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Intercettati in auto: “Se ci prendono, ci danno dieci anni di carcere”

L’inchiesta partita dopo il tentato omicidio di Protino, avvenuto in piazza Licini, rione Sant’Elia, il 18 novembre 2018

BRINDISI – “Se ci prendono, ci danno dieci anni”. E l’altro: “Veramente”. Pensava di non essere “ascoltato” da nessun altro, se non dai due amici che aveva fatto salire mezz’ora prima della rapina, Samuele Protino, 18 anni, di Brindisi, arrestato dagli agenti della Mobile. Era intercettato dal giorno successivo al 18 novembre 2018, quando qualcuno tentò di ucciderlo sparandogli colpi di pistola in piazza Licini, rione Sant’Elia.

L’inchiesta e il tentato omicidio

PROTINO (FILEminimizer)-2Sono partite da quella sparatoria, le  indagini che hanno permesso di scoprire la dinamica della rapina dell’Audi A4 ai danni di un ostunese, avvenuta la notte del 12 dicembre 2018, in piazza Raffaello, sempre nel quartiere Sant’Elia di Brindisi. Nulla su quel ferimento disse Protino agli agenti che lo interrogarono in ospedale, al Perrino, subito dopo essere stato ricoverato con due ferite, una al gomito sinistro e l’altra alla gamba sinistra, con prognosi di trenta giorni. Per questo furono autorizzate le intercettazioni, sia in ambientale, con una cimice nascosta nell’auto in uso al diciottenne, sia telefoniche, sulla sua utenza telefonica. (Nella foto accanto Samuele Protino)

Il complice in libertà

Quelle conversazioni hanno permesso di delineare quanto avvenne il 12 dicembre, anche se – ad oggi – mancherebbe all’appello un altro brindisino, ritenuto responsabile della rapina, al pari di Protino e di Berardo Tedesco, 20 anni. Se Protino e Tedesco sono finiti in carcere, il terzo resta in libertà in attesa che si concludano alcune verifiche: i sospetti sono incentrati su un ragazzo della stessa età dei due, più volte chiamato per nome.

Gli interrogativi

Ci sono collegamenti tra quella rapina e il tentato omicidio di Protino? E ci sono relazioni tra questo ferimento e quello di Stefano Ostuni, 28 anni, avvenuto il 12 novembre dello scorso anno, nei pressi di piazza Raffaello?. Il ragazzo rimase ferito alla mano destra e  all’altezza del mento, riportando la  frattura della mandibola. Saranno le indagini della Mobile a chiarirlo.

La rapina dell’Audi A4

Quel che adesso viene contestato a Protino è che nella tarda serata del 12 dicembre, attorno a mezzanotte e mezza, il 18enne andò a prendere Tedesco e un altro ragazzo. A Tedesco e al complice non identificato, invece, viene contestata la rapina dell’Audi, azione consumata con l’uso di una pistola semiautomatica calibro 7,65 e l’esplosione di un colpo sul parabrezza. Ruben Narcisi, 19 anni, brindisino anche lui, è accusato di favoreggiamento personale per aver aiutato Tedesco a eludere le indagini, attraverso la rimozione del gps installato sull’Audi, e per averlo aiutato anche a recuperare l’auto la mattina successiva.

Il quadro indiziario definito dagli agenti della Mobile, diretti da Antonio Sfameni, portò il pubblico ministero a chiedere la custodia cautelare per tutti e tre, già il 24 dicembre scorso: carcere per Protino e Tedesco, domiciliari per Narcisi. Istanza accolta dal gip il 21 marzo scorso di fronte a gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari.

La strada bloccata dalle transenne

TEDESCO (FILEminimizer)-2L’automobilista riferì agli agenti della sezione Volanti che era stato obbligato a rallentare la marcia perché c’erano due transenne sulla strada che bloccavano il passaggio: “Improvvisamente erano comparso due uomini vestiti con abiti scuri”, si legge nel provvedimento di arresto. “Avevano maschere di colore bianco: uno, statura alta e corporatura robusta, impugnava una pistola e sparava all’altezza della parte superiore del parabrezza, lato passeggero, costringendo l’automobilista a fermarsi e scendere”. I due, a quel punto, “salivano sull’auto e si allontanavano imboccando via Modigliani”. Parlavano in “tipico dialetto brindisino”. (Nella foto accanto Berardo Tedesco)

Sul posto, gli agenti della Scientifica trovarono in bossolo di una pistola calibro 7,65. Il telefonino cellulare dell’automobilista venne ritrovato il giorno dopo da un addetto alla pulizia dei giardinetti pubblici.

Le intercettazioni

“All’1,16, immediatamente dopo la rapina, sull’utenza di Narcisi, arrivava la telefonata di una donna”, parente di Tedesco, la quale chiedeva al ragazzo di “chiamare subito Narcisi, lasciando intendere che fosse accaduto qualcosa di preoccupante”. Narcisi chiamava Tedesco “al quale riferiva di essere a casa di un amico a giocare a carte”. “La telefonata – scrive il gip – è da ritenere di importanza rilevante” perché “Giuseppe Tedesco dopo aver chiesto a Narcisi, dove fosse Protino, diceva testualmente ‘Io ho fatto una cosa’ e insisteva affinché rintracciasse Samuele, identificato in Protino”.

Tedesco a Narcisi: “Dove sei?. Narcisi: “Io sopra casa sto, fratello”. Tedesco: “Vieni urgente da Bozzano, vieni urgente”. E Narcisi: “A piedi sto, come ti devo aiutare?”Poi la telefonata a Protino e quest’ultimo dopo essersi spostato da via Ciardi a piazza Tranquillo Cremona e poi in via De Pace, “era in auto con due persone le quali facevano riferimento a Ruben Narcisi e poi uno dei due affermava preoccupato ‘se ci prendono, ci danno dieci anni”.

Le esigenze cautelari

NARCISI (FILEminimizer)-2Secondo la lettura data dal pm e condivisa dal gip, tale frase lasciava intendere che fossero in procinto di fare qualcosa, di “commettere un’azione delittuosa che appare compatibile con la rapina, commessa immediatamente dopo”.

L’Audi A4 venne trovata la mattina dopo, in viale Grecia, rione Bozzano, dagli agenti i quali rimasero in appostamento: alle “13,58 arrivavano a piedi Narcisi e Tedesco, immediatamente riconosciuti dai pubblici ufficiali”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. (Nella foto accanto Ruben Narcisi)

Secondo il gip, se da una parte è vero che “non sussistono concreti e specifici elementi dai quali desumere il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove”, ma di reiterazione del reato con uso di armi. Esigenza cautelare arginabile solo con il carcere per Tedesco e Protino. Ai domiciliari, Narcisi.

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