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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Chiuse tutte le strutture post-Covid: hanno ospitato 121 pazienti

Lo comunica il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone. Ora attivare gli ospedali di comunità

BRINDISI - "Con la chiusura, sabato scorso, del centro post Covid di Mesagne, è stato completato il processo di smantellamento delle strutture, in provincia di Brindisi, riservate ai pazienti post acuzie". Lo fa sapere il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone, il quale spiega che "durante l’emergenza per le persone che non richiedevano ricovero, ma l’isolamento in attesa del tampone negativo, sono stati riconvertiti i posti degli ospedali di Comunità di Ceglie Messapica, Fasano e Mesagne, mentre a Cisternino è stata ristrutturata in pochi giorni la Casa della Salute. In questo modo 48 posti letto sono stati destinati a pazienti post acuzie. La prima struttura a chiudere come post Covid  è stata la Casa della Salute, seguita dal centro post acuzie del Presidio territoriale di assistenza di Fasano e da quello del Pta di Ceglie Messapica”.

“Voglio ringraziare i direttori dei distretti sociosanitari che si sono adoperati per la riorganizzazione degli ospedali di comunità, la dottoressa Emanuela Ciracì, referente clinico infettivologo dei post Covid, e tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sociosanitari, gli ausiliari e il personale di Sanitaservice. Voglio evidenziare, in particolare, il lavoro dei giovani medici assunti con 'contratto Covid': con la supervisione dei medici di Pta e ospedalieri, hanno saputo affrontare al meglio questa situazione di emergenza. Progressivamente gli ospedali di Comunità torneranno a essere operativi, a partire da quello di Fasano, e saranno affidati ai medici di medicina generale", aggiunge il direttore generale della Asl di Brindisi.

La dottoressa Ciracì fa saper a sua volta che “nei centri post Covidsono stati ricoverati in tutto 121 pazienti: 56 a Mesagne, 31 a Fasano, 23 a Ceglie e 11 a Cisternino. La durata di degenza mediana è stata di 15 giorni e l’età mediana 70 anni: la paziente più giovane è stata una bambina di 6 anni, unica minore, e la più anziana una donna di 97 anni. I guariti sono stati 103: alcuni, per esempio donne che avevano appena partorito, sono stati dimessi ancora positivi con il monitoraggio a domicilio del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl. Nei centri è stato utilizzato con successo il telemonitoraggio, soprattutto a Ceglie Messapica e a Cisternino: uno strumento molto efficace per tenere sotto controllo i parametri vitali dei pazienti e richiedere consulti specialistici in tempo reale”.

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