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Aveva 15 identità e un mandato di arresto europeo: trovato a Brindisi

Si nascondeva dell’ex scuola di via Sele, quartiere Perrino: scoperto dagli agenti della Polizia locale nel corso di un blitz contro l’occupazione abusiva di immobili comunali

BRINDISI – Quindici identità diverse collezionate negli ultimi anni in giro per l’Europa. Nomi e cognomi consegnati qua e là, da un uomo che di anni ne ha 53 anni e che alle spalle sperava di lasciarsi un mandato di arresto europeo dopo una condanna per una serie di furti: il suo tour in incognito è terminato a Brindisi, per mano degli agenti della Polizia locale.

La scoperta

Antonio Orefice 3-2Si nascondeva nella vecchia scuola di via Sele, nel rione Perrino, diventata dimora di senza tetto brindisini. Qui ha trovato ospitalità anche lui, l’uomo dai 15 alias: è nato in Grecia, ma per anni sarebbe riuscito a depistare gli investigatori in una sorta di gioco a nascondino che è andato avanti sino allo scorso 6 dicembre. Giovedì scorso è stato stanato dai poliziotti municipali di Brindisi, agli ordini del comandante Antonio Orefice, impegnati in una serie di controlli disposti per identificare chi occupa abusivamente gli immobili di proprietà del Comune.

C’era anche lui.  Era assieme agli altri abusivi. L’unico straniero, a quanto pare, tra i brindisini finiti nella vecchia scuola non avendo altro posto in cui andare dopo aver perso la casa. Il cittadino nativo in Grecia non ha opposto resistenza e ha fornito ai poliziotti municipali una delle quindici identità che di recente gli sono state utili per sfuggire all’ordine di cattura.

Il mandato di arresto europeo

Qualcosa, evidentemente, non ha convinto gli agenti. Hanno voluto approfondire la conoscenza di quell’uomo e lo hanno condotto negli uffici del Comando e poi in quelli della Questura. Ed è qui che è emersa la prima scoperta: l’esistenza di un “mandato di arresto europeo dopo condanne per furti e aggressione a pubblico ufficiale, notificato in 28 novembre dalla questura di Benevento”, con avviso che si tratta di “soggetto ritenuto socialmente pericoloso”.

Il cervellone centrale della polizia ha fatto venire a galla 15 identità differenti. Ma il cittadino greco è stato rilasciato perché, stando a quanto si apprende, il mandato non sarebbe ancora definitivo, essendoci la possibilità di presentare opposizione (trenta giorni a far data dal giorno della notifica). Resta libero. Con 15 alias, per ora.

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