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Da Brindisi a Milano, destinazione Inter: la storia del dottor Orgiani

L'ortopedico brindisino Antonio Orgiani da anni opera presso l'istituto Humanitas di Rozzano. Nel 2011 la scelta coraggiosa di licenziarsi e tentare l'avventura al Nord. Formalizzata alcuni giorni fa una convenzione con l'Happy Casa Brindisi

BRINDISI – Le ginocchia dei giovani giocatori dell’Inter sono affidate anche alle sue sapienti cure. Partito da Brindisi con un diploma di maturità classica, il dottor Antonio Orgiani si sta affermando in Italia come uno dei giovani chirurghi di punta nel ramo dell’ortopedia e della traumatologia. Non a caso da anni fa parte dello staff medico del settore giovanile dell’Fc Internazionale coordinato dal suo primario, dottor Piero Volpi, oltre a lavorare quotidianamente presso l’istituto di ricerca a carattere scientifico Humanitas di Rozzano (Milano) nell’unità operativa di Traumatologia dello Sport e Chirurgia del ginocchio. 

La convenzione con la Happy Casa

In tutto questo il legame con la sua città non si è mai interrotto, perché Orgiani, sposato e da poco padre di un bimbo, ogni due settimane effettua le sue visite specialistiche sia presso il Centro Fisioterapico Fisiomed a Brindisi, centro di eccellenza cittadino sulla riabilitazione ortopedica situato al rione Santa Chiara, che a Lecce presso l’istituto Santa Chiara situato in via Campania. Di recente ha iniziato anche a collaborare, come consulente ortopedico, con la Happy Casa Brindisi. 

“Questa collaborazione – dichiara a BrindisiReport – è per me fonte di grande orgoglio e soddisfazione. In un certo senso sono riuscito a coronare il sogno che avevo da ragazzino, comune a tanti ragazzi della mia città, di giocare per il Brindisi”. Lo sport, da sempre, è il suo compagno di viaggio. Per sei anni ha giocato a calcio fra le file del Casale Sport, poi è passato alla palla a spicchi, indossando la canotta dei mini cadetti della Mercatone Uno e poi della Fortitudo Brindisi, promossa dalla serie D alla C2 nella stagione 1994\95. Dopo il diploma nel 1996 ha dovuto lasciare la città per andare a studiare Medicina e Chirurgia al nord, presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. 

Gli studi a Bologna e il lavoro al Fazzi di Lecce

Nel 2004 è entrato a far parte della scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Bologna presso il prestigioso Istituto Ortopedico Rizzoli, culla storica dell’ortopedia Italiana.  Una volta terminata la laurea specialistica nel 2008 decide di tornare nel suo Salento, e cosi nel biennio 2009\10 il lavora presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce. “In quel periodo – ricorda – sono cresciuto tanto come uomo, riscoprendo il calore che solo le persone ed i pazienti del sud sanno dare”. Le condizioni professionali, però, non erano delle migliori per un chirurgo ancora in formazione e voglioso di continuare la sua crescita professionale. 

“Lavorare al Sud – dichiara – non è facile soprattutto per noi ortopedici che per lavorare e garantire standard qualitativi elevati hanno bisogno di in un team fatto di anestesisti, infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, un unico sistema al servizio del paziente. Questo, purtroppo, non è sempre possibile nel Meridione, spesso anche per problemi strutturali e di risorse nonostante ci siano tante eccellenze professionali che ogni giorno lavorano nonostante le diverse difficoltà”. 

Le dimissioni  e l’approdo all’Humanitas

Nel 2011 Orgiani prende la coraggiosa decisione di licenziarsi dal Vito Fazzi e ritornare cosi al Nord. “Grazie al professor Alessandro Castagna, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia della spalla e del gomito dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) – prosegue – consigliatomi dal mio amico e primo maestro dottor Giuseppe Rollo, direttore dell’Unità operativa di Ortopedia del Vito Fazzi, ho investito su me stesso per imparare da questo luminare la chirurgia artroscopica e protesica della spalla”.

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Nel 2013, dopo tre anni di grandi sacrifici e rinunce, grazie allo stesso professor Castagna e al dottor Enrico Arnaldi, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia Artroscopica e Ricostruttiva del ginocchio, il dottor Orgiani entra ufficialmente nell’organigramma dell’Istituto Clinico Humanitas, continuando così ad affinare anche le sue conoscenze nella chirurgia artroscopica e protesica di ginocchio.

La collaborazione con l’Inter

“Infine nel 2014 – afferma – ho avuto la fortuna di entrare a far parte dell’equipe del dottor Piero Volpi, attuale responsabile medico della Fc Internazionale e direttore dell’unità operativa di Traumatologia dello sport e chirurgia del ginocchio, grazie al quale ho completato le mie conoscenze sulla traumatologia dello sport e sono entrato a far parte dello staff medico del settore giovanile di un grande club come l’Fc Inter”. 

Mentre la domenica Orgiani scende in campo al fianco dei futuri campioni del vivaio nerazzurro, parallelamente va avanti il suo impegno in Humanitas, “una struttura di altissimo livello – spiega – per quanto riguarda la tecnologia, la ricerca universitaria e l’assistenza a 360 gradi fornita al paziente. Il mio sogno è di lavorare un giorno in centro di eccellenza di chirurgia traumatologica di alto livello dedicata ai tanti amanti dello sport qui, nella nostra terra”. 

Fra l’Humanitas, dove effettua oltre 200 interventi chirurgici all’anno di chirurgia artroscopica di spalla ed artroscopica e protesica di ginocchio, lo staff medico del settore giovanile dell’Inter e la fresca collaborazione con la Happy Casa Brindisi (con cui recentemente è stata siglata una convenzione con lo stesso Istituto Clinico Humanitas come centro di riferimento per le cure degli atleti della società), l’agenda del dottor Orgiani è fitta di impegni. “E’ difficile far conciliare tutti i miei impegni con la vita familiare – spiega – ma per fortuna ho accanto una moglie stupenda che non mi fa mancare mai il suo sostegno a Milano e la mia famiglia qui a Brindisi alla quale sarò sempre grato per aver fatto tanti sacrifici soprattutto durante gli anni di studio universitari”

Recentemente è stato inserito nel gruppo dei migliori Chirurghi Italiani Under 45 della Sia. (Società Italiana di Artroscopia), con il quale a breve inizierà in qualità di tutor corsi di aggiornamento e formazione per giovani ortopedici e non. “A Bologna ho studiato spesso oltre 12 ore al giorno per diversi mesi – conclude – e ho dovuto fare tante rinunce cosi come la mia famiglia, mi sono fatto completamente da solo ma ne è valsa la pena. Mi auguro che in futuro ci siano sempre più ragazzi salentini vogliosi di affermarsi professionalmente e capaci di credere fino alla fine nei propri sogni andando oltre le difficoltà, perché solo così potranno un giorno realizzarli”. 

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