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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bonifiche: fumata nera e rabbia sindaco

ROMA – Il Ministero dell’Ambiente non intende liberare per gli usi produttivi l’area sud della zona industriale di Brindisi, e al termine dell’incontro di stamani a Roma il sindaco Mimmo Consales detta un comunicato molto duro contro lo stesso dicastero.

ROMA – Il Ministero dell’Ambiente non intende liberare per gli usi produttivi l’area sud della zona industriale di Brindisi, e al termine dell’incontro di stamani a Roma il sindaco Mimmo Consales detta un comunicato molto duro contro la struttura tecnica dello stesso dicastero, accusandola di penalizzare la città a  causa della lievitazione  dei costi per qualsiasi eventuale investitore vi si affacci. All’incontro hanno preso parte, oltre al Comune, anche la Provincia, l’Asi con il presidente Marcello Rollo, e l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro.

“Il territorio di Brindisi rischia di subire ulteriori penalizzazioni a causa degli ostacoli  burocratici rivenienti da un Ministero dell’Ambiente sempre meno propenso ad accogliere le sollecitazioni delle singole realtà industriali per rimettere in marcia lo sviluppo”, ha affermato Consales, il quale ha inoltre aggiunto che “è  sorprendente la capacità della struttura tecnica del Ministero di fare un passo avanti e due indietro. È questo ciò che è accaduto nell’incontro odierno riportando la situazione allo stato in cui si trovava un anno fa”.

“Abbiamo chiesto con forza, anche sulla base degli elementi scientifici raccolti nel corso degli ultimi mesi che si potesse stralciare la zona meridionale dell’area industriale (dove attualmente esistono solo attività agricole) dai vincoli imposti dal Sito di Interesse Nazionale (Sin). Ad ottobre dello scorso anno fu richiesta documentazione supplementare sia all’Arpa che alla Provincia, ma oggi  - racconta Consales - ci è stato detto candidamente che tali carteggi sono poco più che carta straccia in quanto sono cambiate le carte in tavola”.

Nel comunicato del sindaco non sono illustrate le ragioni tecniche a base della posizione del ministero , ma “investire a Brindisi, allo stato attuale, significa spendere il doppio o il triplo rispetto ad altre zone industriali e quindi la penalizzazione nei confronti di Brindisi è sin troppo evidente. Con Regione, Consorzio Asi e Provincia abbiamo sostenuto, pertanto, la necessità di giungere ad una riperimetrazione dell’area Sin – prosegue Consales - attraverso cui con decreto del Ministero dell’Ambiente e su richiesta della Regione si può rideterminare il perimetro del sito”.

“È evidente, però, che tutto questo richiede del tempo ed anche una precisa volontà politica e noi siamo stanchi di aspettare che qualcuno prenda contezza della drammaticità dei problemi di Brindisi. Dico questo avendo stampata negli occhi – conclude il sindaco di Brindisi -  l’immagine di quei lavoratori dell’indotto della centrale Edipower appesi per giorni a 70 metri d’altezza, su un nastro trasportatore. Oggi più che mai, quindi, Regione, Enti locali, organizzazioni imprenditoriali e sindacali devono fare fronte comune perché il governo si impegni a risolvere politicamente questo problema con una ridefinizione degli interventi  di bonifica necessari nel sito industriale brindisino”.

C'è tuttavia una intesa tra Comune, Asi e l’assessore Lorenzo Nicastro per ottenere un confronto con lo stesso ministro Clini, per verificare quali siano gli interventi possibili per sbloccare la situazione di Brindisi al più presto e prima di un aggravamento delle tensioni sociali nelle aziende in crisi.

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