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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Feste patronali d'estate: tutte le date in provincia di Brindisi

Dal mese di luglio al mese di settembre sono tante le ricorrenze dei santi protettori che si celebrano con riti civili e religiosi. Scopriamole insieme

Francavilla Fontana: 5-6-7 luglio

Festa dei Santi Medici Cosimo e Damiano con i Fratelli Martiri e Santa Maria Goretti

L’Arciconfraternita di San Bernardino da Siena di Francavilla Fontana guidata dal priore Cosimo Catanzaro, con il procuratore dei Santi Medici Pasquale Saracino organizzano insieme alla Parrocchia dello Spirito Santo, guidata dal parroco don Gianfranco Aquino, le solenni celebrazioni in onore dei Santi Medici Cosimo e Damiano con i Fratelli Martiri e santa Maria Goretti.

- Venerdì 5 luglio 2019 ore 21,00: “Jazzabanna” Gruppo di Musica popolare Alto Salento \Bassa Murgia con Pizziche, Tarantelle e Quadriglie
- Sabato 6 luglio 2019: 5° edizione “Cavalcata dei Santi Medici” sfilata di traini a cavallo con organetti e tamburelli devoti ai Santi Medici; ore 21,30: Koinè in concerto. Musica popolare dal Salento e non.
- Domenica 7 luglio 2019 ore 19.00 nella chiesa di San Sebastiano ci sarà il sorteggio di una pregevole tela pittorica Opera del cavaliere Michele Martina donata all’Arciconfraternita di San Bernardino da Siena.
La statua di San Vito Martire nella Basilica di Santa Maria della Vittoria-2

San Vito dei Normanni: 12-13-14 luglio

Festa patronale di San Vito e San Vincenzo Ferreri

I festeggiamenti per il santo, a cui viene unita la festa in onore di Vincenzo Ferreri, sono un’occasione da non perdere per vivere in prima persona lo spirito del popolo salentino, capace di fondere in un unico evento folklore e devozione. La festa, che vive il suo clou nella prima decade di luglio, è vissuta in particolar modo nel comune di San Vito dei Normanni: oltre ad i vari riti liturgici e agli immancabili spettacoli pirotecnici, molto suggestiva è la processione della Statua d’Argento.

In occasione della festa liturgica infatti, vi è una messa solenne e una processione con la statua d’argento del Santo, che parte, seguita da centinaia di fedeli, dalla Basilica di Santa Maria della Vittoria, detta la “Chiesa Madre”: è l’edificio sacro più importante della cittadina, presentando pregevoli tele come l’icona della Nikopeia, raffigurante la Vergine che annunzia al Papa Pio V la vittoria sui Turchi a Lepanto dove c'era anche un equipaggio sanvitese nella flotta cristiana, e la magnifica statua d’argento che rappresenta San Vito Martire.

 - Venerdì 12 luglio ore 19 Santa Messa
 - Sabato 13 ore 19 santa messa della vigilia della Festa - ore 20.15 simbolica donazione del grano ai Santi Patroni e benedizione dei paggetti
  - Domenica 14 luglio: ore 9 messa del mattino
  • Ore 18 da Piazza L. Leo avvio del corteo delle Autorità
  • Ore 18.30 messa solenne e consegna delle chiavi da parte del sindaco Domenico Conte
  • Ore 19.30 solenne processione dei Santi Patroni
Gli eventi: (nel corso delle tre serate accensione delle luminarie in Piazza L.Leo e Piazza Giovanni Paolo II)
 - 12-13-14 luglio ore 20.30 Via San Giovanni, “Delizie di luci e sapori 2019”, mercatino enogastronomico e Slow Food
 - Venerdì 12 luglio dalle ore 20 in Piazza L. Leo, Esibizione d’auto e moto d’epoca, a cura di Club Auto e moto d’epoca “A. Manelli” e concerto itinerante ConturBand ore 21
  - Sabato 13 luglio “Cocolandia events planner”, animazione per bambini, spettacoli di magia, artisti di strada e giocolieri dalle ore 20 in Piazza L. Leo; Gran concerto bandistico “Piantoni”, Città di Conversano
- Domenica 14 luglio, concerto itinerante ore 21.30 e consegna “Riconoscimento alla Memoria dell’avvocato Ezio D’Agnano” ore 22 in Piazza Giovanni Paolo II Grande orchestra di fiati, “G. Ligonzo”, Città di Conversano, Piazza Giovanni Paolo II; ore 23.45, Memorial Don Antonio Rosato e gara pirotecnica con premiazione, Contrada Pigna.
La Madonna del Carmelo in processione

