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Xylella, storia scientifica e cronaca di un'epidemia: libro online

Michele Miraglia con Silvio Schito, autore della prefazione, ha raccolto le sue interviste e articoli pubblicati da BrindisiReport

BRINDISI – Si intitola “Xylella – Scienza, verità, informazione” il book online, già disponibile sul web, che uno dei più assidui autori di approfondimenti scritti per BrindisiReport, Michele Miraglia, ha curato in collaborazione con Silvio Schito, agronomo, già dirigente dell’Assessorato all’Agricoltura Regione Puglia e direttore dell’Osservatorio Fitosanitario regionale nel periodo 2015-2018. Una preziosa, per la sua impostazione divulgativa e storica, testimonianza della fase recente e delle origini dell’epidemia, e dei punti raggiunti dalla ricerca in Puglia.

Il libro si può scaricare qui

Il libro, arricchito da documentazione fotografica e mappe sulle aree progressivamente contaminate, raccoglie articoli e interviste di Michele Miraglia pubblicati negli ultimi anni su BrindisiReport, a margine della battaglia scientifica e delle polemiche sull’epidemia originata dal batterio che sta distruggendo l’olivicoltura ma anche il paesaggio agrario salentino, e costituisce una importante testimonianza, grazie anche alle osservazioni critiche contenute, di quanto false informazioni e convincimenti errati abbiano pesato in questi scenari, al pari dei ritardi della politica.

Miraglia (foto sotto), agronomo, in passato dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura pugliese e già Senatore del Pci, componente per due legislature (VII e VIII) della Commissione Agricoltura del Senato, ha raccolto i resoconti dei progressi compiuti nei laboratori universitari pugliesi, le opinioni di ricercatori e docenti come il recentemente scomparso professore Giovanni Martelli, scienziato di fama internazionale, docente emerito di Patologia vegetale all’Università degli studi di Bari, Donato Boscia, fitopatologo di notorietà mondiale, responsabile Uos di Bari Cnr - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Salvatore Camposeo, docente di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree presso l’Università di Bari.

Michele Miraglia

La ragione contro complottismo e fake news

“In una regione come la Puglia, il cui territorio è stato segnato da una catastrofe fitosanitaria che ne ha radicalmente modificato il paesaggio, l‘ambiente e la sua biodiversità, appare ingeneroso ascoltare la voce di chi tenti di far passare un simile dramma come un complotto da parte di qualcuno (leggasi multinazionali, agromafie, istituti di ricerca disonesti, ecc.) per trarne profitti economici”, annota Michele Miraglia nella presentazione.

“Sessanta milioni di alberi di olivo, tra i quali diversi milioni sono monumentali, rischiano di essere contagiati dal batterio Xylella fastidiosa, come già successo alle piante di olivo del Salento che buona parte risultano irrimediabilmente malate. Tuttavia, filmati e documenti, privi di attendibilità scientifica, si susseguono per tentare di dimostrare – prosegue l’autore - che l’agente causale della malattia non è la Xylella. Non si comprende la ragione di tanto accanimento rivolto soprattutto a discreditare la scienza, i ricercatori e tutti coloro che si adoperano per porre rimedio all’immane tragedia ecologica”.

la mappa della diffusione dell'epidemia di Xylella-2

Divulgare la verità scientifica

“Dinanzi a tanta superficialità, grazie al supporto di eminenti personalità, tra cui il compianto prof. Giovanni Martelli e nella considerazione, peraltro, che al momento è necessario fornire una lettura dei fatti facilmente fruibile da chiunque, è stato prodotto un breve lavoro documentale – spiega Miraglia - che raccoglie diversi articoli riguardanti il fenomeno e le relative cause, nonché lo stato della ricerca e le prospettive del cambiamento colturale che vede interessato il territorio salentino”.   

“In seguito a profonda riflessione sull’importanza del lavoro realizzato, ‘Xylella – Scienza, verità, informazione’, è stato deciso dai promotori di pubblicarlo in formato digitale, a titolo gratuito, in rete. Difficoltà di natura burocratiche e fiscali hanno rallentato la stampa del lavoro per la produzione di un volume cartaceo che, tuttavia, resta l’obiettivo da conseguire, anche avvalendosi di sponsorizzazioni da parte di Enti o di Associazioni interessate ad una informazione chiara, indipendente e trasparente”.  

Silvio Schito-2

Quando l’indagata è la scienza

È Silvio Schito (foto sopra) che nella prefazione affronta apertamente e criticamente il tema degli ostacoli e dei ritardi. “Ricordare, oggi, che la tragedia della Xylella e dell’olivicoltura salentina è stata ampiamente annunciata apparirebbe banalmente saccente. Ma è inevitabile provare un sentimento di rabbia all’idea che la verità, messa sotto accusa, sia stata la vittima sacrificale sull’altare della vanità di taluni personaggi, mentre l’ignoranza ed il pregiudizio la facevano da padroni. Il dramma della Xylella ha avuto inizio quando la verità è diventata semplice opinione”.

“Si potrebbe raccontare la storia della Xylella in Puglia – scrive ancora Schito - con un elenco di numerosi errori che hanno portato alla rovina l’olivicoltura del Salento, il cui amaro destino è stato scolpito dalle irresponsabili azioni degli stolti e dal sorprendente comportamento della magistratura penale ed amministrativa che, tra sequestri di alberi e sospensive, ha consentito tali azioni. Chi ha indagato sul caso Xylella è andato oltre ogni aspettativa, ha saputo ascoltare illustri personaggi, ma anche illustri sconosciuti; uomini di scienza competenti della materia, ma anche incompetenti. Ne aveva la facoltà e lo ha fatto!”.

“Sono stati indagati uomini e donne, esposti alla pubblica considerazione, spogliati della loro dignità, nei confronti dei quali è stato detto tutto ed il contrario di tutto, è stata data voce ad associazioni di ogni genere ed ognuno si è sentito in dovere di dire la sua. Ma ciò che ha fatto più male è stato osservare passivamente come attraverso l’azione giudiziaria sia stata messa in discussione la verità scientifica”. Silvio Schito ricorda Aristarco di Samo, Ipazia di Alessandria, Galileo Galilei, e lancia un appello.

Un esempio di reimpianto nella zona di Gagliano del Capo-2

Lasciare gli scienziati liberi di lavorare

“I riferimenti storici sono di grande attualità per quanto riguarda la considerazione degli uomini di scienza da parte del sistema. Tuttavia, è giunto il tempo di scrivere la parola fine alla deriva che ha preso la vicenda, lasciando gli scienziati ed i tecnici del settore liberi di lavorare, di attuare i postulati scientifici e le norme europee, nazionali e regionali”. Non si può concludere non ricordando che l’individuazione di specie resistenti alla Xylella, come le qualità Leccina e Favolosa, che ha reso possibile la sperimentazione del reimpianto (foto sopra) sugli ulivi di Ogliarola salentina e Cellina di Nardò sterminati dalla Xylella fastidiosa, sia frutto del lavoro dei ricercatori pugliesi. La scienza e la ricerca non possono avere tempi certi, ma l’applicazione dei risultati deve essere efficace e celere, e ciò è nelle mani della politica.

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