro per l’istituzione di “un’efficiente chirurgia oncologica mammaria, nell'ambito della “Breast Unit”, portando in tal modo lustro all'ospedale ed un vantaggio anche economico derivante da una inversione di tendenza nei cosiddetti viaggi della speranza”.

Brigante si sofferma a lungo sul piano dei laboratori analisi periferici ed il loro accorpamento a quello dell'ospedale Perrino. “In tal modo – attacca Brigante - verrebbe di fatto soppressa l'attività del laboratorio analisi distrettuale e tossicologia (unico in Puglia) del “Di Summa”, pur trattandosi di una attività (la tossicologia) che poco ha a che vedere con i comuni laboratori di analisi e che, da un punto di vista economico, presenta un bilancio nettamente positivo; pertanto  - scrive ancora il consigliere regionale - appoggiamo una recente richiesta, rivolta all'assessore alla sanità della regione Puglia, di partecipazione di un operatore della nostra Asl al tavolo tecnico per la rete dei laboratori pubblici extraospedalieri e di Tossicologia”.

E non si possono inoltre trascurare le conseguenze negative sulle popolazione potenzialmente derivanti dall’accorpamento dei laboratori. “Ci chiediamo per esempio – scrive Brigante - che tipo di assistenza avranno i circa 650 pazienti in terapia anticoagulante seguiti dal centro Tao del laboratorio di Mesagne; questi pazienti saranno costretti in buona parte all'automedicazione, con conseguenze evidentemente gravissime, o graviteranno anch'essi sul Perrino, contribuendo ad incrementare il pericolo di infezioni ospedaliere, traducendosi così in disagio per la popolazione ed aumento della spesa sanitaria”.  

E nella parte finale della missiva, Brigante scrive: “Ciò che duole constatare è l'assenza nell'azione dei dirigenti della Asl di un proficuo cambio di atteggiamento, da una gestione meramente burocratica dell'esistente, ad una visione politica su quello che può e deve essere il ruolo dell'ospedale Perrino all'interno di un piano regionale di eccellenza, poiché l'impressione è che il Perrino sia oggi oggetto di un vero e proprio attacco tendente a ridimensionarlo e a declassarlo nella futura rete regionale da una funzione centrale ad una sussidiaria degli ospedali di Lecce e Taranto. La nostra Associazione – conclude il consigliere regionale - si opporrà a questo disegno e appoggerà tutti i movimenti tendenti a ridare al nostro ospedale, nell'interesse della popolazione brindisina, il fulgore degli anni passati”.

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