Mesagne: 15-16-17 luglio

Festa della Vergine del Carmelo

Da tempo immemorabile a Mesagne esiste una grande devozione popolare nei confronti della Madonna del Carmine. Le varie forme di culto e le celebrazioni proprie del Santuario della cittadina pugliese, sono molteplici e dovute alla devozione e al culto popolare verso la Madonna del Carmine di Mesagne.

Profondamente legati al culto della Vergine del Carmelo, da quando nel 1743 furono per sua intercessione difesi dal terribile terremoto che devastò la zona, i Mesagnesi amano definirla “Madonna Nostra”. La festa liturgica della “Madonna Nostra” a Mesagne fu istituita per commemorare l’apparizione mariana che sarebbe avvenuta il 16 luglio 1251 a san Simone Stock, durante la quale la Madonna gli avrebbe rivelato notevoli privilegi connessi alla sua devozione. L’alone di miracoli e prodigi che circondava il quadro della Madonna del Carmine, conquistò l’animo popolare, tanto che il 30 aprile 1651 la Beata Vergine del Carmine venne elevata a Patrona del Paese.

Fin da allora si susseguono dunque i festeggiamenti in onore della Madonna Nostra e all’inizio del 1900 la festa era una specie di sagra annuale del divertimento, non essendoci, a quei tempi, tanti svaghi e divertimenti. Fin dalle sue origini, in questa Festa grande importanza avevano le luminarie, i fuochi d’artificio e la musica. Durante le processioni la Statua della Madonna veniva portata in spalla, e i giovani delle famiglie degli agricoltori più ricchi ci tenevano molto a conquistarsi questo onore il giorno principale della Festa. La scelta dei portatori veniva fatta in base ad una gara; e questa in base al pagamento di un certo numero di sacchi di grano.

La festa si svolge nei giorni 15, 16 e 17 luglio. Nella serata finale del 17 sul palco ci sarà il cantante Giuliano Palma.

Latiano: 20 luglio 2019

Festa patronale Santa Margherita

La devozione nei riguardi di Santa Margherita d'Antiochia di Pisidia vive nel cuore della popolazione latianese da molti secoli. Da fonti antiche risulta che tra gli edifici di culto presenti a Latiano nella metà del ‘500 vi fosse un‘Abbazia sotto il nome di Santa Margherita, (oggi sede dei Musei Civici), conferita ed annessa per volere del barone Francone, signore di Latiano, ai Padri domenicani, già da tempo presenti nel suddetto territorio. Dal 1595 il priore dei domenicani assunse il titolo di abate di santa Margherita; furono pertanto i Padri domenicani a diffondere e ad inculcare nel popolo latianese il culto in onore della Vergine martire di Antiochia. Nel 1650 la Santa fu eletta Patrona e protettrice di Latiano e, poiché non vi era altro altare o chiesa dedicata alla stessa, la sua festa, ogni anno, veniva celebrata nella chiesa dei Padri Domenicani successivamente divenuta Convento (attuale chiesa del SS Rosario).

Santa Susanna-2

Cellino San Marco: 28 luglio 2019

Festa patronale di San Marco Evangelista e Santa Caterina d’Alessandia d’Egitto

Festa religiosa conosciuta come “Santu Marcu Rande”, San Marco grande. In questa manifestazione, molto sentita nell’intero interland, è possibile ammirare la tradizionale Fiera di abbigliamento, casalinghi, attrezzi agricoli e dolciumi. Non mancheranno luminarie artistiche e i tradizionali fuochi pirotecnici.

