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Sette quintali di bionde su nave militare: marinai sotto inchiesta

In 72 scatoloni 3.600 stecche di sigarette di contrabbando per 700 chili: il Caprera era rientrato a Brindisi dopo 108 giorni in Libia

BRINDISI – “Bionde” sulla nave militare Caprera, attraccata a Brindisi dopo una missione in Libia: 3.600 stecche di sigarette di contrabbando, per quasi 700 chili, sono state scoperte in 72 scatoloni trovati  a bordo, dalla Guardia di Finanza. Sotto inchiesta, alcuni marinai in servizio.

luigi pelazza con il capitano di vascello-2

La scoperta e il sequestro

Il sequestro risale allo scorso 16 luglio, quando la nave - un trasporto costiero - attraccò al porto di Brindisi, a conclusione dell’operazione di supporto alla Guardia Costiera nelle acque libiche, per fermare i barconi dei migranti, su disposizione del ministero degli Interni, Matteo Salvini. La notizia della scoperta del carico e dell’inchiesta, invece, è trapelata solo oggi, complice la “soffiata” di uno degli inviati de Le Iene, Luigi Pelazza, autore di un servizio televisivo che sarà trasmesso il prossimo 30 settembre, data di inizio della nuova stagione del fortunato programma di Italia Uno. La "iena" sostiene di averne avuto conferma direttamente dal comandante del Caprera, il tenente di vascello Oscar Altiero, come si legge sul sito internet del programma (nella foto Pelazza e Altiero).

Le inchieste

La nave della Marina Militare, la stessa che in passato partecipò all’operazione Mare Nostrum, era appena rientrata dalla missione tenuta a battesimo con il nome Nauras, durata 108 giorni. Stando a una prima ricostruzione dei militari della Finanza, le sigarette sarebbero state trasferite dalla nave su  furgoni della capitaneria da alcuni marinai. Uno di questi sarebbe stato fermato dai finanzieri: aveva una borsa, all’interno c’erano dieci stecche.

L’informativa di reato firmata dal comandante provinciale Pierpaolo Manno è stata trasmessa in Procura e il fascicolo è nelle mani del sostituto Giuseppe De Nozza. Contestualmente è stata avviata indagine militare, dalla Procura di Napoli. Sotto inchiesta diversi componenti dell’equipaggio della nave. Non è escluso che nelle prossime settimane venga ascoltato il comandante dell’unità della Marina. A quanto pare, sarebbe stato lo stesso comandante a chiedere un controllo.

La Marina

Il pm Giuseppe De NozzaIntanto, lo Stato  maggiore della Marina, con una nota, ha ricostruito la vicenda:  «Il 15 luglio scorso su nave Caprera, ormeggiata nel porto di Brindisi e di rientro dall'Operazione Nauras in Libia (durante la quale l'unità ha fornito supporto tecnico alla Guardia costiera ed alla Marina militare libiche), in seguito ad attività di controllo disposta dal comandante della nave stessa, sono stati rinvenuti degli scatoloni contenenti tabacchi lavorati esteri”, si legge.

 “Della scoperta sono state prontamente informate le autorità giudiziarie militare (Procura di Napoli) e ordinaria (Procura della Repubblica di Brindisi) e, il 16 luglio”. "Le indagini – si legge ancora - sono tutt'ora in corso e la Marina militare, nel confermare la massima collaborazione con le autorità giudiziarie, ha anche avviato una inchiesta sommaria interna”. Questo allo scopo di “perseguire anche disciplinarmente gli eventuali responsabili”.

“Le azioni poste in essere dal comando di nave Caprera dimostrano l'approccio limpido della Forza armata nell'opera di prevenzione, controllo e repressione di eventuali comportamenti illeciti. La Marina militare ha sempre agito con grande senso di responsabilità e trasparenza nel rispetto della legge e garantisce una continua sensibilizzazione verso il proprio personale nonché una continua vigilanza sulle attività svolte dai componenti degli equipaggi delle unità navali anche se impegnati fuori sede e fuori dal territorio nazionale, ponendosi al fianco degli organi giudiziari qualora se ne presenti l'occasione”.

Le Iene

FOTO-Colonnello Manno Pierpaolo-2Di fronte alla scoperta delle bionde, le Iene hanno sollevato una serie di interrogativi: “Cosa ci facevano tutte quelle sigarette sulla nave militare? Chi le portate? A chi erano destinate?”. E ancora: "Qualcuno le aveva comprate semplicemente per rivenderle esponendosi però a un forte rischio di ricatto da parte delle persone da cui le aveva acquistate? Oppure erano una forma di “compenso” per aver magari chiuso un occhio sul passaggio di qualche imbarcazione di scafisti (traffico di sigarette e di essere umani sono controllati a Tripoli dagli stessi miliziani)?" Le inchieste daranno le risposte al momento mancanti. (Nella foto accanto il comandante Manno).

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