Consales ed i suoi propositi in campagna elettorale: ecco lo “smemorandum”
“Il nostro stile sarà quello di non sprecare parole inutili. Il nostro programma è composto da poche pagine ma da progetti concreti per la città. Non faremo proposte irrealizzabili, ma parleremo solo di ciò che si può realmente fare”. Questo lo spirito con il quale, tre anni e mezzo orsono, Consales approcciò alla sfida per occupare lo scranno più alto della città. Proviamo a tracciare un primo bilancio sul suo mandato e a verificare, ad oggi, se le promesse fatte in campagna elettorale siano state mantenute o meno. Il suo programma elettorale era imperniato essenzialmente su 5 grandi cantieri su cui incidere, ovvero: solidarietà, cultura, ambiente, infrastrutture e, infine, lavoro. Analizziamo punto per punto le affermazioni del sindaco confrontandole con l’attuale stato dell’arte.
Il progetto di abbattere i muri
Ricorderete in campagna elettorale un suo spot che recitava “abbattiamo i muri di questa città”. La volontà era quella di abbattere: i muri perimetrali del parco C. Braico, il muro che divide il piazzale del Monumento al Marinaio dal piazzale del “deposito catene” ed infine la porta Thaon de Revel che priva i cittadini di una delle zone più belle della città. Il progetto è apparso subito ambizioso e difficilmente realizzabile, tuttavia il sindaco aveva reso credibili questi progetti attraverso il succitato motto: “Il nostro programma è composto da poche pagine ma da progetti concreti per la città. Non faremo proposte irrealizzabili, ma parleremo solo di ciò che si può realmente fare”.
– Sull’abbattimento della porta Thaon de Revel e sul recupero di una certa fruibilità del castello svevo avevano già speso tempo ed energie Antonino e Mennitti, i quali si sono trovati davanti un muro di gomma insormontabile. Le parole ed il progetto di Consales avevano riacceso la speranza e rinfocolato l’illusione dei brindisini. In campagna elettorale, con il suo comitato elettorale itinerante, aveva sostato proprio di fronte alla porta Thaon de Revel, presentando il suo progetto di riqualificazione del Seno di Ponente. Queste le sue parole: “Brindisi potrà ospitare il più grande porto turistico del Mediterraneo. L’area di riferimento è quella del Seno di Ponente del porto interno attualmente occupata dalla base della Marina Militare.
Fino ad oggi è stato semplicemente un sogno dei brindisini ed invece potrà trasformarsi in realtà. Per anni abbiamo sentito parlare di città d’acqua ma non si è mai andati oltre un semplice slogan o il tema di un convegno. Il problema va affrontato invece con decisione, scegliendo le giuste interlocuzioni a livello ministeriale e con lo Stato Maggiore della Marina Militare. Non è un mistero che l’arsenale militare di Brindisi è ridotto ai minimi termini e che, allo stesso tempo, stanno per essere sdemanializzati tanti immobili, tra cui il meraviglioso Castello di Terra di Brindisi. Ciò significa che, in tempi neanche tanto lunghi, almeno la prima parte del Seno di Ponente potrà tornare ad usi civili attraverso l’arretramento della porta “Thaon de Revel”. Questa è una grande opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire per trasformare Brindisi realmente in una città che vive sul mare e per il mare. Una volta conclusa positivamente la campagna elettorale avvieremo immediatamente i contatti necessari a rendere praticabile quello che fino ad oggi è stato considerato semplicemente un sogno irrealizzabile”.
“Ogni commento sarebbe superfluo” aggiungiamo noi…
– Del progetto di abbattere i muri del Cesare Braico e di riqualificarlo, potenziandone l’illuminazione ed implementandone i servizi, se ne sono invece perse le tracce. Il Comune contava di ottenere un finanziamento dalla Regione ma la stessa in questi anni non ha ancora fornito risposte in merito.
– Ad oggi, insomma, il progetto più avviato pare quello inerente “deposito catene”, avendo il Comune acquisito quelle aree demaniali ed avendo già affidato al Propeller club il compito di progettare l’utilizzo di quella zona che Consales immagina come un grande giardino sul mare. Vedremo se entro la fine del suo mandato almeno questo progetto vedrà la luce.
La comunicazione
“E’ attiva da tempo la mia pagina su facebook. Da molto tempo prima che fossi candidato. Ci sono varie possibilità in campagna elettorale. C’è la possibilità di fare proposte, come faremo noi. C’è la possibilità di offendere gli avversari, cosa che qualcuno sta già facendo”.