Torre Santa Susanna: 2- 10 agosto

Festa patronale di Santa Susanna

Poche notizie si hanno di Santa Susanna di Roma. E' stata una santa di origine italiana, morta martire. La leggenda vuole che fosse parente di Diocleziano. Avendo rifiutato di andare in sposa al figlio dell'imperatore fu condannata a morte e decapitata nella sua stessa casa. La leggenda continua che uno dei soldati, colpito dalla tragedia, dipinse la Santa sulla parete di una torre dove oggi sorge la città.

San Donaci: 4- 5- 6 agosto 2019

Festa in onore dei Patroni e Protettori Santa Maria delle Grazie e San Vincenzo Ferrer

Nella tradizione popolare Maria appare come una madre amorosa che ottiene tutto ciò che gli uomini necessitano per l'eterna salvezza ed anche nei bisogni quotidiani della vita terrena. Nell'episodio evangelico delle "Nozze di Cana" è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: "fate quello che Lui vi dirà". Vincenzo Ferrer, invece, è un santo di origine spagnola, di nobile famiglia, che studiò filosofia e a 17 anni entrò tra i domenicani, l'ordine per eccellenza dei predicatori. Morì nel 1419 e fu canonizzato nel 1455.

Il 3 agosto, giorno della vigilia, le statue della Madonna e di San Vincenzo Ferrer vengono portate in processione per le strade del paese. Vi partecipa molta gente, si recita il Santo Rosario e si cantano inni mariani. Alla Fine della processione, sul sagrato della Chiesa, dopo l'omelia e la benedizione del parroco, si sparano i fuochi d'artificio. Il giorno della festa, ossia il 4 agosto, si celebrano le Messe come fosse domenica: quella delle ore undici è arricchita dal panegirico.

Le statue dei protettori sono collocate su baldacchini ai lati dell'altare maggiore e ai loro piedi vi sono piante e fiori bellissimi. I festeggiamenti civili, oltre ai fuochi pirotecnici, sono costituiti da musica bandistica che si esegue sulla cassa armonica, fatta erigere nei giorni precedenti la festa insieme ad altri addobbi, illuminata da luci colorate. Sulla via principale del paese, anch'essa addobbata e illuminata, le bancarelle espongono merce di ogni genere, ma soprattutto giocattoli e palloncini per i più piccoli e dolciumi anche per i grandi più golosi. I sandonacesi residenti all'estero, approfittando delle ferie estive, sono sempre presenti a questa ricorrenza, che vivono con evidente emozione. Il parroco, attento alle esigenze degli emigrati, ogni anno, per la festa di "Santa Maria", fa impartire da S.E. l'Arcivescovo il Sacramento della Cresima ai figli di coloro che, per motivi di lavoro, vivono lontano dalla propria terra.

6 agosto: "Sagra degli antichi sapori": con le scenografiche luminarie, la Sagra raccoglierà al proprio interno stands gastronomici per la degustazione degli "Antichi Sapori" quali "Pecura alla pignata", "Pezzetti te cavallu", "carne rrustuta", "gnemmarieddri", "intresca te maiale", olio, vino e pane cotto a legna. Ad allietare la serata saranno le note e le danze di importanti gruppi di musica popolare.

Cisternino: 4-5-6 agosto 2019

Festa patronale dei Santi Quirico e Giulitta

I primi di agosto il borgo antico di Cisternino si infiamma per la festa patronale in onore dei santi Quirico e Giulitta. In realtà il santo principale di Cisternino è san Nicola di Pàtara, poi dal 23 gennaio del 1964 la santa Congregazione dei Riti dichiarò che i santi Quirico e Giulitta, unitamente ai santi Ignazio di Loyola e di Francesco Saverio, erano da considerarsi minus principales della città di Cisternino. A Cisternino, conservata in un reliquario di argento, si custodisce una reliquia autentica di san Quirico donata nel 1721 dal marchese di Oria insieme ad una scheggia della croce di Gesù Cristo.

I due santi, madre e figlio, sono molto venerati a Cisternino al punto tale che nel 1859 nacque una confraternita dedicata a questi due martiri  provenienti dalla Cilicia. Il martirio di questi due santi è illustrato lucidamente sulla tela dell’altare maggiore dell’omonima chiesa. La tela firmata da Giuseppe Antonio Sampietro da Roccaforzata nel 1850, e raffigura il momento tragico del martirio datato storicamente nel 304 d.C nel periodo di Diocleziano.

