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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Psicologia di una quarantena: la riscoperta della lettura e del dialogo -2

Nel nostro piccolo possiamo ricorrere a due strategie di gestione dell’emergenza: la prima riguarda piccoli consigli comportamentali immediati, la seconda richiede cognizioni superiori di mentalizzazione dell’esperienza attuale

….Quando le emozioni sopracitate raggiungono livelli preoccupanti, è necessario chiedere aiuto immediato, approfittando delle numerose iniziative offerte in questo periodo dai professionisti del settore.

La prima parte dell'articolo

Nel nostro piccolo possiamo ricorrere a due strategie di gestione dell’emergenza: la prima riguarda piccoli consigli comportamentali immediati, la seconda richiede cognizioni superiori di mentalizzazione dell’esperienza attuale.

Le strategie semplici prevedono l’attiva riscoperta della lettura, del dialogo con i propri familiari e la programmazione della giornata. E’ bene ricordare che questi propositi non si attivano in automatico ma necessitano del nostro impegno e di partecipazione attiva, con il superamento di limiti esistenti solo nei nostri pensieri. La lettura permette di creare mondi fantasiosi ed immaginari, dando al nostro intelletto quel nutrimento essenziale di pensieri, immagini ed ispirazioni che sfondano i confini delle nostre abitazioni, facendo volare il tempo ed avvolgendo le nostre emozioni positive.

Uno spunto di svago può essere ideare un hobby da proseguire una volta finita l’isolamento. Immaginare creazioni culinarie o fai da te, aiutati dagli innumerevoli tutorial in TV o su internet, può darci una piacevole motivazione quotidiana.

Ulteriore elemento di crescita è la comunicazione e la comprensione dei nostri familiari: gli spazi ristretti e la limitazione delle uscite incidono sulla litigiosità domestica, fornendoci tuttavia l’opportunità di una soluzione “obbligatoria”, non potendo fuggire come nei giorni normali… quindi niente musoni ripetitivi ma spazio alla condivisione delle proprie emozioni.

Terminato questo breve elenco di linee comportamentali, le elaborazioni di alto livello permettono di costruire un significato a quanto stiamo vivendo, dando una forma all’emergenza e un senso a tutto quello che è successo. Tali processi di pensiero possono facilmente soffermarsi sulla relativizzazione di questo momento critico, sulle figure professionali che lavorano nei moderni “campi di guerra” quali gli ospedali e su una lettura economico-ambientale.

Non potendo ancora prevedere una data per il termine delle misure restrittive, è certo che ci troviamo nella fase acuta dell’emergenza, stadio che avrà il suo termine nel giro di qualche mese; dunque le nostre libertà, garantite in quanto abitanti di un paese occidentale civile, torneranno ad essere espresse. Quindi, nonostante le amarissime immagini di Brescia e Bergamo dobbiamo avere fiducia nel futuro e mettere al bando le catastrofizzazioni.

Per quanto possa spesso risultare difficile l’ambiente casalingo, rimane l’argine difensivo più efficace rispetto alla battaglia che si sta svolgendo negli ospedali, dove medici ed infermieri lavorano allo stremo delle proprie forze per salvare giovani, adulti ed anziani, fondendo atti di virtù eroica e lacrime di sofferenza quando, nonostante gli sforzi profusi, assistono impotenti allo spegnimento di una vita.

Adeguarsi ai loro appelli, dunque, è doveroso ed il “costo” delle restrizioni anti-contagio può essere stimato come senso di responsabilità e gesto d’altruismo verso i più deboli. Del resto, gli inni nazionali e i tricolori sul balcone servono a poco se non vengono supportati da valori di buon senso e ubbidienza contenuti nella Costituzione.

Infine, è giusto riflettere su quanto l’arresto delle nostre abitudini, dei nostri bisogni moderni abbia giovato alla dimora più importante che ci ospita: la nostra terra. Indici di smog abbattuti, cieli più limpidi, la trasparenza delle acque (solitamente fangose) della laguna di Venezia, delfini che nuotano dove prima non nuotavano e la ricomparsa cigni per i navigli di Milano, sono alcuni esempi di come l’attività umana intensiva sia cancerogena.

Quanto sta accadendo deve servirci da monito per comprendere come la natura sappia riprendersi i suoi spazi quando viene continuamente offesa e violata, e non sempre, a differenza del Coronavirus, che potrebbe trovare nell’inquinamento dell’aria un formidabile ambiente di propagazione, potremo in futuro trovare una soluzione. Facendo tesoro di questa esperienza, riusciremo a schivare circostanze decisamente drammatiche, già previste dagli scienziati, a causa nostri comportamenti inquinanti e dannosi.

Quindi, cari lettori, vi lascio con un messaggio di speranza, con un flashmob di idee che spero intrattengano parte del vostro tempo. Insieme stiamo vivendo un momento storico che i nostri nipoti leggeranno sui loro libri di storia. E’ un qualcosa di incredibilmente importante e pregno di significati, a differenza della liquidità a cui siamo abituati; sono sicuro che ne usciremo e ci rialzeremo più forti di prima, se acquisiremo consapevolezza del valore semplice della vita e dei nostri errori.

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