Effettivamente l’impegno a dialogare attraverso facebook con i cittadini, confrontandosi con loro e richiedendone suggerimenti senza remore, aveva ingenerato entusiasmo e portato una ventata di novità tra gli stessi. I cittadini finalmente si prefiguravano la possibilità di vedere le loro segnalazioni raggiungere direttamente il primo cittadino e non cadere nel vuoto. Questo stretto rapporto ha funzionato perfettamente per il primo anno fino a quando, probabilmente scocciato da qualche offesa di troppo, il sindaco non ha deciso di chiudere improvvisamente il suo frequentatissimo profilo. Un vero peccato, perché questo stretto rapporto di simbiosi con i cittadini, in una città piccola come Brindisi, avrebbe sicuramente prodotto ottimi risultati. Vi è comunque da segnalare come, da qualche tempo, Consales abbia sostituito facebook con twitter, strumento certamente meno efficace ma che permette comunque di segnalare le problematiche più in rilevanza.
Il rapporto con l’opposizione
Anche su questo campo Consales si era presentato in campagna elettorale con uno spirito propositivo e per certi versi innovativo, affermando con forza la sua volontà di parlare esclusivamente dei problemi della città, concentrando la dialettica politica solo su essi ed esprimendo la volontà di glissare su polemiche sterili con le opposizioni.
Anche questo nobile proposito è ben presto venuto meno, in quanto il sindaco si è lasciato sempre più travolgere dalla spirale delle polemiche con le opposizioni, in un crescendo rossiniano che è sfociato in periodi di quotidiani botta e risposta incentrati anche sul piano personale, ed in sporadici ma clamorosi episodi di accesa dialettica intrattenuti con cittadini e con rappresentanti anche del suo stesso schieramento. Probabilmente 7 anni di gestione di Mennitti ci avevano disabituato a questi siparietti, però è apparso francamente eccessivo ed a tratti mortificante il tono che le parti hanno assunto, trascendendo abbondantemente il fisiologico agone politico e procurando un danno all’immagine della politica cittadina.
Impianti sportivi
– “Realizzeremo un grande impianto capace di ospitare almeno 5mila persone in un’area già individuata, al rione Sant’Elia. Servirà un po’ di tempo per definire i dettagli tecnici di questa opera”. Questa la sua celebre frase proferita durante la festa per la promozione in serie A della squadra. Sono passati oltre tre anni da quel giorno e, nel frattempo, si è ritornati al progetto originario di un PalaEventi a Masseriola cercando di coinvolgere i privati, per poi chiedere ad Enel di contribuire alla realizzazione dell’impianto, passando per l’idea di coinvolgere l’Autorità Portuale nella realizzazione del PalaEventi a Sant’Apollinare, fino ad arrivare all’attuale idea di ampliare l’attuale PalaPentassuglia e renderlo anche un contenitore culturale dove organizzare concerti, convegni, ecc., per poi chiudere la pantomima con la constatazione finale che “il palazzetto più grande non serve se la società non fornisce ampie garanzie a lungo termine”. Non si era detto che lo scopo dell’ampliamento era in primis quello di dotare la città di un contenitore culturale di cui è carente? Ma sì, in fondo perché spendere 4 milioni per qualcosa di produttivo, che possa creare indotto ed arricchire la scarna offerta culturale della città con conseguente ritorno d’immagine!? Meglio utilizzare quei fondi per rattoppare le strade ed i marciapiedi alla bell’è meglio per poi accorgersi che i lavori non sono stati realizzati a regola d’arte e riappaltarli dopo poco tempo!
– Nel programma elettorale di Consales era prevista inoltre l’attivazione di una sorta di “banca del tempo”, con le società che avrebbero offerto ore di lavoro dei propri istruttori a titolo gratuito per bambini e ragazzi di famiglie meno abbienti, in maniera tale da compensare il mancato pagamento dei ticket. Tale proposta era stata avanzata da Consales per venire incontro alle difficoltà incontrate dalle piccole società sportive costrette a pagare ticket elevati, le cui tariffe erano state innalzate dall’amministrazione precedente di centro-destra. Il dato di fatto è che le società sportive sono sempre più agonizzanti e la contrazione evidente del numero di quelle operanti sul territorio è di solare evidenza.
