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Brindisi, autismo e mare: progetto vela per i bambini speciali

Presentato ieri 23 novembre “Sapere, per saper fare e saper essere” da Angsa, Gv3, Istituto Medea e Asl

BRINDISI- «Coltiviamo i sogni dei nostri bambini» è lo slogan di Luciaelena De Lorenzis, presidente dell’Angsa, associazione nazionale genitori soggetti autistici, che ha incontrato nel presidente della Gv3, Giancarlo Laus, in Alessandro Saponaro, coordinatore Rete Autismo Asl Brindisi, nell’Istituto di ricerca ricovero e cura “E. Medea” e il Dipartimento di salute mentale della Asl Br, «un gruppo di amici che vogliono fare rete» e iniziare insieme un percorso di consapevolezza sull’autismo non solo in vista del 2 aprile, ma anche nei restanti 364 giorni.

Quando la vela diventa pratica per i bambini autistici

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È stata presentata nella giornata di ieri, 23 novembre, nella cornice del Marina di Brindisi e alla presenza dell’assessore ai Servizi sociali, Isabella Lettori, il progetto “Insieme in barca a vela - Sapere, per saper fare e saper essere” che ha radunato genitori, figli e coloro che si rapportano ogni giorno ai soggetti con disturbo dello spettro autistico per riflettere insieme sulla condizione di “perenne insegnante” e superare le resistenze culturali che si oppongono alla realizzazione dei sogni.

«Tendiamo a categorizzare tutto- commenta Antonio Trabacca, specialista in neurologia e direttore dell’Unità operativa Ircss E. Medea - dobbiamo far si che i nostri figli possano realizzare i loro sogni. Non parlo di terapia, anzi, non dovremmo farlo perché non si prescrive nulla, non si paga un professionista. I nostri ragazzi dovrebbero fare vela e basta. Non dovrebbero parlare di delfinoterapia, ippoterapia e altre nel campo della disabilità infantile. Abbiamo bisogno di queste attività, buone e tali perché sviluppano i sogni del bambino» conclude Trabacca che raccoglie piena approvazione dei genitori presenti.

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«Genitori, che definirei eroi e santi, spendono la propria vita per i loro figli, i loro cari e l’incontro di oggi è stato fondamentale per capire bene come impostare la nostra relazione - commenta il presidente della Gv3 Giancarlo Laus - e non vediamo l’ora di cominciare questo progetto» conclude Laus che con “Baron”, l’imbarcazione confiscata ai trafficanti di esseri umani e assegnata a Gv3, ha già partecipato alla Barcolana 2019 regalando un’esperienza indimenticabile ai ragazzi di Villaggio Sos di Ostuni.

Il progetto “Sapere, per saper fare e saper essere” è aperto a tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi al nobile sport della vela, trascorrendo alcune ore di leggerezza e svago, liberando la mente e far sperimentare le suggestive sensazioni tattili, uditive e visive che il mare regala a chi lo vive.

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«Inizieremo lavorando con i ragazzi sulla barca ormeggiata, spiegheremo loro com’è fatta, indicheremo i nomi tecnici. E poi, parte fondamentale, chiederemo loro di narrarsi, portandoli verso il periodo della consapevolezza, aiutandoci con le foto per rivivere tutti i momenti» conclude Laus.

L’incontro di formazione, prima di salire a bordo della “Baron”, si è concluso con l’esibizione di Federico Nestola, «proveniente da Leverano, a due passi da Porto Cesareo, in provincia di Lecce, diplomatosi con 91/100 al liceo artistico e coreutico indirizzo grafico» che ora sta frequentando l’Accademia Belle arti, facoltà di grafica.

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«Vi faccio sentire una canzone di Cristicchi scritta da Antonio, un ragazzo con problemi psichiatrici mentre era rinchiuso nel manicomio in cui ha conosciuto Margherita una ragazza con cui è sbocciato l’amore» racconta Federico. «E nessuno può paragonarci a un pianoforte con i tasti rotti» sottolinea al termine della sua esibizione, che ha raccolto la standing ovation del pubblico presente.

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