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Sabato, 20 Aprile 2024
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Prostituzione e droga nel night club di Rimini: un arresto a Brindisi

In carcere Angelo Mariano, 46 anni, titolare di una paninoteca a San Pietro Vernotico. Ordinanza eseguita dalla polizia nell’inchiesta che ha portato al sequestro del Lady Godiva. Gli indagati sono 19, tre sono latitanti: 50 euro per 10 minuti con le ragazze

BRINDISI – Arriva sino a Brindisi e a San Pietro Vernotico l’inchiesta che ha portato al sequestro di uno dei più noti night club di Rimini, il Lady Godiva: uno dei 19 indagati, finiti agli arresti, è Angelo Mariano, 46 anni, titolare di una paninoteca. E' ristretto nel carcere di via Appia, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare ottenuta dalla Procura contestando i reati di sfruttamento della prostituzione e spaccio di cocaina.

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Il blitz

Il blitz è scattato nella notte, sotto la voce Privè, nome scelto per le indagini avviate nell'autunno del 2016, sotto il coordinamento del pubblico ministero Davide Ercolani: al momento dell'irruzione, dopo tre ore di appostamento, nel locale sono state trovate una trentina di ragazze e cinquanta clienti nelle zone riservate a incontri a luci rosse, dietro pagamento. In quattro sono stati arrestati all’interno del night.

L’inchiesta è partita dopo che gli agenti hanno notato la presenza di numerose ragazze nel locale, alimentando il sospetto che potesse esserci un giro di prostituzione. Il night sarebbe stato aperto per tre sere consecutive, da ieri e fino a domani, in coincidenza dell'appuntamento fieristico Tecnargilla, il salone internazionale delle tecnologie e delle forniture all'industria ceramica e del laterizio.

Prostituzione e droga: filmati e foto

Gli accertamenti delegati alla Squadra Mobile di Rimini hanno confermato l’ipotesi iniziale, portando alla scoperta di giovani fittiziamente assunte come “figuranti di sala”, ma in realtà avviate alla prostituzione nei privé. I poliziotti hanno anche scoperto una rete di spaccio di sostanze stupefacenti. In primis cocaina tra i clienti del night. Fonti di prova sono costituite da filmati registrati da telecamere nascoste e fotografie, elementi posti alla base delle accuse. Due ordinanze sono state eseguite fra Torino e Alessandria, città di residenza degli indagati che saranno interrogati dal gip – per rogatoria – nelle prossime ore.

Gli indagati

Otto degli indagati sono destinatari di ordinanza di custodia in carcere firmata dal gip Vinicio Cantarini, quattro sono finiti ai domiciliari e per sette è stato disposto l'obbligo di firma. In tre sono riusciti a sfuggire alla cattura. Ruoli di primo piano sono stati contestati nei confronti del legale rappresentante del night club, di uno dei soci di un dipendente del locale ritenuto il gestore di fatto e di alcuni addetti al servizio di sicurezza. Angelo Mariano, nato a Brindisi ma residente a San Pietro, è in carcere e qui affronterà per rogatoria l'interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo difensore, l'avvocato Francesco Cascione.

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Le tariffe per le prestazioni sessuali

Secondo l'accusa, c'erano tariffe in base alle prestazioni a sfondo sessuale chieste dai clienti e offerte dalle giovani del Lady Godiva: si partiva da 50 euro ogni dieci minuti, nel caso in cui si chiedeva l'uscita delle ragazze dal locale, il costo poteva raggiungere anche 500 euro l'ora. Somme che venivano incassate giornalmente dal titolare del nighet, dal gestore e da uno degli addetti alla sicurezza. Parallelamente, ci sarebbero stato incassi legati alla vendita all'interno del locale di quantitativi di sostanza stupefacente. 

Rapina di un orologio

A vario titolo, gli indagati sono accusati di aver organizzato una rete di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, con riferimento a giovani straniere, e di aver controllato il giro di spaccio. Contestato, inoltre, nei confronti di alcuni la rapina di un orologio Bulgari, del valore di 15mila euro, ai danni di un avvocato del foro di Rimini aggravata.

L’episodio è avvenuto la sera del 6 febbraio 2017, in piazza Tre Martiri a Rimini: il professionista, 72 anni, era uscito dal suo studio quando venne aggredito da un uomo con il volto coperto da un cappuccio.

articolo aggiornato alle 17.44

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