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Male in innovazione e governance: ecco perchè Brindisi non vola

Non se la prendano i movimenti ambientalisti, ma oggi non è la qualità dell’aria il problema prioritario della città di Brindisi. Anzi, lì siamo tra i primi della classe

BRINDISI – Non se la prendano i movimenti ambientalisti, ma oggi non è la qualità dell’aria il problema prioritario della città di Brindisi. Anzi, lì siamo tra i primi della classe, quarti su 106 capoluoghi. I guai si chiamano stagnazione dello sviluppo, fragilità del mercato del lavoro, innovazione. Tutto questo nelle statistiche 2017 “ICity Rate 2017” che valutano il livello di allineamento delle città italiane ai 13 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea, e fanno scendere Brindisi dall’87mo posto del 2016 all’88mo attuale su 106 capoluoghi. Che non fossimo una smart city lo avevamo già intuito da tempo. Peggio di noi in Puglia solo Taranto e Foggia.

A causa dei guai molto bene riassunti da Vittorio Bruno Stamerra nell’editoriale scritto per BrindisiReport oggi, non riusciamo ad avere una classe dirigente in grado di portare questa città che sembra nata per essere una punta avanzata della logistica, dei trasporti e dell’industria innovativa, sul binario giusto. E’ innegabile che l’inquinamento industriale stia presentando da anni un conto pesantissimo, ma forse paghiamo ora le mani libere lasciate ai grandi gruppi nel passato. Il dibattito su ciò è aperto, i dati non sono dogmi, mentre invece occorre considerare i 13 comandamenti di Agenda 2030 (discorso che riguarda in via prioritaria i governi nazionali, non solo i territori) per non restare fuori da crescita e finanziamenti.

ICity Rate è il Rapporto annuale realizzato da FPA per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. E questa volta sono stati utilizzati 113 indicatori per stilare 13 classifiche tematiche, che vedremo una per una intanto per localizzare la posizione di Brindisi, poi per illustrarne il contenuto. Alla fine, in allegato, la sintesi del report per chi volesse approfondire l’indagine.

ICity Rate 2017 - generale-3

Povertà

Cominciamo dalla povertà: qui Brindisi stacca la posizione peggiore rispetto agli altri indicatori: è al posto 104 su 106 per misure di contrasto al disagio abitativo, all’incidenza della povertà sulla qualità della vita delle famiglie e per qualità di alcuni dei servizi di cura. L’assistenzialismo al centro delle politiche clientelari dei “santoni”e degli “sciamani” degli ultimi anni (come li definisce Stamerra), hanno solo peggiorato la situazione dei cittadini. Almeno sappiamo che merce viene venduta nelle campagne elettorali.

Istruzione

Qui Brindisi è 59ma, molto meglio Taranto (17), Lecce (21) e Bari (30), anche per la presenza delle Università. Foggia e Bat sono sotto. Conta tuttavia molto il numero dei laureati e dei diplomati. Ricordiamoci di Agenda 2030, non facciamo fuggire altrove altri pezzi di istruzione superiori (facoltà), curiamo le scuole, le loro sedi, la loro attrattività, la qualità dell’offerta formativa.

Energia

Nel settore dell’efficienza energetica siamo al posto numero 73, mentre se la cavano molto meglio Lecce (48), Bari (51) e Andria (52). Foggia e Taranto a fondo classifica. Essere uno dei primi poli energetici del Paese non vuol dire essere all’avanguardia delle nuove tecnologie applicate all’ambiente urbano, fattori identificativi di una smart city.

Crescita economica

Anche qui siamo messi male, anzi malissimo e anche in questo caso ce ne eravamo accorti: posto numero 100, mentre Taranto è al 103mo e Andria ultima al 106mo. Lecce 65ma, Bari 67ma, Foggia 96ma.

Acqua e Aria

Acqua e aria intesi come livello di dispersione delle reti idriche e qualità ci ciò che respiriamo rispetto alle concentrazioni di polveri sottili PM10 e PM 2,5, e biossido di azoto . Brindisi spunta un clamoroso quarto posto nazionale dietro Viterbo, Aosta e Trapani. Taranto 28ma molto meglio di Bari (80) e Andria (81), seguita da Lecce (29), mentre Foggia è 44ma. Sorprendono Taranto e Brindisi? Forse hanno inciso molto le misure di abbattimento degli inquinanti imposte negli ultimi anni (verificare sul sito di Arpa Puglia i dati giornalieri delle centraline).

Occupazione

Tutta la Puglia è messa male: Brindisi posto 92, Bari 82, Lecce 85, Taranto 88, e in fondo Andria 105 e Foggia 106. Il report sottolinea che la correlazione tra capacità di innovare, crescita sostenibile e crescita dell’occupazione è molto alta. Meditate gente.

