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Udc punta su tavolo regionale

BRINDISI - Brindisi sarà pure laboratorio nazionale, punto di riferimento per la costruzione del grande centro, ma non è l’ombelico del mondo neppure per l’Udc, che in tema di candidature guarda oltre, ammonendo gli alleati: in Puglia si vota anche in altri tre capoluoghi di provincia (Lecce, Taranto e Trani). I conti devono quadrare su scala regionale, dunque, perché possa passare l’assenso dei centristi a una candidatura Pd nella scalata al timone della città, lasciato vacante anzitempo dal sindaco uscente Domenico Mennitti. E così, mentre Giovanni Carbonella (investito nei giorni scorsi dal coordinamento locale dei Democratici ad avviare un primo giro di consultazioni per tastare il polso attorno alla sua candidatura) continua a “riflettere”, cercando conforto e sostegno lungo l’asse Roma-Brindisi, nel centrodestra crescono le quotazioni dell’ex numero due di Palazzo Nervegna, Mauro D’Attis.

BRINDISI - Brindisi sarà pure laboratorio nazionale, punto di riferimento per la costruzione del grande centro, ma non è l’ombelico del mondo neppure per l’Udc, che in tema di candidature guarda oltre, ammonendo gli alleati: in Puglia si vota anche in altri tre capoluoghi di provincia (Lecce, Taranto e Trani). I conti devono quadrare su scala regionale, dunque, perché possa passare l’assenso dei centristi a una candidatura Pd nella scalata al timone della città, lasciato vacante anzitempo dal sindaco uscente Domenico Mennitti. E così, mentre Giovanni Carbonella (investito nei giorni scorsi dal coordinamento locale dei Democratici ad avviare un primo giro di consultazioni per tastare il polso attorno alla sua candidatura) continua a “riflettere”, cercando conforto e sostegno lungo l’asse Roma-Brindisi, nel centrodestra crescono le quotazioni dell’ex numero due di Palazzo Nervegna, Mauro D’Attis.Quanto ai tentativi di forzare la mano, compiuti negli ultimi giorni sia a destra che a sinistra, lasciano comprendere come la partita stia davvero entrando nel vivo per quanto attiene le scelte definitive.

E l’ultima parola, che nessuno ha inteso affidare all’urna delle primarie, potrebbe di conseguenza maturare nell’ambito di uno scacchiere ben più ampio del capoluogo brindisino. Scenario che sembrerebbe ridimensionare di ora in ora il peso delle manovre in corso a livello locale, che nonostante tutto proseguono: a gran ritmo e su più fronti, come testimonierebbero  anche i contatti tra Salvatore Brigante (che alla vigilia di natale aveva posto veti e censure, definendo “definitivamente bruciato”, in chiave candidatura, l’impresario brindisino Carmelo Grassi) e l’imprenditore commerciale Nando Marino (vice presidente della New Basket Brindisi).

Un pourparler finalizzato a verificare la disponibilità di quest’ultimo ad accettare una eventuale proposta di candidatura. Un faccia  a faccia, cui avrebbe fatto seguito anche un mini sondaggio. Ma in caso di candidatura “terza”, espressione della società civile, il favorito resta Grassi.  E sempre all’ombra di Carbonella, resta da sciogliere, dal centro guardando a sinistra, anche il nodo legato alle scelte del consigliere regionale Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola).

In attesa che il centrosinistra faccia le sue scelte, il Pdl si dà una scossa, provando la chiusura del cerchio attorno a Mauro D’Attis. A rompere gli indugi, infatti, è stato per primo il senatore Michele Saccomanno, lanciando pubblicamente la candidatura dell’ex vice sindaco, tessendone le lodi e chiedendo al centrodestra responsabilità e coesione. Ed a stretto giro di posta, D’Attis avrebbe incassato l’ok anche dell’onorevole Luigi Vitali.

“Apprendo che i collega Saccomanno avrebbe sciolto la sua riserva sull'individuazione del candidato sindaco del Pdl a favore di Mauro D'attis. La cosa mi fa enormemente piacere visto che, senza nulla togliere agli altri amici che hanno dato pure la loro disponibilità a correre per la carica di sindaco a Brindisi, ho sempre ritenuto sostenendolo nelle riunioni di partito che, se il candidato non fosse stato un esterno Mauro D’Attis, per storia, esperienza, ruolo, capacità e anagrafe, sarebbe stato il migliore candidato interno”.

Poi lo stesso Vitali però avverte: “Detto questo devo aggiungere che, ad oggi, all'interno del partito di Brindisi non si è giunti ad una conclusione unitaria anche se grandi passi avanti sono stati fatti, grazie alla disponibilità di alcuni candidati a ritirarsi a favore di D’Attis”.

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