La festa liturgica ufficiale dei santi Quirico e Giulitta ricade il 16 luglio, ma a Cisternino si festeggia ufficialmente i primi di agosto con un ricco programma religioso e civile: solenne processione per le vie della città della statua dei santi, la fiera con luna park, i concerti bandistici, le luminarie per tutto il borgo e a chiusura dei festeggiamenti un meraviglioso spettacolo pirotecnico.

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San Michele Salentino: 10-11-12 agosto

Festa di San Michele Salentino e San Michele Arcangelo

Il fatidico ritrovamento di una statua in pietra del santo guerriero in un punto imprecisato dell’attuale Piazza Marconi da parte di un contadino del luogo, evento che influenzerà la denominazione della masseria-nucleo embrionale di San Michele Salentino, fa presupporre la presenza di uno sconosciuto insediamento in tale luogo, forse ricollegabile al monachesimo orientale. In questi luoghi la devozione per il Santo assunse una connotazione agro-pastorale, legata cioè all’attività che la popolazione locale da tempo immemore ha esercitato per garantirsi la propria sopravvivenza. Le processioni dedicate al Santo, infatti, in due diversi periodi dell’anno, a maggio e settembre, coincidevano, la prima, in prossimità dell’arsura estiva, con la richiesta di una stagione ricca di pioggia, mentre la seconda con la fine del raccolto, per benedire l’inizio del nuovo ciclo produttivo, quello oleario.

- Sabato 10 agosto, Gran concerto bandistico lirico-sinfonico “Fumarola”, città di Martina Franca
 - Domenica 11 agosto Filarmonia Orchestra
- Lunedì 12 agosto, chitarrista e cantante dei Pooh, Dodi Battaglia in concerto. A seguire fuochi pirotecnici
E’ possibile scaricare il programma completo attraverso la App “MySanMicheleSalentino”.
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Ceglie: 16- 17- 18 agosto 2019

Festa di San Rocco

Le prime notizie certe riguardanti il culto di San Rocco a Ceglie Messapica risalgono alla fine del 1500. Da una Visita Apostolica del 1595 si ricava la notizia della presenza di una statua di San Rocco nell’antica Chiesa Madre e della presenza di una chiesetta, dedicata al Santo di Montpellier, al di fuori della cerchia muraria della città. Da un altro documento del 1748 si apprende che in Ceglie, oltre alle altre feste, vi è una festa di devozione del Glorioso San Rocco il 16 di agosto. Nelle Conclusioni Capitolari si cita il 16 agosto del 1771 come prima volta in cui si porta in processione la statua di San Rocco. Ed a conclusione di quella festa il sindaco dell’epoca Luca Felice Vitale con un centinaio di cittadini, rappresentanti della comunità, eleggono con voto segreto San Rocco come Compatrono di Ceglie Messapica.

Ostuni: 25- 26- 27 agosto

Festa di Sant’Oronzo e Cavalcata

Secondo una tradizione che si ripropone ininterrottamente dal 1793, ogni anno, in occasione dei festeggiamenti e della solenne processione dedicata a Sant'Oronzo, protettore della città dalla metà del XVII secolo. Nel 1657, infatti, Ostuni e altre località della Terra d'Otranto furono risparmiate dalla peste grazie a un miracolo che la credenza popolare attribuisce al Santo. Di qui nasce la devozione degli ostunesi, che si recano in processione al santuario eretto in suo onore sui costoni del Monte Morrone. La statua in argento del Santo, prelevata dalla Cattedrale, è scortata proprio dai "valicali" a cavallo. La divisa dei cavalieri richiama il periodo napoleonico - casacca rossa, pantaloni bianchi, cappello cilindrico con pennacchio bianco-rosso - mentre il cavallo, oltre ai vari finimenti lavorati, è coperto da una gualdrappa rossa trinata di bianco e ricamata.