Turismo e Cultura

Brindisi 98ma, Taranto 99ma, Foggia 103ma in fondo al barile, Andria 73ma, Lecce 64ma, Bari 54ma meglio ma sempre nella colonna di destra della classifica. Ma come è possibile? Il Salento, la Valle d’Itria, le coste più belle, i centri storici più affascinanti. E infatti ciò che offre la provincia non c’entra: contano il livello di attrattività dei centri urbani, il turismo non estivo, la spesa per cultura e strutture ricettive. Ecco, ora si spiega tutto (ricordate le riflessioni su crociere e città non preparata?).

Ricerca e Innovazione

Nel campo, almeno in Puglia, Brindisi è prima con il posto numero 69 (Lecce 87, Foggia 88, Bari 89, Taranto 90, Andria 91). Contano gli investimenti nel settore, e Brindisi deve ringraziare i grandi gruppi del ramo aerospaziale e farmaceutico per i programmi cofinanziati dalla Regione Puglia, ma anche il lavoro dei suoi centri di ricerca pubblici-privati che campano male per via dei ritardi e dei tagli ministeriali. E una volta c’erano anche Enel e la chimica che investivano in ricerca a Brindisi. Ora non più. A cosa serve la ricerca? A lavorare – ricordatevi del passaggio sull’occupazione – e ad essere in linea con l’Europa.

Crescita digitale

Di cosa parliamo? Delle reti urbane intelligenti e dell’accesso ai dati per tutti, garantito da programmi della pubblica amministrazione. Quanto Brindisi è open data? Molto poco, in Puglia siamo gli ultimi e tra gli ultimi in Italia, col 92mo posto. Foggia è 85ma, Taranto 78ma, Andria 57ma, Lecce e Bari dobbiamo cercarle nella colonna di sinistra, la prima con il 39mo posto, il capoluogo di regione con il 19mo.

Rifiuti urbani

Capacità di gestione dei rifiuti urbani, iniziative di incentivazione dei cittadini a produrne di meno e a differenziare. Come siamo messi è noto, in classifica siamo all’86mo posto prima di Foggia (103) e Taranto (90). Bari è a quota 67, Lecce al 61mo posto, Andria è la migliore, al 14mo posto nazionale.

Mobilità sostenibile

Brindisi al 59mo posto, Bari al 21mo grazie alla marea di nuove infrastrutture finanziate dalla Regione Puglia, Lecce al 56mo, Foggia al 68mo, Taranto al 72mo, Andria al 91mo. E' ora di smettere di sfogliare la margherita del famoso Shuttle (si fa o non si fa), e di mettere mano a idee e progetti nuovi. Infatti sono questi che hanno inciso sulla classifica, e non la situazione attuale della mobilità e del trasporto urbano.

Verde urbano

Contano i metri quadri di verde disponibili per abitante, ma anche la cura effettiva di questo patrimonio, la sua valorizzazione, la sua preservazione, gli strumenti innovativi sul piano partenariale per assicurare i finanziamenti necessari, la sperimentazione di nuove forme di gestione e monitoraggio. Malgrado i suoi parchi urbani, Brindisi non sfonda perché non sa gestirli, non sa proteggerli, non sa finanziarne la cura e la valorizzazione. Quindi è solo l’83mo posto quello che le viene assegnato dalla ricerca di Fpa Digital, Lecce è al 100mo posto, Bari al 72mo, Taranto al 62mo anche se ha solo 3 metri quadri di verde per abitante, Foggia al 50mo, Andria al 25mo.

Suolo e territorio

Qui Brindisi fa i conti con la scarsa propensione dei suoi politici a produrre urbanistica e non solo a tracciare nuove lottizzazioni. L’indicatore rileva il dato dell’occupazione del suolo urbano. Più il suolo è occupato ed impermeabilizzato da cemento e abitazioni, meno regge agli eventi estremi. Brindisi nella specifica graduatoria è al 54mo posto, Bari al 70mo, Taranto al 48mo, Andria al 21mo, Foggia all’11mo, Lecce al quinto posto.

Legalità e sicurezza

Non si parla come al solito di rapine, furti, scippi, spaccio e aggressioni. Qui si parla di inefficienza amministrativa e infiltrazioni malavitose, e la posizione di Brindisi non è rassicurante. Peggio di tutte le città capoluogo della Puglia è messa Foggia, al 103mo posto prima solo di Catania, Reggio Calabria e Napoli. Quindi Bari al 96mo posto, e Brindisi al 94mo. Taranto è all’82 posto, Lecce all’80mo, Andria al 50mo.

Governance e partecipazione

Innovazione sociale, partecipazione e gestione dei beni comuni, ricorso a principi green negli acquisti dell’ente, progettazioni innovative per lo sviluppo urbano. Come si colloca Brindisi anche in questa dimensione pressoché sconosciuta? Andria intanto è ultima. Foggia al 91mo posto, Brindisi 87ma, Taranto 84ma, Bari 71ma, Lecce la migliore con il 44mo posto.

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