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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Trivelle: “Via ottenuta con inganno”

BARI – “Trivelle: autorizzazione ottenuta con l'inganno. La nuova richiesta di Via frazionata in cinque tronconi, corrispondenti agli altrettanti permessi rilasciati. Così si elude la normativa e le sentenze del Tar che, invece, impongono una Via unitaria che possa valutare l'effetto cumulativo dei singoli interventi”.

BARI – “Trivelle: autorizzazione ottenuta con l'inganno. La nuova richiesta di Via frazionata in cinque tronconi, corrispondenti agli altrettanti permessi rilasciati. Così si  elude la normativa e le sentenze del Tar che, invece, impongono una Via unitaria che possa valutare l'effetto cumulativo dei singoli interventi”.

E’ quanto sottolinea in una nota il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd).

Torna ad incombere sulla Puglia l'incubo della Northern Petroluem a distanza di pochi mesi dalle mobilitazioni degli Enti Locali e dei cittadini dei comuni interessati e dei pronunciamenti di inammissibilità da parte del  Tar di Bari prima e di quello di Lecce lo scorso 14 luglio. La società britannica ha infatti recentemente ottenuto il permesso di eseguire nuove ispezioni nell'area di mare compresa tra Monopoli, Ostuni e Brindisi, tese ad individuare i siti da trivellare già nel 2012.

“Questa iniziativa – sottolinea Epifani - non poteva certamente suscitare indifferenza e rassegnazione ma ha generato immediate reazioni contrarie, prima fra tutte quella del sindaco di Ostuni.

Fin da quando si è iniziata a profilare questa ipotesi,  insieme ai sindaci delle varie comunità, che hanno dimostrato grande senso di sensibilità civica, ho ingaggiato una battaglia a difesa del nostro mare e del nostro territorio. Lo scorso novembre ho promosso una serie di iniziative contro le trivellazioni del basso Adriatico per osteggiare le iniziative della Northern Petroleum, scrivendo all'Assessore regionale all'Ambiente Lorenzo Nicastro, affinché la Regione si attivasse per scongiurare uno scempio ambientale di proporzioni inaudite”.

In Regione, tra i vari provvedimenti ostativi è stato approvato all'unanimità, durante il Consiglio del 19 luglio scorso, una proposta di legge inviata alle Camere “Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi”, il cui unico articolo prevede il divieto di effettuare ricerche di idrocarburi nelle acque del mar Adriatico e la non concessione di autorizzazioni di ricerca né future, né per i procedimenti autorizzatori già avviati ma non conclusi, come il caso della Northern Petroleum.

“Giudico insensate – continua Epifani - le decisioni che autorizzano simili attività scellerate che nelle fasi esplorative ed estrattive riversano in mare enormi quantitativi di idrocarburi che sono letali per l'intero ecosistema dell'Adriatico e in forte contrasto sia con l'attività di pesca, molto attiva nelle nostre zone, che della nostra economia a vocazione turistica. Personalmente continuo e continuerò a profondere il mio impegno e la mia totale disponibilità a promuovere e sostenere tutte le iniziative amministrative e giuridiche atte ad osteggiare l'attività della Northern facendo appello a tutti i Sindaci e alle popolazioni pugliesi direttamente interessate a continuare in forma congiunta ad attivare qualsiasi iniziativa utile e necessaria ad ostacolare questo progetto di distruzione del nostro mare".

"La mia battaglia – conclude Epifani – cesserà solo nel momento in cui sarà definitivamente conclusa questa vicenda incresciosa e minacciosa per l'ecosistema del nostro territorio e quando sarà sancito dal Governo nazionale il divieto irreversibile ad ulteriori autorizzazioni che distruggono la tutela e la salvaguarda ambientale”.

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