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Vendola convoca un vertice sul depuratore di Torre Guaceto

L'entrata in funzione del depuratore di Torre Guaceto sarà al centro di un incontro convocato per martedì, 7 ottobre, dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Negli uffici di presidenza, l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, e il capo dell'ufficio di Gabinetto, Davide Pellegrino, riceveranno i rappresentanti di Acquedotto pugliese, della direzione della riserva

BARI – L’entrata in funzione del depuratore di Torre Guaceto sarà al centro di un incontro convocato per martedì, 7 ottobre, dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Negli uffici di presidenza, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, e il capo dell’ufficio di Gabinetto, Davide Pellegrino, riceveranno i rappresentanti di Acquedotto pugliese, della direzione della riserva marina e dell’Autorità idrica pugliese. Vendola, essendo impegnato a Bruxelles per motivi istituzionali, non parteciperà all’incontro.

Sull’attivazione del’impianto che accoglie le acque reflue dei comuni di San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Carovigno, intanto, interviene anche il senatore Dario Stefano, Sel, candidato alle primarie del Centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali.

Stefano paragona la vicenda di Torre Guaceto a quella di Torre colimena, località marina situata nel territorio di Manduria al cui interno è stato realizzato un depuratore, affermando che “le condotte sottomarine devono intendersi solo come scarichi di emergenza, in quanto occorre affinare le acque ed utilizzarle in agricoltura, e devono essere comunque prolungate in mare a distanze tali da superare e proteggere aree fragili sotto il profilo ambientale”.

“Le gestioni – si legge in una nota firmata dal senatore - devono essere migliorate affinché non arrivino in mare reflui non depurati, con la possibilità di Dario Stefanosmaltimento delle acque affinate in esubero in trincee drenanti, verificando sotto il profilo tecnico la percorribilità di tale ulteriore soluzione”. Nel rimarcare come la Regione sita finalmente cercando di mettersi alle spalle la pratica di sversare liquami nelle falde, Stefano pone l’accento sulla necessità di salvaguardare il litorale ed “evitare di compromettere l’integrità di tante oasi naturalistiche”.

“Abbiamo  - scrive Stefano - un dovere: puntare alla massima qualità possibile, scegliendo le migliori tecnologie economicamente sostenibili ed attivando sistemi di gestione ambientale conformi al regolamento Emas, nel rispetto di standard depurativi sempre migliori, qualitativamente elevati, con obiettivi anche superiori a quelli previsti dalle norme. E che l’Acquedotto Pugliese, data la sua natura di Ente pubblico, deve attivare”.

 “Sono sistemi di gestione  - prosegue Stefano - che rappresentano la forma più evoluta in Europa per il controllo preventivo delle situazioni ambientali, estremamente validi per monitorare e intervenire subito sulle criticità, riducendo al minimo i tempi delle emergenze”.

“Le comunità  - conclude il senatore - esprimono disagi e preoccupazioni: il compito cui siamo chiamati è quello di orientare la bussola delle scelte sulla qualità massima per individuare le soluzioni migliori. In attesa, nella realizzazioni in corso il canale di scarico dovrà essere l'ultima opera da realizzare. E non il primo step”.

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