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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

L'incredibile viaggio della rediviva tartaruga Hyde. Storie di animali spiaggiati

BRINDISI – Una contabilità a volte lieta, a volte triste, quella del rinvenimento di testuggini e mammiferi marini spiaggiati. Nel corso dell’inverno 2010 - 2011 le cose sono andate meglio del 2009, ma è ancora evidente la responsabilità dell’uomo in questa strage silenziosa, di cui tra un bilancio il nucleo specializzato della Capitaneria di Brindisi e della Provincia che segue il problema. Lungo la costa brindisina da alcuni anni è infatti operativo il Nucleo di Pronto Intervento costituito dalla Capitaneria di porto, guidata dal comandante, il capitano di vascello Claudio Ciliberti, e dalla Provincia di Brindisi – Settore Gestione Faunistica, il cui referente è la dott.ssa Paola Pino d’Astore, nell’ambito delle competenze dell’assessore alla Gestione Faunistica, Cosimo Pomarico e del dirigente Cosimo Corante. Tale Nucleo interviene nella gestione delle tartarughe marine rinvenute spiaggiate o raccolte dal mare lungo il litorale brindisino, così come indicato nelle Linee Guida del Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione e rilascio a scopi scientifici).

BRINDISI – Una contabilità a volte lieta, a volte triste, quella del rinvenimento di testuggini e mammiferi marini spiaggiati. Nel corso dell’inverno 2010 - 2011 le cose sono andate meglio del 2009, ma è ancora evidente la responsabilità dell’uomo in questa strage silenziosa, di cui tra un bilancio il nucleo specializzato della Capitaneria di Brindisi e della Provincia che segue il problema.  Lungo la costa brindisina da alcuni anni è infatti operativo il Nucleo di Pronto Intervento costituito dalla Capitaneria di porto, guidata dal comandante, il capitano di vascello Claudio Ciliberti, e dalla Provincia di Brindisi – Settore Gestione Faunistica, il cui referente è la dott.ssa Paola Pino d’Astore, nell’ambito delle competenze dell’assessore alla Gestione Faunistica, Cosimo Pomarico e del dirigente Cosimo Corante. 

Tale Nucleo interviene nella gestione delle tartarughe marine rinvenute spiaggiate o raccolte dal mare lungo il litorale brindisino, così come indicato nelle Linee Guida del Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione e rilascio a scopi scientifici).

Il Centro di recupero per la media e lunga degenza degli esemplari bisognosi di specifiche cure e di riabilitazione è il Turtle Center della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, diretto dalla dott.ssa Flegra Bentivegna, con cui la Provincia di Brindisi ha un efficace protocollo di intesa dal 2005. Inoltre vi è la proficua collaborazione con il prof. Antonio Di Bello della Clinica Chirurgica Deto (Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari), veterinario esperto nella specifica chirurgia delle tartarughe marine.      Nei casi di ritrovamento di carcasse interviene il Servizio Veterinario Asl Br/1 che, dopo la constatazione di morte dell’esemplare, invia il nulla osta per lo smaltimento al Comune competente per territorio, che provvede alla distruzione della carcassa a norma di legge.

Prendendo in considerazione la stagione invernale 2010 – 2011, la temperatura del mare non è mai scesa al di sotto dei 10 – 7 °C, evitando in tal modo spiaggiamenti di più tartarughe marine, come avvenne nel 2009, in relazione alla sindrome da freddo (cold stunning) che può colpire questi rettili marini. In effetti, da novembre 2010 a marzo 2011, sono state rinvenute spiaggiate o raccolte dal mare soltanto 31 tartarughe marine tutte appartenenti alla specie Caretta caretta, di cui 21 morte e 10 vive. Le località corrispondono al territorio di tutti i Comuni della provincia con litorale, ovvero Fasano (Savelletri, Torre Canne), Ostuni (Torre San Leonardo, Rosa Marina, Gorgognolo, Villanova, Lamaforca), Carovigno (Specchiolla, Punta Penna Grossa) , Brindisi (Torre Testa, Acque Chiare, Porto di Brindisi, Pedagne, Capo Bianco), San Pietro Vernotico e Torchiarolo (Torre San Gennaro), indipendentemente dalla presenza lungo la costa di aree protette, in quanto il punto di spiaggiamento è condizionato dal moto ondoso e dal gioco delle correnti marine.

