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Ambiente

Bonifiche, vertice il 6 febbraio

BRINDISI - Il sindaco Mimmo Consales ha convocato un incontro per discutere sugli interventi di bonifica più urgenti ed opportuni da realizzare.

BRINDISI - Il sindaco Mimmo Consales ha convocato un incontro con il commissario della Provincia di Brindisi, Cesare Castelli, e con il presidente del Consorzio Asi, Marcello Rollo, per discutere sugli interventi di bonifica più urgenti ed opportuni da realizzare nel Sito di Interesse Nazionale di Brindisi.

“Come è noto – afferma il primo cittadino – dopo tanti anni di attesa siamo riusciti a far giungere a Brindisi poco meno di cento milioni di euro attraverso cui dobbiamo avviare i più impellenti interventi in campo ambientale, finalizzati ad eliminare ‘bombe ecologiche’ ed anche a liberare aree dove poter realizzare nuovi investimenti produttivi".

"Si tratta, a questo punto, di individuare - dice Consales - le priorità ed è per tale motivo che ho chiesto a Provincia ed Asi di discuterne in presenza delle nostre rispettive strutture tecniche”. L’incontro avrà luogo giovedì 6 febbraio alle 10 a Palazzo Nervegna.

Per la cronaca, vi è già una priorità definita in sede di conferenza dei servizi con il Ministero dell'Ambiente e la Regione Puglia (che mette a disposizione i fondi) per destinare i primi 40 milioni disponibili alla messa in sicurezza della discarica Micorosa, dove si trovano un milione e mezzo di metri cubi di veleni "scaricati" da Enichem alla minuscola Micorosa Srl, che ora si trova da lungo tempo in procedura fallimentare.

In virtù di questo passaggio avvenuto anni fa, e consacrato nel 2013 da un pronunciamento del Tar di Lecce, dovrà essere lo Stato a pagare la bonifica dei veleni che la chimica privata e pubblica hanno lasciato in regalo a Brindisi. Il paradosso è che si continua a imputare solo al carbone la lunga catena di patologie gravi che pesano sulla popolazione locale.

Un milione e mezzo di metri cubi di rifiuti altamente pericolosi non possono essere portati in nessun luogo, perciò la discarica Micorosa verrà separata dal mare  e dalla falda sotterranea, che ha abbondantemente contaminato, con opere di confinamento fisico, e quindi sarà tombata. I 4o milioni non saranno sufficienti però per riparare il danno. E ne resteranno pochi, dei cento di cui parla il sindaco, per provvedere al resto.

 

 

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