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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente San Pietro Vernotico

Crolla la falesia, chiuso il "Cimalo"

CAMPO DI MARE – Si è staccato un pezzo di falesia, la zona è stata recintata con nastro bianco e rosso, il sindaco del Comune di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, ha emesso un'ordinanza di divieto di accesso, stazionamento e balneazione in tutto il tratto di costa interessato dal crollo ma nessun cartello è stato affisso all'ingresso della spiaggia, per informare i villeggianti che non consultano l'albo pretorio che la zona del litorale denominata “Cimalo”, come l'omonimo canale che la attraversa, è pericolosa.

CAMPO DI MARE – Si è staccato un pezzo di falesia, la zona è stata recintata con nastro bianco e rosso, il sindaco del Comune di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, ha emesso un'ordinanza di divieto di accesso, stazionamento e balneazione in tutto il tratto di costa interessato dal crollo ma nessun cartello è stato affisso all'ingresso della spiaggia, per informare i villeggianti che non consultano l'albo pretorio che la zona del litorale denominata “Cimalo”, come l'omonimo canale che la attraversa, è pericolosa.

È così che già dalle prime ore di questa mattina i fedelissimi del “Cimalo” hanno preso tranquillamente posto nel pezzo di spiaggia che ormai frequentano da anni e che hanno quasi adottato. Come se non bastasse, poi, gli addetti alla manutenzione del litorale questa mattina hanno anche appianato la sabbia con la apposita attrezzatura. Segno che nemmeno il personale che lavora per conto del Comune è a conoscenza che quella zona è a rischio.

Eppure l'ordinanza numero 112 del 3 agosto 2012, pubblicata sul sito web del Comune, parla chiaro: “E’ fatto divieto assoluto, fino al 30 settembre 2012 salvo diverse disposizioni e secondo i presidi segnaletici che ivi insisteranno, di accesso e stazionamento, per uomini e mezzi, sull’arenile, e lungo la fascia costiera libera: per una profondità di mt. 10,00 (dieci) dal piede della falesia, nella zona denominata “Cimalo” a partire dal primo pennello direzione Nord e per tutto il tratto di arenile interessato dalla falesia fino al confine con la discesa che costeggia il canale del Cimalo; per una profondità di mt. 5,00 (cinque ) dal piede della falesia nella zona di litorale compresa tra il primo ed il secondo pennello direzione Nord. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare quanto disposto nella presente ordinanza”.

Per chiarire quale è la zona interdetta almeno a chi non conosce i termini tecnici “Penello direzione nord”, dovrebbero essere affissi gli appositi segnali che indicano il divieto assoluto e di cui parla la stessa ordinanza. Il rischio che si corre in quella zona è davvero alto. Gli smottamenti della falesia sono imprevedibili e improvvisi e in più occasioni non lasciano scampo.

Non è lontano il ricordo della tragedia che a ottobre di due anni fa si consumò in contrada Apani sulla costa brindisina all'unterno della riserva di Torre Guaceto, dove perse la vita, proprio in seguito al distaccamento della Falesia un giovane ricercatore tarantino che stava effettuando alcuni studi sull'erosione costiera. Paolo Rinaldi, 29 anni, era un esperto eppure fu travolto da un masso che improvvisamente si staccò dalla falesia, che in quel punto era anche bassa.

Fino a qualche ora fa a indicare un eventuale pericolo c'era solo un nastro bianco e rosso che delimitava la zona interessata dal crollo dei giorni scorsi. Il tratto di arenile adiacente è completamente libero e accessibile.

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