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Tregua tra Pd e Ferrarese. Su rigassificatore e Cdr in centrale no dei Democratici

BRINDISI - Prove tecniche di riconciliazione fra il presidente della Provincia Massimo Ferrarese e il Partito democratico. Dopo i toni verbosi del penultimo incontro, richiesto dal partito con il capo dell’amministrazione provinciale, arrivano i primi segnali di distensione. Più disteso l’incontro che si è tenuto nella mattinata di ieri presso il palazzo in via De Leo, due ore fitte di scambi d’opinione fra Ferrarese, il segretario cittadino del Pd Corrado Tarantino, il capogruppo Damiano Franco, il senatore Salvatore Tomaselli, il consigliere provinciale (e regionale) Giovanni Epifani e l’onorevole Giovanni Carbonella, attualmente dirigente del Partito democratico.

BRINDISI - Prove tecniche di riconciliazione fra il presidente della Provincia Massimo Ferrarese e il Partito democratico. Dopo i toni verbosi del penultimo incontro, richiesto dal partito con il capo dell’amministrazione provinciale, arrivano i primi segnali di distensione. Più disteso l’incontro che si è tenuto nella mattinata di ieri presso il palazzo in via De Leo, due ore fitte di scambi d’opinione fra Ferrarese, il segretario cittadino del Pd Corrado Tarantino, il capogruppo Damiano Franco, il senatore Salvatore Tomaselli, il consigliere provinciale (e regionale) Giovanni Epifani e l’onorevole Giovanni Carbonella, attualmente dirigente del Partito democratico.

E’ Giovanni Epifani a fare il punto della verifica, confermando i segnali di distensione registrati nell’ultimo incontro. Il consigliere, dalle colonne virtuali di BrindisiReport.it aveva lanciato segnali assai eloquenti al presidente, in nome e per conto di tutto il partito. Se è vero come è vero che il centro ingrossa le proprie fila, arrivando a contare 13 consiglieri provinciali (9 della civica Noi centro con Ferrarese, quattro dell’Udc, contro i sette del Pd che perde la palma di primo partito del centrosinistra), è vero anche senza il Pd la maggioranza non può andare lontano. Forti dei numeri, gli uomini del segretario Pierluigi Bersani, hanno levato la voce, censurando le presunte fughe in avanti di Ferrarese, pretendendo un maggiore coinvolgimento di tutto il consiglio provinciale nelle scelte, e stigmatizzando la campagna acquisti “in stile berlusconiano” avviata dal presidente della Provincia.

La prassi, buona o cattiva decideranno gli e-lettori, della politica ha fatto il miracolo. “Abbiamo voluto un chiarimento di metodo e di modo per l’attuazione di quel programma, condiviso, che ha portato questa coalizione alla vittoria elettorale, e lo dobbiamo innanzitutto ai nostri elettori. Non possiamo apprendere le decisioni del presidente dai media, come puntualmente accade ogni mattina, è necessario che ogni decisione, nessuna esclusa, venga discussa a monte. Come avviene in ogni democrazia che si rispetti”, aveva detto Epifani. Gli uni necessari altri per reggere il governo dell’ente provinciale, Pd e il leader di Noi centro, sembrano essersi ritrovati.

Il terreno, per entrare nel concreto, del confronto? “Il rigassificatore, per esempio. Continuiamo ad essere persuasi che l’impianto Lng non s’ha da fare – chiarisce Epifani, per quanto il timone di questa vicenda resti nelle mani del governo centrale e del ministero dello Sviluppo economico”. Un altro esempio, tema caldissimo del momento. “Il Cdr. Non vogliamo, per nessuna ragione, che si bruci il Cdr a Brindisi. Ma non vogliamo nemmeno che nella nostra provincia si crei un’emergenza rifiuti, è per questo che bisogna vada in esercizio, senza più indugi, la piattaforma già ultimata. Sappiamo che è già stata avviata la gara per l’affidamento della gestione, bisogna fare il prima possibile”.

Sulla questione Cdr interviene intanto anche l’amministrazione comunale di Brindisi, sindaco Domenico Mennitti in testa. In risposta alla presa di posizione della Regione Puglia (vedi anche intervento dei No al carbone nella sezione cronaca, a destra, ndr) il Comune replica: “Prendiamo atto che la Regione Puglia, attraverso il presidente Vendola e l’assessore all’Ambiente Nicastro, ha escluso che il combustibile ex Cdr possa essere utilizzato all’interno della centrale di Cerano. Tale inversione di rotta impone, pertanto, alcune precisazioni. Il Comune di Brindisi non ha una particolare vocazione riguardante la soluzione dello smaltimento dei rifiuti attraverso la combustione in uno dei gruppi di produzione della centrale dell’Enel. L’unica concreta esigenza, invece, è quella di stabilire in tempi anche relativamente brevi come risolvere il problema dei rifiuti. In questa ottica l’amministrazione comunale sta ipotizzando varie soluzioni, ma è necessario che tutti i soggetti interessati propongano soluzioni percorribili”.

“La Regione Puglia – prosegue la nota dell’amministrazione comunale -, come è noto, proprio attraverso l’attuale guida politica, ha accantonato l’ipotesi di ricorso ai termovalorizzatori. Adesso è bene dire con chiarezza se si vuole fare marcia indietro rispetto a tale decisione o se ci sono alternative che consentano, già a partire dai prossimi mesi, di evitare una pericolosa emergenza rifiuti”. Insomma, la questione ambientale resta il punto nodale delle alleanze e degli equilibri politici, alla Provincia come al Comune. Temi sui quali si gioca il futuro, anche politico, della città.

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