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"Il Reale, soluzione provvisoria "

BRINDISI - La questione dello scarico del nuovo depuratore di Bufalaria, del suo impatto con il mare, il Canale Reale e l'area della riserva marina di Torre Guaceto, la questione dell'impianto di affinamento a servizio degli scarichi di Mesagne, Latiano, Francavilla Fontana che a loro volta finiscono nel Reale, sono sul tavolo da qualche settimana, e soggetti a due pressioni: da un lato quella del comitato che raccoglie le firme per il no allo scarico a Guaceto e del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, che annuncia che non firmerà l'autorizzazione, dall'altro quella dei sindaci interessati e dell'assessore regionale Fabiano Amati, che affermano l'urgenza e l'utilità, nonchè la qualità tecnologica del depuratore. Sul tema riceviamo un intervento di Carmine Dipietrangelo, ex vicepresidente del Consiglio Regionale pugliese e attuale consigliere di amministrazione delle Fal.

BRINDISI - La questione dello scarico del nuovo depuratore di Bufalaria, del suo impatto con il mare, il Canale Reale e l'area della riserva marina di Torre Guaceto, la questione dell'impianto di affinamento a servizio degli scarichi di Mesagne, Latiano, Francavilla Fontana che a loro volta finiscono nel Reale, sono sul tavolo da qualche settimana, e soggetti a due pressioni: da un lato quella del comitato che raccoglie le firme per il no allo scarico a Guaceto e del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, che annuncia che non firmerà l'autorizzazione, dall'altro quella dei sindaci interessati e dell'assessore regionale Fabiano Amati, che affermano l'urgenza e l'utilità, nonchè la qualità tecnologica del depuratore. Sul tema riceviamo un intervento di Carmine Dipietrangelo, ex vicepresidente del Consiglio Regionale pugliese e attuale consigliere di amministrazione delle Fal.

Il vizio di confondere o di agitare le acque (in questo caso è proprio il caso di dirlo) senza mai avere una visione di insieme rischia sempre di pregiudicare le giuste soluzioni agli stessi  problemi che vengono sollevati. Questo accade soprattutto in un territorio dove è consuetudine più apparire che risolvere i problemi. E’ il caso del depuratore di Bufalaria e del relativo scarico a mare giustamente contestato in questi giorni. Gli uomini delle istituzioni dovrebbero offrire soluzioni e non solo innamorarsi o cavalcare singoli punti di vista.

Da decenni i comuni di Carovigno, di San Vito, di San Michele, le marine di Specchiolla e Santa sabina, rivendicano giustamente di avere un depuratore. E’ merito di quanti (cittadini, partiti, amministratori locali, provinciali, regionali) si sono impegnati per trovare gli ulteriori finanziamenti per il completamento di una opera che ha rischiata di rimanere incompiuta. Oggi siamo ormai alla fine di questo lungo percorso ma che rischia  ancora una volta di essere bloccato a causa di un vecchio progetto che prevede lo scarico delle acque a Torre Guaceto, nel Canale Reale a duecento metri dal mare. Quello scarico fu già contestato a suo tempo dalla Provincia e ne fu chiesta la modifica in sede di definizione del piano di tutela delle acque approvato dalla Regione più di tre anni fa.

In questa materia del ciclo delle acque se mancano il coordinamento e una visione d’insieme si rischia sempre di non risolvere alcun problema. Va ricordato a tutti che nel Canale Reale confluiscono le acque dei depuratori di Francavilla Fontana, di Latiano,di Mesagne e che arrivano a mare passando per Torre Guaceto. A proposito, queste acque sono depurate costantemente a norma? Quanti sono gli scarichi abusivi nel Canale Reale? Quanta e quale manutenzione si fa nel Canale Reale da parte del Consorzio dell’Arneo? Chi controlla? Regione, Provincia,Comuni dovrebbero cominciare a dare delle risposte. A Mesagne queste acque dovevano essere ulteriormente trattate e affinate per poi utilizzarle a fini irrigui. L’impianto di affinamento finanziato e realizzato dalla Provincia è stato ultimato nel 2001 ma mai messo in marcia, consentendo così a quelle acque di andare direttamente a Torre Guaceto e a mare.

La motivazione data a questa situazione è che mancano: la decisione da parte di AqP della presa in carico dell’impianto; un piano di utilizzo da parte degli agricoltori delle acque affinate;  la definizione della tariffa sostenibile. Con il funzionamento invece di questo impianto il Canale Reale sarebbe meno carico di inquinanti a salvaguardia di Torre Guaceto, oltre che garantire acqua buona per l’agricoltura. A distanza di 400 metri dal punto di scarico attuale previsto per il depuratore di Bufalaria esiste una condotta sottomarina con relativo impianto di sollevamento, costruita 20 anni fa dal consorzio Asi e mai utilizzata. Una condotta che potrebbe essere utilizzata, dopo una attenta verifica del suo stato, incluso quello terminale subacqueo di Apani, per le acque del depuratore di Bufalaria.

Mi risulta che la Provincia e la stessa Regione avevano recepito tale impostazione nel Piano di tutela delle acque. Si tratta allora di non disperdere impostazioni, opere già definite e realizzate. Con una visione  d’insieme è possibile trovare sia soluzioni transitorie sia soluzioni  definitive e strutturali i cui costi possono essere a carico del piano d’ambito della neo costituita Autorità idrica pugliese. Tra l’altro lo scarico in condotta sottomarina è stato autorizzato e finanziato a Nardò e a Otranto. Transitoriamente e provvisoriamente si potrebbe autorizzare la soluzione Canale Reale, ma attraverso un continuo e rigoroso controllo della gestione del nuovo impianto di Bufalaria, per rispondere alle esigenze non più rinviabili dei comuni di S.Vito, Carovigno e S. Michele e delle due marine che attendono una soluzione da decenni.

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