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“Comando un rimorchiatore: il mio sogno contro i pregiudizi"

La storia di Antonella Scarciglia, 28 anni ad agosto: guida l'Asmara della flotta Barretta, è la terza donna in Italia ad avere un equipaggio di uomini. “Il rumore del mare mi porta in paradiso”

BRINDISI – “Sarà stato il destino o il fatto che sono una donna testarda, sicuramente sono fortunata perché ho realizzato il mio sogno: sono al comando di uno dei rimorchiatori Barretta da quasi un anno e sono felicissima di essere riuscita a fare quello che volevo da quando ero bambina. Chi l’ha detto che questo è un lavoro per soli uomini?”.

Il primo comandante donna a Brindisi

antonella scarciglia-2Antonella Scarciglia, nata a Mesagne, ma residente a Torre Santa Susanna, spegnerà 28 candeline il prossimo 8 agosto e il giorno prima festeggerà i primi 12 mesi da “comandante”. L’unico comandante donna a Brindisi. L’unica a comandare un rimorchiatore della flotta Barretta.  La terza donna in Italia. Le sue colleghe sono a Cagliari e a Venezia. Si è diplomata all’Istituto tecnico nautico Carnaro di Brindisi nel 2010. E’ imbarcata sull’Asmara dal 7 agosto 2018 e ogni giorno, anche più volte al giorno, è al comando del rimorchiatore con un equipaggio maschile: con lei ci sono il direttore di macchina e il marinaio.

“Siamo un gruppo ben affiatato, lavoriamo in perfetta sintonia”, dice appena rientrata dalla lunga giornata di lavoro di venerdì 26 aprile. C’è chi ha fatto il ponte, approfittando delle festività del 25 aprile e del primo maggio, lei è stata impegnata prima nelle operazioni di disormeggio di una nave militare, poi di una petroliera e infine nell’ormeggio di nave San Giusto.

Il sogno realizzato

“E’ la mia vita: io ho sempre voluto andare per mare”, racconta. “Lo dicevo da piccola, quando mi chiedevano: ‘tu cosa vuoi fare da grande? Io rispondevo voglio fare l’ostetrica perché mi piacciono i bambini e navigare perché amo il mare”. Con il passare del tempo, il mare ha conquistato per intero il cuore di Antonella Scarciglia. “Tra dieci anni, magari, mi piacerebbe diventare mamma: ecco, questo sarebbe un altro sogno, avere una bella famiglia, tutta mia. Chissà”.

Il percorso di studi

antonella scarciglia ter-2Un passo alla volta. Di traguardi, intanto, ne ha raggiunti diversi negli ultimi anni, sul lavoro. Prima di tutto, con determinazione, ha convinto la sua famiglia che l’unico istituto superiore che avrebbe frequentato, sarebbe stato il Nautico: “Mi iscrissero al Liceo sociopsicopedagogico, ma al terzo anno cambiai. Dissi chiaramente che quella era la scuola giusta per me. Arrivai al Nautico che avevo 16 anni, ambiente nuovo e percorso entusiasmante come avevo immaginato, anche ascoltando quello che mi diceva mio padre”.

Il papà, infatti, si diplomò al nautico e avrebbe voluto iniziare la carriera in mare. “Ma non volle lasciare la famiglia e la nonna da soli, per cui fece un passo indietro e iniziò a fare un altro lavoro”. Ma il Dna è quello. Non tradisce. “La passione per il mare, è stata lui a trasmettermela”.

Vero è che convincere mamma e papà che il mare sarebbe diventato il suo luogo di lavoro, semplice non lo è stato. “Dicevano che era un ambiente di soli uomini, si preoccupavano per me, ma poiché io sono una tipa abbastanza testarda e determinata, ho dimostrato che tutto è possibile. Anche che una donna si imbarchi. Del resto, se sono così decisa è merito dei miei genitori”.

Il primo imbarco: destinazione Cina

Con il diploma in tasca e il libretto di imbarco conseguito prima ancora del diploma, si imbarca: destinazione Cina. “Era il 2012, rimasi lontano da casa per sei mesi e mezzo”, ricorda. “I contatti non erano facili come lo sono ora. Ero allievo ufficiale, confesso che all’inizio fu difficile, ma ce l’ho fatta”. Poi sono arrivate altre chiamate d’imbarco su petrolieri e carboniere.

La svolta: l'incontro e la telefonata

Due anni fa, la svolta. “Credo di essermi trovato nel posto giusto al momento giusto”, dice.  “Tutto è iniziato venerdì 15 luglio 2017”, racconta. “Ricordo la data come se fosse ieri, perché quel giorno, nei pressi della Capitaneria di Porto incontrai il capo servizio dei rimorchiatori Barretta e mi chiese cosa stessi facendo. Lo conoscevo perché tempo prima avevo lasciato il curriculum, mai pensando che mi avrebbero chiamato. Fatto sta, che gli dissi che sarei partita a breve. Nel pomeriggio, arriva la telefonata: ‘Vuoi venire da lunedì a fare un periodo di sei mesi di prova?’”.

Ovviamente sì. Il giorno stabilito per l’inizio della prova, Antonella Scarciglia era lì sul rimorchiatore. “E’ stata un’emozione fortissima”, racconta. “E chi se la dimentica. Ho preso consapevolezza del fatto che il mio sogno stava diventando realtà, quando mi sono trovata da sola al comando. So che può sembrare strano, ma è la mia vita”.

La vittoria sui pregiudizi

antonella scarciglia bis-2Di gente che le ha detto: questo non è un lavoro per donne, lo fanno gli uomini, ce n’è stata. Ancora c’è qualcuno che la pensa così. “Ci sono un po’ di pregiudizi, lo ammetto, però alla fine se una persona crede in quello che fa, se ci mette passione e impegno, alla fine riesce a conseguire l’obiettivo”, dice. “Non è vero che le donne non possono fare o questo o quel lavoro”.

“Io, poi, sono doppiamente fortunata perché ogni giorno il mare mi regala emozioni incredibili: vuoi mettere l’alba o il tramonto visti dal mare? Tutta un’altra cosa, rispetto a quello che si vede restando a terra. Il rumore del mare, delle onde, mi porta letteralmente in paradiso. Senza non potrei vivere. Vado al mare anche quando non lavoro, quando ho bisogno di un po’ di serenità. Magari ascoltando musica”. Adora i cantanti italiani: da Antonello Venditti a Biagio Antonacci, senza dimenticare Battisti.

Le passioni nel tempo libero

Nei ritagli di tempo dal lavoro, adora fare katesurf, preparare dolci e organizzare viaggi: “Amo mangiare e in cucina mi diverto”, ammette. “Se riesco, mi piacerebbe andare in Giappone, Australia, Cuba e New York. L’ultimo viaggio che ho fatto è stato a Cipro”. Chissà quale sarà la prossima rotta.

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