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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Carovigno

Telenovela Carovigno, accuse da procura

CAROVIGNO - Accuse da procura della Repubblica nel corso della conferenza stampa tenuta stamattina da Angelo Lanzillotti, Simona Pino D'Astore e Maria Pascale: «Il sindaco ha voluto un gemellaggio con un paese poverissimo, noto solo per il traffico di droga e d'armi, affidando il tutto ad una associazione fantasma. Ora temiamo per la nostra incolumità».

CAROVIGNO - A Carovigno ormai volano gli stracci e il minimo che ci si può attendere dai continui scambi di accuse, sempre più pesanti, tra Angelo Lanzillotti e il sindaco Cosimo Mele, è l’apertura di una inchiesta da parte della procura.

Questa mattina il consigliere comunale ex sostenitore del primo cittadino ha tenuto una conferenza stampa con la moglie Simona Pino D’Astore e l’assessore Maria Pascale, per denunciare illegittimità e infondere sospetti pesantissimi sull’operato di Mele, a cominciare dal gemellaggio Carovigno-Honduras.

«Cicciolina non c’entra niente e l’evento di beneficenza annullato nei giorni scorsi da Mele è solo la scusa per far cadere la mia testa, quella di Pascale e di mio marito», ha detto la Pino D’Astore, lasciando intendere che l’iddilio si era rotto proprio a causa del gemellaggio.

«La questione risale a sei mesi fa, quando il primo atto post-insediamento di Mele è stato il gemellaggio con l’Honduras. Abbiamo avuto subito parecchi dubbi, perché è il secondo paese per narcotraffico e il secondo per povertà, nonché famoso per il traffico di armi. Che incoming turistico potrà mai venire da quel paese?». Poi c’è la strana storia dell’associazione che avrebbe dovuto organizzare il tutto: «Abbiamo scoperto che si trattava dell’associazione “Donne in società” di Angela Howell, ma si trattava di una associazione inesistente. L’ho detto a qualcuno e Mele il giorno prima del gemellaggio ha costituito una associazione con lo stesso nome, inserendoci le sue due segretarie. Inoltre l’evento, che doveva costare 8.000 euro, è costato 20mila euro e non c’è ancora traccia di rendicontazione».

L’associazione (organizzatrice di eventi di bon ton, moda e spettacolo), secondo i tre sarebbe stata costituita il giorno prima dell'evento.

Al gemellaggio che si è tenuto il 12 luglio, ospiti Karol Marcela Escalante (ambasciata dell’Honduras in Washington D.C., segretaria di Comunicazione e Cultura), Oscar Armando Escalante (deputato parlamento Centro-Americano), non meglio specificati rappresentanti diretti (che avrebbero dovuto firmare l’accordo d’interscambio culturale e l’appartenenza alla Associazione culturale che doveva essere costituita per l’occasione), Oleg Boltaev e Inna Grigoriadi rappresentanti del "Centro Culturale e Commerciale Italo-Russo" (cosa c’entri con l’Honduras è difficile capirlo). In ogni caso sul gemellaggio ci sarebbe già in corso una inchiesta della magistratura.

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, la Pino D’Astore ha fatto riferimento anche a pericoli per l’incolumità della sua famiglia: «Da più giorni io e mio marito ci sentiamo minacciati, ma non presteremo più il fianco a nulla. I carabinieri sono già stati informati».

Vien da chiedersi se tutte queste notizie sarebbero mai state raccontate da Lanzillotti e dalla Pino D’Astore se Mele non avesse cancellato lo spettacolo di beneficenza con Ilona Staller e Serena Grandi e non avesse silurato la Pascale.

Lanzillotti ha tentato di dare una giustificazione a questo ritardo di mesi nella denuncia: «Avevamo notato degli atti approvati dalla giunta con leggerezza. Ne abbiamo parlato con Mele, ci siamo tappati il naso e stavamo andando avanti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la revoca della delega all’assessore Maria Pascale, un atto di violenza inaudita, perché non dovuto a incompetenza e incapacità». La Pascale aveva come consulente (non retribuita) la Pino D’Astore.

Lanzillotti prosegue: «In soli cinque mesi Mele ha creato un buco pari a quello lasciato dalla precedente amministrazione dopo due anni di governo. Ha prorogato illegittimamente il servizio di raccolta rifiuti urbani. È andato a Roma per ritirare il questionario sulla bandiera blu, mentre tutte le altre amministrazioni se lo sono fatto inviare per email. Ha sospeso la convenzione con la cooperativa Arché che gestiva il castello. Io non transigo su questioni di principio e dignità. Io salvato Mele quando si è candidato alla regione e l’ho sostenuto quando si è candidato sindaco, perché pensavo fosse cambiato, invece mi sono reso conto che è solo peggiorato».

Domani mattina la replica del sindaco: conferenza stampa alle 9.30. E c’è da attendersi un'altra vagonata di accuse.

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