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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

"Difendiamo questo mare meraviglioso”

POLIGNANO A MARE - L’appello al ministro parte sotto lo sguardo affrescato di chi l'azzurro lo inneggiava e difendeva a suon di acuti e note. “Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare”, sembra cantare, innanzi agli amministratori locali uniti, Domenico Modugno. Di fronte al rischio che le acque del basso Adriatico possano essere prese d’assalto dai predatori di oro nero, l’aula consiliare del Comune di Polignano a Mare per un giorno si è dipinta davvero di blu. Regione, Province (Bari, Brindisi e Lecce), Comuni, comitati spontanei ed associazioni ambientaliste: una sola lingua ed un coro unanime, in difesa del mare nostrum.

POLIGNANO A MARE - L’appello al ministro parte sotto lo sguardo affrescato  di chi l'azzurro lo inneggiava e difendeva a suon di acuti e note.   “Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare”, sembra cantare, innanzi agli amministratori locali uniti, Domenico Modugno. Di fronte al rischio che le acque del basso Adriatico possano essere prese d’assalto dai predatori di oro nero, l’aula consiliare del Comune di Polignano a Mare per un giorno si è dipinta davvero di blu. Regione, Province (Bari, Brindisi e Lecce), Comuni, comitati spontanei ed associazioni ambientaliste: una sola lingua ed un coro unanime, in difesa del mare nostrum.

“Chiediamo al Ministero dell’Ambiente e della tutela del mare, Corrado Clini, immediati interventi per sospendere i procedimenti autorizzativi avviati e non conclusi in merito alle ricerche e coltivazioni di idrocarburi liquidi nel mare Adriatico attraverso una moratoria del suddetto Ministero ed in particolar modo su tutto lo specchio di mare antistante le coste pugliesi; Così pure chiediamo di coinvolgere Regione, Provincie e Comuni interessati per una soluzione che salvaguardi le attese delle comunità locali. Chiediamo, altresì, un urgente incontro per rappresentare le ragioni del territorio”.

Questa, dunque, la posizione che i Comuni rivieraschi del sud barese, del brindisino, del Salento e persino della terra ionica hanno messo per iscritto, in calce all’ordine del giorno approvato durante la seduta straordinaria congiunta del Consiglio comunale di Polignano a Mare, aperta alla partecipazione dei Comuni che da tempo hanno avviato insieme una dura battaglia giuridico-amministrativa avverso le trivelle.

Tra i primi a prendere la parola, l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro:  “In più occasioni abbiamo ribadito di non volere le prospezioni sismiche in Adriatico e neppure, tantomeno, la coltivazione di idrocarburi. I cittadini pugliesi e le istituzioni locali sono state chiare sotto questo aspetto ma, va riscontrato, gli orientamenti di politica energetica nazionale vanno in direzione contraria. Intervenendo all'assemblea l’assessore ha relazionato sulle ricerche di idrocarbuti in atto a circa 25 miglia dalle coste della Puglia”.

“Ribadisco l'importanza di una presa di coscienza da parte delle istituzioni locali che, nell'iniziativa di questa mattina - aggiunge l’assessore - vedo coese nel ritenere il nostro mare una risorsa non barattabile, quali che siano i virtuali vantaggi economici di eventuali coltivazioni. Devo però rilevare, senza alcuna volontà polemica, l'assenza dei nostri rappresentanti istituzionali, con qualche eccezione, che presso Camera e Senato potrebbero, in qualche modo, tradurre in pratica la volontà dei pugliesi di non essere colonizzati sul piano economico dalle multinazionali del petrolio”.

Chiarisce così poi la stoccata: “Le azioni dimostrative, le manifestazioni, la stessa mobilitazione delle istituzioni regionali (Regione, Province, Comuni) - conclude Nicastro - rischiano di non essere sufficienti senza una capacità di incidere sulle scelte della politica nazionale che, a prescindere dalla composizione dei governi che si sono succeduti, è andata privilegiando la linea delle concessioni, anche in situazioni come il nostro Adriatico, davvero troppo angusto per le trivellazioni. La lotta, pur con modalità civili e responsabili, sarà lunga e dura, anzi durissima e solo sulla base di questa collaborazione tra istituzioni e tra le medesime ed i cittadini possiamo pensare di invertire la tendenza”.

