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Depuratori: si tratta. Amati a Carovigno

BRINDISI – Braccio di ferro sulle autorizzazioni. Provincia e Aqp a confronto. Si e' svolto stamani a Bari un incontro tra l'amministratore unico dell'Acquedotto Pugliese Ivo Monteforte e il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese finalizzato a definire i problemi tecnici che, allo stato attuale, impediscono il funzionamento di alcune strutture già disponibili. In particolare, si e' discusso dell'impianto di affinamento di Mesagne che è stato realizzato dalla Provincia con un investimento di circa 14 milioni di euro. Al centro anche il nodo legato al destino del depuratore intercomunale di Carovigno. Venerdì prossimo (alle ore 19), presso la sala convegni del Castello, il centrosinistra carovignese ha promosso una manifestazione pubblica, alla presenza dell’assessore regionale Fabiano Amati.

BRINDISI – Braccio di ferro sulle autorizzazioni. Provincia e Aqp a confronto. Si e' svolto stamani a Bari un incontro tra l'amministratore unico dell'Acquedotto Pugliese Ivo Monteforte e il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese finalizzato a definire i problemi tecnici che, allo stato attuale, impediscono il funzionamento di alcune strutture già disponibili. In particolare, si e' discusso dell'impianto di affinamento di Mesagne che è stato realizzato dalla Provincia con un investimento di circa 14 milioni di euro. Al centro anche il nodo legato al destino del depuratore intercomunale di Carovigno. Venerdì prossimo (alle ore 19), presso la sala convegni del Castello, il centrosinistra carovignese ha promosso una manifestazione pubblica, alla presenza dell’assessore regionale Fabiano Amati.

Alla tavola rotonda saranno invitati a partecipare i consiglieri regionali espressione del territorio, i rappresentanti della Provincia ed i segretari politici provinciali del centrosinistra. Ma a catalizzare in giornata l’attenzione sul tema è stato il vertice tenutosi a Bari.

Per quanto attiene l'impianto di affinamento di Mesagne, l'Aqp avrebbe confermato la piena disponibilità alla sollecita assunzione in gestione dell’impianto. “Tale disponibilità – si legge in una nota della Provincia - è subordinata al superamento di due principali vincoli tecnici: il primo riguarda l’esecuzione di alcune opere di completamento dell’impianto e del sistema di collettamento per le quali è anche necessaria la conferma, da parte della Regione Puglia, di uno stanziamento di circa un milione e mezzo di euro, il secondo è relativo alla preventiva autorizzazione dell'Autorità idrica pugliese, con cui la stessa si fa carico di computare nel calcolo della tariffa del servizio idrico integrato gli oneri di esercizio e quindi autorizza Aqp a gestire l'impianto.

Il presidente Ferrarese, pertanto, ha fatto sapere che chiederà la convocazione, per i prossimi giorni, di un incontro tra i responsabili del Piano per la Tutela delle Acque, dell'Autorità Idrica Pugliese, dell'Acquedotto Pugliese e della Provincia di Brindisi. In quella sede dovrà essere pianificata la soluzione dell'intera questione.

“Aqp ha dato disponibilità immediata - ha affermato Monteforte - a mettere in esercizio l’impianto di affinamento di Mesagne a patto che siano completate le opere per consentire all’impianto di funzionare, che ci siano riconosciuti i costi di esercizio e naturalmente che siano rilasciate tutte le autorizzazioni degli Enti competenti”.

Per quanto riguarda, invece, il depuratore di Carovigno, a fronte di una richiesta di autorizzazione dell'Aqp alla Provincia, si sarebbe deciso di affrontare tale argomento durante i lavori dello stesso tavolo, “in modo tale da individuare una soluzione per evitare che gli scarichi del depuratore finiscano direttamente nel Canale Reale e quindi nell'oasi di Torre Guaceto”.

Quale possa essere tale soluzione, in alternativa al paventato diniego delle autorizzazioni per l’avvio del depuratore intercomunale di Bufalaria, (destinato a raccogliere e sanificare gli scarichi fognari dei Comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino), resta un mistero. Ferrarese si limita soltanto a precisare: "Ci sono tutti i presupposti per risolvere i problemi sul tappeto e quindi per dare avvio ad un corretto funzionamento degli impianti, evitando di determinare conseguenze per l'ambiente. Su questo l'intesa con Aqp e' già stata raggiunta. Occorre un ultimo passaggio, con il coinvolgimento delle strutture regionali prima di dare il definitivo via libera". Venerdì prossimo, intanto, dibattito pubblico, con la partecipazione dell’assessore regionale Fabiano Amati, che nei giorni non aveva certo celato il proprio disappunto rispetto alla posizione assunta dalla Provincia, dichiarando a BrindisiReport: “Qui siamo in presenza di un’incivile contaminazione del suolo e del mare. Lungo quei terreni non è possibile realizzare un pozzo perché allo stato affiorerebbero soltanto liquami".

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Negare il nullaosta al funzionamento di un impianto di depurazione tabella 4 (vale a dire che stiamo parlando di un sanificatore) significherebbe consacrare la conservazione di questo vergognoso, indegno e ingiusto stato di cose, a tutto danno del patrimonio naturale protetto e della salute delle popolazioni, che da anni attendono invece di essere giustamente risarcite dei danni patiti per l’arretratezza strutturale del loro territorio, in tema di salvaguardia ambientale”.

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