Il cantiere della solidarietà
– “L’idea è di attivare un sistema di agevolazioni già sperimentato a livello europeo – definito in sintesi “Youth Card”, appunto – che dovrà risultare capace di contenere sconti sui consumi culturali (cinema, teatro, librerie, eventi sportivi, ecc), l’accesso ai servizi cittadini (mobilità agevolata, accesso alla biblioteca, l’iscrizione al Collocamento, l’accesso alle zone wi-fi di uffici pubblici e luoghi di incontro, ecc), l’accesso alle iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale. Una serie di buone pratiche sulle politiche giovanili che risultino facilmente realizzabili, anche grazie al ricorso al cofinanziamento di altri soggetti pubblici (Provincia, Regione, Stato, Unione Europea) e privati (è già accaduto con successo in molte parti d’Europa). Niente di irrealizzabile, allora, con la giusta volontà (anche politica). Il progetto si articola in una serie di diramazioni. Ci sarà infatti uno “Youth Network”, per incentivare la circolazione delle idee e delle esperienze come strumento di crescita culturale e umana dei nostri ragazzi, che si traduce nella realizzazione di aree w-ifi in 10 piazze della città, con accesso libero ma controllato”.
Questa la bella idea proposta in campagna elettorale dal sindaco, la quale però non è stata ancora messa in pratica. Si attende con fiducia.
– Altro impegno assunto da Consales riguardava il miglioramento delle condizioni con cui sono costretti a convivere i disabili a Brindisi. Si ricorderà, tra l’altro, la sua particolare sensibilità in campagna elettorale verso i meno fortunati, allorquando decise che i suoi discorsi dovessero essere tradotti anche per i sordomuti, terminando i suoi incontri pubblici utilizzando, per il saluto finale, lo speciale linguaggio utilizzato dagli stessi. Questa straordinaria ed apprezzabilissima sensibilità non si è purtroppo sempre tradotta, nei fatti, in efficienza amministrativa sul tema. Sicuramente le colpe vanno ricercate anche negli apparati tecnico-dirigenziale, ma è cronaca quello che è accaduto con il nuovo sottopassaggio della Commenda, il quale, incredibilmente progettato dalla precedente amministrazione di centro-destra scevro di uno scivolo apposito e con un mero montacarichi per disabili, non ha visto porre riparo dall’attuale amministrazione; si è assistito, anzi, al perdurare della rottura dello stesso montacarichi per mesi, con conseguenti grandi disagi per queste persone.
Restando in tema, l’amministrazione non ha ben figurato neppure alcuni giorni addietro quando, alla conferenza sulle barriere architettoniche organizzata dall’associazione dei disabili a Palazzo Nervegna, non ha partecipato amministratore alcuno.
– Maggiore incisività va rilevata invece negli interventi a favore dei bambini, con la creazione di un piccolo parco giochi nel Cillarese, la creazione di uno ex novo sorto di fronte alla scuola Morvillo-Falcone e con il ripristino delle giostrine vandalizzate, o fuori uso, presenti nei vari parco giochi del Casale, del parco Maniglio, ecc. Buone anche le iniziative che hanno visto coinvolti i più piccoli soprattutto nei periodi estivi e natalizi, con l’organizzazione di interessanti eventi ad hoc.
Efficienza della macchina amministrativa
“Non rivolgo accuse al centrodestra o al centrosinistra ma noi inizieremo a lavorare sulla revisione della macchina amministrativa”. E’ stato indubbiamente uno degli aspetti più interessanti trattati durante la sua campagna elettorale ed uno dei tasti su cui più ha insistito. Vi è da dire che, in effetti, il sindaco ha sin da subito messo mani alla struttura, decidendo per una turnazione di alcuni dirigenti. Tuttavia, ha dovuto incontrare le ovvie resistenze dei sindacati che ne hanno rallentato le operazioni. Riconosciuta la buona volontà del sindaco, non si può però fare a meno di stigmatizzare una situazione di incredibile inefficienza, lassismo e sciatteria della macchina amministrativa che ha ridotto la città in uno stato di incuria preoccupante. Certo, bisogna fare i conti con risorse esigue come non mai, ma questo non può minimamente giustificare le scene a cui si assiste, ad esempio, quando si decide di fare una passeggiata sul lungomare, giusto per citare un luogo centralissimo e simbolo della città. Ebbene, questo è oramai irreversibilmente immerso nell’oscurità, con l’illuminazione artistica saltata in numerosissimi punti; tutto ciò senza che nessuno muova un dito per porre rimedio a una situazione che ha del ridicolo e che rappresenta un manifesto dell’indolenza di chi amministra la cosa pubblica. Se la parte più frequentata della città è in queste condizioni, figurarsi le altre zone in che stato versano…
Si fa davvero fatica a capire come lo stesso sindaco, che per sua stessa ammissione trascorre del tempo per strada, tra la gente, in modo che i cittadini lo possano vedere ed avvertirne la presenza, non si accorga dell’incuria che sta imperversando in molte zone della città, anche frequentatissime.
