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Dissesti centro storico, altri sgomberi

MESAGNE – Potrebbero non dipendere da perdite della rete idrica o fognaria i dissesti statici che si stanno manifestando da alcuni giorni nel centro storico di Mesagne, ma dalla conformazione dello stesso sottosuolo. Lo fa sapere il Comune, che intanto comunica che le abitazioni sgomberate sono salite ad undici.

MESAGNE – Potrebbero non dipendere da perdite della rete idrica o fognaria i dissesti statici che si stanno manifestando da alcuni giorni nel centro storico di Mesagne, ma dalla conformazione dello stesso sottosuolo. Lo fa sapere il Comune, che intanto comunica che le abitazioni sgomberate sono salite ad undici ( per un totale di 25 persone interessate) proprio in seguito ai sopralluoghi capillari in corso nella zona delle vie Santacesaria, Tosches, piazza dei Tarallo e via Dei Destro.

“Al momento le strade che si trovano nelle immediate vicinanze della zona interessata sono state chiuse al traffico”, fa sapere l’amministrazione comunale. Alcune delle persone evacuate “hanno trovato sistemazione presso parenti. Per gli altri il Comune sta provvedendo alla sistemazione attraverso le strutture ricettive del territorio”.

L’amministrazione civica ricorda che “la città di Mesagne ha già avuto importanti dissesti geologici che hanno interessato in maniera diffusa il centro storico. La conformazione geologica è caratterizzata da presenza di rocce carsiche, strati di argille e sabbie e falde che nei periodi di pioggia arrivano anche a due metri sotto il livello stradale e possono portare a movimenti delle strutture fondali degli edifici”. Lo stesso accadde a S.Vito dei Normanni negli anni Ottanta, e le prospezioni geologiche rilevarono la presenza di numerose cavità carsiche nel sottosuolo.

Perciò a Mesagne, “per evitare ulteriori danni e preservare i residenti, oltre ai diversi monumenti storici di valore inestimabile, il Comune si è attivato tempestivamente per la ricerca delle cause del dissesto e la predisposizione di un piano di interventi per la messa in sicurezza. L’Acquedotto Pugliese ha attivato una capillare ricerca delle possibili perdita della rete idrica e della rete fognaria. L’amministrazione comunale con proprio personale sta costantemente monitorando dal punto di vista statico gli immobili ma ha anche attivato un collegamento diretto con la sala operativa della Protezione civile regionale per avere un supporto strumentale per le indagini geologiche”.

Queste ultime tuttavia sono già state avviate: “Nel frattempo si è già provveduto ad un piano di monitoraggio dello stato del sottosuolo attraverso la ricognizione di un geologo dotato di apposita strumentazione. Già lunedì si avranno i primi risultati”. Giusto per stabilire l’entità e la natura del fattore di rischio presente.

 

 

 

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