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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

I No al Carbone: "Convenzione Enel, la maggioranza ha partorito un topolino"

BRINDISI - Il movimento No al carbone accusa la maggioranza al Comune di Brindisi di aver partorito il classico topolino invece di un progetto di svolta radicale nel rapporto con Enel e le altre società elettriche. Il riferimento è alla piattaforma sulla base di cui il centrodestra brindisino ritiene si possa andare al rinnovo della convenzione per la centrale di Cerano.

BRINDISI - Il movimento No al carbone accusa la maggioranza al Comune di Brindisi di aver partorito il classico topolino invece di un progetto di svolta radicale nel rapporto con Enel e le altre società elettriche. Il riferimento è alla piattaforma sulla base di cui il centrodestra brindisino ritiene si possa andare al rinnovo della convenzione per la centrale di Cerano.

La maggioranza di centrodestra sulle convenzioni con l’Enel dopo due anni di silenzi, di consigli comunali monotematici andati deserti, ha come la montagna partorito ieri il classico topolino, ovvero un documento sulle convenzioni con l’Enel che è una resa incondizionata della classe politica che amministra da ben 7 anni il Comune di Brindisi , agli interessi dell’Enel.

In questo documento si chiede timidamente una riduzione del 10% del carbone rispetto ai valori di massimo utilizzo dello stesso, in pratica si dà oggi ad Enel la possibilità di incrementare i quantitativi di carbone rispetto al 2010. Inoltre si apre la porta alla combustione dei rifiuti a Cerano. Tutto qui per il resto niente, parole vuote , proclami ai quali in città nessuno ormai crede più.

Una città morente che assiste da mesi al balletto indecente delle firme sulla mozione di sfiducia chiesta dal sindaco Mennitti per il presidente del consiglio comunale Pennetta. Mentre la crisi avanza i disoccupati aumentano insieme al degrado ambientale basti pensare al disastro della Costa Nord, alle torce del petrolchimico, alle indagini sulle acque reflue della Sfir, al sequestro dell’area Micorosa,

Il documento della maggioranza nella sua pochezza è offensivo per la città che ha bisogno di ben altre proposte e a questo punto di ben altra classe politica. Come movimento No al Carbone ribadiamo le nostre proposte costruite sui bisogni di un territorio massacrato dagli interessi della grande industria chimico energetica e che oggi paga un prezzo altissimo in termini di disoccupazione, degrado ambientale e salute pubblica.

Riduzione del 30% del carbone a Cerano rispetto ai valori riportati in sede di domanda Aia quindi quantità non superiori a 4 milioni di tonnellate; no al Cdr a Cerano e no ai termovalorizzatori; si alla raccolta differenziata al riuso e riciclo come impostazione per il ciclo dei rifiuti; riconversione a gas della centrale Edipower o sua chiusura; recupero di Costa Morena e realizzazione del molo carbonifero nel porto esterno; indagine epidemiologica a Brindisi e provincia per conoscere e monitorare lo stato di salute della popolazione; ricadute economiche dalla presenza dell’Enel quantificabili in 20 milioni di euro all’anno da destinare a politiche sociali; apertura di un tavolo di convenzioni con Enipower.

Questi sono i principali punti con i quali avvieremo un confronto con tutti i cittadini i movimenti e le associazioni.

Movimento No al carbone di Brindisi

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