Il cantiere della cultura ed i grandi eventi
– L’ambizioso progetto di Consales era quello di far vivere il Teatro Verdi per quasi 365 giorni all’anno, aprendolo a tutte le fasce di cittadini, a differenza, a suo dire, di quello che avveniva in precedenza allorquando veniva vissuto per pochi giorni all’anno ed aveva assunto un taglio quasi elitario.
Va dato merito a Consales di aver affidato la direzione artistica ad una persona capace come Carmelo Grassi, il quale sta allestendo stagioni teatrali di buon livello (soprattutto se rapportate alle risorse con cui deve fare i conti la Fondazione) e sta portando avanti idee innovative che hanno effettivamente il fine di avvicinare il più possibile la cittadinanza e soprattutto i giovanissimi all’affascinante mondo del teatro. Tuttavia è giusto evidenziare come l’ambizioso obiettivo di far vivere per l’intero anno il teatro è al momento naufragato, in quanto, oltre all’ordinario cartellone stagionale e ad altre sporadiche manifestazioni organizzate, il teatro non è ancora divenuto il fulcro della vita sociale dei brindisini.
– Grandi meriti hanno invece il sindaco e la sua amministrazione nella creazione e nello sviluppo di grandi eventi. Infatti il sindaco ha messo in campo le sue doti professionali di giornalista e di uomo di marketing, cogliendo l’importanza di organizzare e sviluppare grandi eventi estivi, soprattutto sfruttando il nuovo lungomare, per avere un ritorno d’immagine. Il Negroamaro Wine Festival, nato da un’intuizione della precedente amministrazione, ha ora raggiunto un livello e dei numeri inimmaginabili fino a pochi anni fa, così come è divenuta un grande evento la partenza della regata Brindisi-Corfù dal lungomare; da segnalare, inoltre, la creazione di eventi come il Mondiale di Motonautica o il Medieval Fest che hanno arricchito ulteriormente l’offerta, facendo registrare, per giunta, ottimi numeri. Insomma, la città sta davvero prendendo coscienza in questi anni delle sue potenzialità attrattive e sta cercando di metterle in campo al massimo, così come avvenuto con l’ottima accoglienza riservata ai crocieristi scesi a Brindisi quest’anno.
Il cantiere dell’ambiente
“Apriremo il cantiere dell’ambiente per fare in modo che questa città non subisca mai più danni ambientali”. Ecco, a Brindisi, terra da decenni teatro di disastri ambientali con ripercussioni di ogni tipo sulla salute dei suoi cittadini, questa è una frase che inevitabilmente mette sotto scopa chiunque la pronunci. Il proposito di dismettere la vetusta ed inquinante centrale Edipower è per ora rimasta lettera morta e si spera che entro la fine del mandato venga assunta formalmente la decisione tanto attesa, in modo da iniziare a progettare un futuro diverso per quell’area (magari asservendola alla logistica).
La centrale Enel sta provando ad ultimare i lavori per la realizzazione dei carbonili coperti ma i tempi si stanno allungando notevolmente. Il sindaco è vigile sull’argomento e sarebbe interessante che si iniziasse concretamente a parlare (per poi addivenire ad un accordo) di ritorni economici (o meglio di risarcimento) che Enel deve, per obbligo morale intanto, alla comunità che li ospita e che ne sopporta l’invasiva presenza inquinante (vedi dispersione di carbone e conseguente contaminazione dei terreni attigui, ma anche la immane quantità di carbone bruciata negli anni).
La situazione più allarmante, se possibile, pare però quella del petrolchimico, il quale va oramai costantemente in blocco, attivando per sicurezza la torcia che, sfiammando, libera nell’aria sostanze nocive che spesso hanno sforato il limite di concentrazioni consentito. Tutto ciò avviene nonostante qualche anno fa sia intervenuta la magistratura, la quale dispose il blocco degli impianti e prescrisse coercitivamente all’azienda alcune migliorie al fine di risolvere la situazione. Ad oggi il quadro resta altamente preoccupante ed il sindaco ha recentemente minacciato di adottare clamorosi provvedimenti. In un contemperamento di interessi il diritto alla salute è preminente su qualsiasi altro diritto; sarebbe pertanto il caso che il sindaco non esitasse a sparare il colpo che serba in canna da troppo tempo poiché la salute non è argomento su cui si può dialogare o trattare.