Cavalcata di Sant'Oronzo

Un trio di flauto, tamburo e cassa suona per le strade della città il tradizionale motivo della "Cavalcata" durante la novena che precede la festa patronale e la processione che, partendo dalla Cattedrale, interessa il centro storico, i rioni ottocenteschi e la nuova zona commerciale. I partecipanti allo storico appuntamento si trasmettono di padre in figlio l'onore di far parte del drappello di scorta al Santo. Molti fedeli rientrano in Ostuni da altre città d'Italia o dall'estero, per tale appuntamento, rinnovando ogni anno un atto di fede e insieme d'amore per la propria terra.

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San Teodoro-3

Brindisi: 31 agosto e 1 settembre

Festa patronale di San Teodoro e San Lorenzo

La tradizionale "Processione a mare" si svolge annualmente nella prima settimana di settembre in occasione dei festeggiamenti dei Santi Patroni della città, San Teodoro d'Amasea e San Lorenzo da Brindisi. Questa cerimonia, nata nel 1776 come completamento del culto di S.Teodoro, e' stata poi dedicata anche a San Lorenzo, il Santo nativo della città. La processione prende via dal castello aragonese, da dove le statue e le reliquie dei Santi vengono portate per mare su un natante (il sandalo), percorrendo, insieme ad altre barche che si uniscono in processione, tutto il porto interno sino alle banchine centrali, dove attendono la Autorità cittadine. Dopo l'allocuzione dell'Arcivescovo il corteo accompagna i Santi sino alla Cattedrale.

La processione ricorda un episodio miracoloso del 1210: le spoglie di S. Teodoro, soldato romano martire del IV secolo, fatto uccidere in Turchia per la sua fede in Cristo, venivano trasportate dall'odierna Aukat (Turchia) a Brindisi. I marinai della nave, vistisi inseguiti da navi turche, misero le spoglie del Santo su una barca, che, spinta dalla corrente, si diresse nel porto della città. Questo evento fu interpretato come un segno del santo di voler approdare sulla costa della città ed i brindisini accettarono la sua protezione. A contorno della processione, si svolge anche la festa patronale, con luminarie artistiche e fuochi d'artificio.

Oria: 28-29-30 agosto 2019

Festa in onore di San Barsanofio Abate

Nato verso la metà del sec. V in Egitto, entrò in un monastero presso Gaza dove visse in perfetta solitudine, trattando solamente con un monaco che gli faceva da segretario. Fu un grande contemplativo ed ebbe doni soprannaturali. La fama della sua santità lo fece ricercare da molti solitari con i quali ebbe relazioni epistolari. Tra essi ci fu Giovanni, detto il profeta, abate del monastero di Merosala e maestro del famoso Doroteo. Il loro carteggio, di circa 800 lettere, è importante per la storia della spiritualità. In esso sono trattate questioni precise e brevi risolte con aforismi (apophthegmata) che furono poi usati come precetti monastici. I pregi principali di quelle lettere consistono nella fedeltà alla tradizione ed in una discrezione di consigli adattati alle reali necessità umane, lontani da ogni eccesso. Esse ebbero un grande influsso nei monasteri orientali, mentre rimasero ignote in Occidente.

Barsanofio morì in tarda età verso il 540 e la sua immagine fu riprodotta nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli insieme con quella di Antonio, Efrem ed altri santi. Dagli orientali è festeggiato il 6 febbraio, nel Martirologio Romano invece è commemorato l'11 aprile. Nella diocesi di Oria San Barsanofio si festeggia il 20 febbraio ed il 29/30 agosto. Le sue reliquie furono trasportate da un monaco palestinese ad Oria (Brindisi) verso l'850 e collocate dal vescovo Teodosio presso la porta della città in un'antica basilica. Distrutta questa dai Saraceni, per lungo tempo se ne perdette il ricordo. Furono ritrovate, si dice in seguito ad una visione, dal sacerdote Marco e trasferite nella cattedrale dove sono tuttora. La venerazione per il Santo Patrono ha luogo principalmente nella Basilica Cattedrale di Oria, la cui comunità parrocchiale, assieme al Comitato Feste patronali, ne cura il culto.

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