Lo stesso Nicastro poi ha concluso: “Se il ministero non dovesse ascoltare le nostre ragioni ci opporremo anche con lo strumento del referendum”. Stesso tono anche nelle parole del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna: “Occorre una presa di posizione forte, supportata dalle Istituzioni ma anche da una convinta e partecipata azione popolare. Pochi barili di petrolio non possono mettere a rischio il nostro mare”.

Ma sull'assenza di onorevoli e senatori del territorio ai lavori della pubblica assemblea è scontro: "La partecipazione non mi sembra che fosse stata allargata ai parlamentari. Condivido la protesta dei Comuni e non ho voluto fare polemica per non essere stato invitato, però non posso essere accusato di assenza", dichiara in serata il senatore Salvatore Tomaselli, che mercoledì prossimo sarà presente invece alla riunione della Commissione Ambiente del Senato, nel corso della quale il ministro Clini esaminerà il dossier inerente le contestate autorizzazioni rilasciate dal Governo uscente e risponderà alla richiesta  di bloccare le procedure di Via.

Il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, facendo sua la richiesta dell’assessore regionale di un incontro urgente con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ha puntualizzato: “Al ministro ribadiremo che non possiamo rischiare che accada un qualsiasi problema durante le trivellazioni. La storia recente insegna che non sono ipotesi irrealizzabili. La tragedia verificatasi lo scorso anno nel Golfo del Messico con la piattaforma petrolifera ‘Deepwater Horizon’ ha pregiudicato per sempre migliaia di chilometri di costa e non esiste alcun sistema per correre ai ripari”.

Ferrarese ha anche sottolineato che la Puglia è una regione ad alta vocazione turistica e che si stanno compiendo sforzi notevoli in questa direzione, valorizzando le sue peculiarità e potenziando i collegamenti aerei e marittimi. “L’auspicio è che il ministro Clini – ha concluso Ferrarese – accolga la nostra richiesta, bloccando le trivellazioni. In caso contrario, la Puglia saprà farsi sentire, con ogni forma di protesta pacifica, ma con il chiaro e ineludibile proposito di disinnescare un rischio incalcolabile per il nostro mare. Abbiamo bloccato il fotovoltaico selvaggio, abbiamo posto un argine a tante altre situazioni di pericolo per il nostro ambiente e ce la faremo anche questa volta. Dobbiamo farlo per noi, ma soprattutto per le generazioni future a cui dobbiamo consegnare una speranza, fondata sulla bellezza del nostro territorio e sulle conseguenti opportunità economiche ed occupazionali”.

Duro anche il sindaco Domenico Tanzarella: “Dobbiamo opporci con ogni strumento plausibile allo scempio che si vorrebbe mettere in atto. Di fronte alla strisciante marginalizzazione di un Sud che vorrebbero defraudare persino delle proprie risorse naturali, la società civile e le istituzioni devono proporre una risposta energica ed unitaria. Sono favorevole, dunque, ad ogni manifestazione tesa a contrastare l’installazione delle piattaforme petrolifere nelle nostre acque. Persino un abbordaggio pacifico, in stile Greenpeace, sarebbe giustificato dinanzi all’arroganza di chi continua a ignorare l’opposizione convinta e compatta dei territori”.

Per Giovanni Epifani “la Northern Petroelum ha ottenuto le autorizzazioni con l'inganno, presentando la richiesta di Via frazionandola in cinque tronconi, eludendo la normativa e le sentenze del Tar che, invece, impongono una Via unitaria, in modo che si possa valutare l'effetto cumulativo dei singoli interventi, appartenenti tutti allo stesso campo”. E poi ha proposto la costituzione di un comitato tecnico-scientifico da affiancare alla delegazione dei Comuni che sarà chiamata a confrontarsi con il ministero.

Dai Comuni del Salento oltre al grido di dolore anche il sospetto inquietante che dietro le ricerche ci sia un interesse legato ai mercati finanziari: “Queste potenti società economiche quotano in borsa. Investono e speculano, a danno della nostra pelle. E’ plausibile che anche il conseguimento di un semplice nullaosta può far salire le azioni. Siamo vittime anche di questi giochi, a fronte di insediamenti che non producono neppure un posto di lavoro ma semmai ne mettono a rischio tanti”, ha sottolineato il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi.

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