Le opere pubbliche
Il sindaco, nel campo delle opere pubbliche, sta beneficiando dell’azione dei suoi predecessori. Ricordiamo, durante il mandato di Consales, l’inaugurazione del lungomare, del mercato ortofrutticolo coperto, dei parchi Cillarese e Punta del Serrone, ecc. Inoltre sono in corso i lavori a Piazzale Lenio Flacco e nella struttura coperta di Piazza Mercato, la quale sta ingenerando polemiche tra coloro che ne dovranno usufruire poiché, a loro dire, progettata e realizzata in quel modo creerà disagi ed intralcerà il loro lavoro. A proposito di Piazza Mercato, sarebbe interessante conoscere i tempi di inizio degli attesi lavori, i quali dovrebbero trasformare la piazza in un luogo per spettacoli ed eventi serali.
Tornando alle inaugurazioni, esse portano onori ma anche oneri e va ricordato come, nel corso dell’inaugurazione del mercato coperto della Commenda, il sindaco avesse promesso una dura lotta agli abusivi e la riqualificazione della vecchia piazza della Commenda “a titolo di ristoro” per i commercianti che insistono su quella piazza e che, dall’oggi al domani, si sono visti privati di ingenti introiti derivanti dal notevole flusso che il mercato ingenerava in quella piazza. Ebbene, queste promesse non sono state ancora mantenute pienamente, poiché il fenomeno degli abusivi insiste ancora e la piazza, più che riqualificata, è stata imbellettata con una fila di alberelli.
Inoltre, alla inaugurazione del Cillarese il sindaco affermò che quanto visto quel giorno era solo la realizzazione parziale del progetto, il quale sarebbe stato completato a stretto giro. Probabilmente la mancanza di risorse ha fino ad ora impedito il completamento del progetto originario.
Altro parco inaugurato dalla vecchia amministrazione è il Di Giulio, il quale versa in condizioni pietose, con erbetta alta e muretti, faretti e strutture vandalizzate. A proposito di strutture, la promessa di assegnare i locali all’interno del parco ai vincitori del bando per la realizzazione di un bar ed un ristorante non ha avuto ancora riscontri positivi in quanto il Comune non dispone delle risorse necessarie per ripristinare lo stato dei luoghi. I giovani assegnatari avevano anche avanzato la proposta di farsi loro carico delle spese e di scontare poi l’esborso ricevendo in cambio una detassazione per i primi mesi. Il sindaco si era detto pronto a trovare nel breve una soluzione ma, al riguardo, non se ne hanno notizie da mesi.
E’ stata poi partorita da questa amministrazione l’idea di distrarre parte dei 40 milioni stanziati negli anni scorsi per la realizzazione dello shuttle e destinarli alla nascita di un sogno per i brindisini, ovvero la circolare del mare. Tuttavia il progetto è bloccato dai ricorsi dovuti ad eccessivi ribassi nell’aggiudicazione delle opere o dai soliti ricorsi delle aziende non vincitrici. Si spera che la situazione si sblocchi celermente e che l’idea del sindaco possa concretizzarsi in tempi ragionevoli.
Grande attivismo, infine, ha dimostrato il sindaco sul tema delle bonifiche, riuscendo, grazie al supporto del senatore Tommaselli, ad interloquire con il ministero e sbloccare così i 40 milioni di euro necessari per effettuare la bonifica dell’area di Micorosa, situata sui terreni contermini al petrolchimico. Anche in questo caso i ricorsi al Tar hanno imposto uno stop all’iter. Il prossimo passo consta nella redazione del progetto definitivo che dovrà essere posto al vaglio del Ministero.
Interventi a favore del commercio
Per restituire decoro ed impulso al commercio il sindaco aveva pensato in campagna elettorale ad alcune idee cardine; analizziamole. Innanzitutto, bandire un concorso di idee per trasformare corso Umberto in una piccola via Sparano di Bari, rendendolo realmente pedonale e migliorandone l’arredo urbano. L’idea è però rimasta, almeno per il momento, in soffitta.
