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Discarica abusiva pure tra i morti

BRINDISI – Accanto alla città delle vanità (e della vacuità) di gran parte della politica, sopravvive la città della vergogna che ci regala spesso comparsate in note trasmissioni, ultima in ordine di apparizione quella sui parcheggiatori abusivi, che qualcuno però su Facebook invita a lasciare in pace perché si tratterebbe di “povera gente”. Contenti loro. Ecco però l’ultima impresa di uno di questi appartenenti alla categoria dei “poveretti”: una bella discarica abusiva di rottami di ogni genere all’interno del cimitero, dove l’autore dell’operazione è entrato impunemente con un furgoncino o un motocarro, e ha fatto i comodi propri in un angolo un po’ più defilato, accanto ad alcune cappelle.

BRINDISI – Accanto alla città delle vanità (e della vacuità) di gran parte della politica, sopravvive la città della vergogna che ci regala spesso comparsate in note trasmissioni, ultima in ordine di apparizione quella sui parcheggiatori abusivi, che qualcuno però su Facebook invita a lasciare in pace perché si tratterebbe di “povera gente”. Contenti loro. Ecco però l’ultima impresa di uno di questi  appartenenti alla categoria dei “poveretti”: una bella discarica abusiva di rottami di ogni genere all’interno del cimitero, dove l’autore dell’operazione è entrato impunemente con un furgoncino o un motocarro, e ha fatto i comodi propri in un angolo un po’ più defilato, accanto ad alcune cappelle.

Vuotando il suo carico di rottami, giochi da spiaggia, onduline in fibra di vetro sfasciate, stracci, e materiale di risulta di ogni genere. Ciò che non poteva vendere lo ha regalo ai morti. Chi se ne è accorto? Certamente non la sorveglianza, se pure esiste – a questo punto - nel cimitero di Brindisi, bensì alcuni cittadini che passavano da quel punto in cerca della tomba di un amico. L’indignazione e la telefonata alla polizia (e non a Striscia la Notizia) poco dopo. Sul posto è giunta la Digos, che a segnalato il caso ai vigili urbani. Sarà la polizia municipale ad occuparsi della ricerca del responsabile, perché dall’ammasso del materiale abbandonato da ignoto sono stati ripescati un Cud e una lettera dell’Inps. Quanto meno il proprietario del garage, della soffitta, della casa svuotata dal tizio che poi ha scaricato ciò che non gli serviva nel cimitero nuovo, si potrà individuare.

Ecco l’ultima perla di una lunga catena di insulti all’ambiente in una città già inquinata quasi a morte dall’industria, ma anche per mano di parte dei suoi cittadini, che sono segnati da una profonda cultura dell’illegale. C’è un giro di affari parallelo, nella raccolta dei rifiuti in città, che è fatto di decine di soggetti che non figurano sulle pagine gialle ma lavorano grazie al passaparola. Una flotta di furgoni grandi e piccoli, di motocarri e persino di piccoli rimorchi, che a pagamento prelevano gli scarti di lavorazione delle officine, i rifiuti ingombranti delle famiglie, ti sgomberano i vecchi mobili, prendono il loro compenso e poi si sbarazzano dell’inutilizzabile e dell’invendibile lungo i canali, nei canneti, nei boschetti dei parchi naturali, attorno ai quartieri periferici. BrindisiReport.it ha già dedicato tre servizi a questo obbrobrio.

La gente preferisce chiamare questi sgombra garage, piuttosto che conferire gratuitamente i propri rifiuti speciali all’apposito servizio di Monteco. E le conseguenze si vedono. Ma ce ne sono altre meno visibili: il gas refrigerante dei vecchi frigo smontati per recuperarne i motori disperso nell’aria; e l’olio dei vecchi trasformatori, che conteneva ancora i policlorobifenili, (i famosi Pcb), tossici ed altamente inquinanti, che finisce nel terreno; l’Eternit; i solventi. Ma se il furto di cavi elettrici, l’attività di parcheggiatore abusivo costituiscono un fenomeno non legalizzabile, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti possono diventarlo: ma bisogna iscriversi all’albo dei gestori, avviare una vera e propria piccola attività imprenditoriale, magari associandosi in cooperativa. E usando discariche legali. Sarebbe una via di uscita.

Va anche detto che nessun piccolo imprenditore ha sin qui avviato una simile attività a Brindisi proprio perché subirebbe la concorrenza dell’attività condotta in nero dal giro della svuota garage abusivi. E si torna così alla discarica abusiva nel cimitero. Quale sarà la prossima tappa? Date a questi tizi la chiave del municipio, e verranno anche lì.

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