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Due mesi di tempo dal Ctr a Polimeri

BARI – Disco verde per l’esercizio provvisorio degli impianti di Polimeri Europa, ma solo per sessanta giorni. E’ questo il responso scaturito dalla riunione fiume, conclusasi in serata, del Comitato tecnico regionale, l’organo interistituzionale di controllo che - esattamente una settimana fa - aveva stabilito il blocco di alcune linee vitali della multinazionale data l’incompletezza della documentazione relativa alla sicurezza degli impianti. Lo stesso Ctr, ha “accolto” la richiesta di Polimeri formulata subito dopo il blocco imposto, concedendo due mesi di tempo per adeguare la documentazione relativa alla valutazione dei rischi per l’impianto.

BARI – Disco verde per l’esercizio provvisorio degli impianti di Polimeri Europa, ma solo per sessanta giorni. E’ questo il responso scaturito dalla riunione fiume, conclusasi in serata, del Comitato tecnico regionale, l’organo interistituzionale di controllo che - esattamente una settimana fa - aveva stabilito il blocco di alcune linee vitali della multinazionale data l’incompletezza della documentazione relativa alla sicurezza degli impianti. Lo stesso Ctr, ha “accolto” la richiesta di Polimeri formulata subito dopo il blocco imposto, concedendo due mesi di tempo per adeguare la documentazione relativa alla valutazione dei rischi per l’impianto.

L’organismo, dopo cinque ore di riunione, ha applicato i contenuti dell’articolo 21 quater della legge 241 del’90 in materia di pubbliche amministrazioni che consente di sospendere, per gravi motivi, una decisione adottata. Il motivo grave, sarebbe stato, in questo caso aprire la porta a 2.500 licenziamenti. Questo, naturalmente non significa, che l’azienda non andrà incontro a nuove sanzioni se, allo scadere dei termini non avrà soddisfatto ampiamente le richieste del Ctr.

Tra le prescrizioni imposte ci sono: realizzazione entro brevissimo termine (presumibilmente 2 giorni) del bacino di contenimento del serbatoio di sodio nitrito, già in fase di costruzione; presidio fisso di una squadra (4 unità) dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Brindisi a monitoraggio della linea di caricamento del Fok al pontile, del serbatoio F204 (Virgin Nafta) e del gasometro F105; redazione del nuovo Rapporto di Sicurezza, che tenga conto di tutte le criticità evidenziate dal Ctr, entro il termine perentorio di 60 giorni.

Ora la palla passa a Polimeri Europa che lottando contro il tempo dovrà fare in modo di adempiere e convincere in maniera esauriente il Comitato tecnico regionale il cui compito principale è quello della salvaguardia della sicurezza per la popolazione e non saranno ammessi errori. Scongiurato almeno al momento lo spettro di una chiusura degli impianti che sarebbe ricaduto a cascata su tutte le aziende del petrolchimico consortile. Molti nei giorni scorsi erano stati gli interventi mirati a scongiurare la chiusura definitiva degli impianti. In giornata si sono registrati quelli del consigliere regionale Giovanni Epifani e della Femca Cisl che era riuscita a stabilire un contatto incontrando il sostegno del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano che si riportano di seguito.

“Esprimo tutta la mia amarezza – ha affermato il consigliere regionale del Pd Giovanni Epifani – per le tensioni economiche ed occupazionali che il territorio brindisino deve quotidianamente affrontare e soprattutto mi schiero sia dalla parte delle aziende che, per non rischiare il fallimento, devono ogni giorno lottare e sconfiggere tutta una serie di difficoltà incombenti, che dalla parte dei lavoratori e le loro famiglie che vivono costantemente il disagio e l'ansia di vedersi sottrarre  il proprio posto di lavoro”.

“È un periodo di crisi generale e paralizzante in cui tutta l'Italia, ma in particolare il Mezzogiorno, rischia il collasso definitivo – ha proseguito nella sua nota Epifani – perciò le pubbliche amministrazioni e soprattutto la burocrazia devono essere vicine al mondo  produttivo, sostenendolo ed incentivandolo, pur nel rispetto responsabile di regole e norme, evitando, laddove possibile, di  mortificarlo ulteriormente, perchè non sono solo le aziende a dover pagare il prezzo più alto ma i lavoratori”.

Un risultato, quello di questa sera,  "raggiunto grazie all’impegno degli enti, istituzioni, e forze politiche che - si legge invece in una nota della Femca Cisl e della segreteria confederale - hanno saputo capire ed intervenire in merito all’enorme danno produttivo, economico ed occupazionale che il provvedimento del 2 novembre stava generando, ma soprattutto all’impegno che Polimeri Europa ha palesato durante la sessione, quello cioè di non sfuggire alle proprie responsabilità e di rispondere alle richieste ricevute".

"Resta alta però la preoccupazione - aggiunge la Cisl brindisina - circa quanto l’azienda andrà a redigere e come questo verrà valutato dal Ctr entro due mesi. Confidiamo comunque nella maggiore attenzione che inevitabilmente Polimeri Europa dovrà porre nello stilare tale documento e ci aspettiamo una valutazione tecnica, da parte del Ctr, nel rispetto delle norme e delle leggi che tenga conto complessivamente dell’importanza che il Petrolchimico di Brindisi ricopre per la Provincia e buona parte della Regione dal punto di vista produttivo, economico ed occupazionale".

"In attesa che si definisca completamente la situazione, la Cisl e la Femca vigileranno affinché il tutto possa realizzarsi nei modi e nei tempi dovuti, ma soprattutto resteranno attenti allo scopo che le preoccupazioni di eventuali scelte strategiche aziendali e principalmente eventuali disegni politici possano determinare ulteriori situazioni di profondo degrado del nostro territorio".

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