Altri propositi erano quelli di incentivare il piccolo commercio in centro favorendo i giovani, ovvero prevedendo una start up che contemplasse agevolazioni fiscali per coloro che dovessero intraprendere attività commerciali in locali comunali. L’idea è stata tradotta in fatti ma i risultati sono stati poco tangibili e le plemiche sull’impostazione del bando non sono mancate. Si era pensato inoltre, per incentivare l’apertura e migliorare il decoro dei locali commerciali sfitti che si presentassero in condizioni non ottimali, l’applicazione di sanzioni e di tariffe massimali. Anche su questo punto, che si sappia, non sono giunte risposte incisive, almeno osservando la situazione dei locali in centro.
Si era pensato, infine, di rendere pedonale tutto il tratto che rappresenta il vero centro storico di Brindisi, ovvero quello che sale oltre piazza Vittoria e passa per il teatro e per il duomo; insomma, riproporre un po’ quello che avviene in quelle strade in occasione del Negroamaro Wine Festival. Anche in questo caso non si è ancora avuto il coraggio (dimostrato invece in occasione dell’apertura alle auto di corso Garibaldi) di intraprendere una strada che, probabilmente, porrebbe le condizioni per uno sviluppo del piccolo commercio e la nascita di iniziative correlate, così come avviene nei limitrofi centri storici. E’ probabile che si stia attendendo la conclusione dei lavori sul lungomare per avere un quadro completo della situazione e poter predisporre un nuovo ed innovativo piano del traffico.
PUG e Piano della costa
Partiamo dalle note liete, ovvero dal proficuo dialogo che l’amministrazione ha intrapreso con il Ministero, il quale ha portato all’acquisizione di importanti aree demaniali prospicienti il mare; tali aree, se recuperate attraverso fondi pubblici o meglio ancora privati, potranno rappresentare un’occasione di sviluppo per la città. Parliamo, nello specifico, dei piazzali del monumento e di “deposito catene”, e di aree situate sul litorale-nord, come Punta del Serrone e Cala Materdomini, le quali ospiteranno spiagge attrezzate. Vi è però da fare un distinguo: mentre per il progetto di riqualificazione di Cala Materdomini i fondi sono stati reperiti da questa amministrazione e si è oramai vicini all’inizio dei lavori, per quanto riguarda il Serrone vi è da constatare una mera volontà dell’amministrazione, la quale spera di bandire la gara per la realizzazione di 3 nuovi lidi e di recuperare, attraverso fondi privati, la batteria Menga per fini turistico-ricettivi. Tuttavia queste idee restano per ora tali, basti vedere quanto è accaduto con i fondi regionali destinati al recupero delle torri costiere, con il Comune di Brindisi che non è stato in grado di intercettarli.
Rimanendo sulla costa, ottime notizie arrivano dai lavori per la rimodulazione della falesia. I fondi sono stati reperiti dalla vecchia amministrazione, ma il difficile iter è stato portato avanti con caparbietà dall’attuale amministrazione ed i lavori sono da pochi giorni iniziati. L’importo di quasi 3 milioni di euro verrà utilizzato appunto per rimodulare ed “abbassare” la falesia in 10 punti della costa nord, restituendoli così alla fruibilità pubblica e “recuperando” di fatto 3 km di litorale. Ambiziosa anche l’idea di ottenere ulteriori fondi per installare delle barriere sommerse lungo la costa al fine di arginare il problema dell’erosione. Ma si sa, queste sono faccende che si fondano sull’aleatorietà ed è giusto non farsi troppe illusioni.
Il piano della costa, insomma, seppur ancora in fase di gestazione, sta prendendo man mano vita. Certo, con i suoi tempi esasperatamente lunghi, ma il processo è stato comunque avviato e si spera che possa portare nel prossimo lustro un ritorno economico alla città.
Argomento irrisolto e spinoso è invece quello inerente il villaggio di Acque Chiare. Il sindaco promise in campagna elettorale che avrebbe fatto di tutto per trovare una soluzione ma, senza la chiave per cercare di scardinare lo stato d’empasse, la quale si chiama PUG, non si potrà ottenere nel frattempo alcun risultato. I tempi per l’adozione di tale strumento urbanistico fondamentale per la città si stanno allungando a dismisura e si spera che il subentro del prof. Kerr possa realmente contribuire a chiudere l’iter entro 6 mesi.
Insomma, non resta che attendere “fiduciosi” il termine del mandato per tracciare un bilancio definitivo del lavoro svolto da questa amministrazione.
ANDREA PEZZUTO