Le principali cause che portano allo spiaggiamento delle tartarughe marine durante i mesi invernali sono: 1. l’impatto con gli attrezzi da pesca, soprattutto reti e palamito con conseguenti segni di annegamento e di lesioni da costrizione; 2. sindrome da freddo (cold stunning), 3. stato di denutrizione e debilitazione in relazione alla letargia invernale. Sono state rinvenute tartarughe marine subadulte e adulte con la lunghezza del carapace compreso tra  i 70 e gli 86 cm, ma anche esemplari giovani, tra i 20 ed i 35 cm, che ricordano la vicinanza ai siti di nidificazione della Grecia, tra i più importanti per la specie nel Mediterraneo (come l’isolotto di Maratonissi a Zante). Degli esemplari vivi solo in 1 caso vi è stato il decesso, a poche ore dal rinvenimento, dovuto alla sindrome da freddo in una piccola tartaruga marina, come rilevato dal referto necroscopico del prof. Nicola Zizza, anatomo patologo della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari. Negli altri casi vi è stato il ritorno in natura alla presenza della Capitaneria di Porto, della Provincia di Brindisi, del Servizio Veterinario ASL BR e della Facoltà di Medicina Veterinaria (Università di Bari).

Vi è una tartaruga marina molto speciale, raccolta dal mare nel 2007 dalla squadra nautica della Guardia di Finanza di Brindisi e curata per 3 anni dal Turtle Center della Staziona Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli: si tratta di Hyde che priva di un occhio e di parte delle cavità nasali, a causa di un trauma di natura antropica,  è stata scelta dalla dott.ssa Flegra Bentivegna per un monitoraggio satellitare tramite un trasmettitore applicato sul suo carapace. Dal giorno del suo rilascio in mare, l’8 ottobre 2010, organizzato dalla Provincia di Brindisi nel Parco Naturale Regionale “Dune costiere tra Torre Canne e Torre San Leonardo” in agro di Ostuni, Hyde ha percorso 4.874 km  alla data dell’11 aprile 2011: da Fiume Morelli ha raggiunto l’Albania per poi dirigersi a Santa Maria di Leuca (Lecce), costeggiare la Calabria, la Sicilia e recentemente la Libia.

Nella stagione invernale 2010 - 2011 sono state segnalate alla Capitaneria di porto di Brindisi 9 carcasse di cetacei, appartenenti a 3 specie di delfini: Tursiope, Stenella striata e Grampo. Il grado di decomposizione condiziona la raccolta dei dati biologici e la determinazione della causa di morte, ma non l’identificazione della specie che permette di confermare la costante presenza nelle acque costiere e pelagiche brindisine del Tursiope e della Stenella striata. Tra i recenti spiaggiamenti spicca quello occasionale per il Mediterraneo ed il primo caso accertato per la provincia di Brindisi, di un cucciolo di delfino della specie Grampo (Grampus griseus).

Su segnalazione della Capitaneria di porto di Brindisi, il 07 febbraio 2011, la dott.ssa Paola Pino d’Astore, collaboratrice dell’Istituto Thetys di Milano ( organizzazione privata non – profit, specializzata nella ricerca sui cetacei) ed il dott. Vito Magli del Servizio Veterinario della Asl, hanno effettuato rilievi su una carcassa di un cucciolo di Grampo, in decomposizione su una delle spiagge di Torre Guaceto (Carovigno. La conferma dell’identificazione della specie e della possibilità di rinvenire un giovane esemplare in febbraio è stata fornita dal dott. Giovanni Bearzi dell’Istituto Tethys di Milano. Si tratta di una specie regolarmente presente nel Mar Mediterraneo; frequenta acque profonde continentali fino ai 400 – 1000 m di profondità dai tropici alle regioni temperate in entrambi gli emisferi e si nutre preferibilmente di molluschi cefalopodi (calamari, seppie, polpi). Gi adulti raggiungono la lunghezza di circa m. 3.5 ed il neonato misura m. 1.5. Nonostante sia un cetaceo facilmente identificabile in mare per la livrea degli adulti caratterizzata da graffiature bianche, il Grampo è elencato nel Red Data Book dell’IUCN ( International Union for Conservation of Nature) tra le specie insufficientemente conosciute; in effetti mancano, ad esempio, dati sulla consistenza numerica della popolazione o sulla organizzazione sociale e migrazione dei gruppi.

La Capitaneria di porto di Brindisi rinnova l’invito a segnalare al numero della Guardia Costiera (1530) il rinvenimento di animali marini vivi o morti,  spiaggiati o in difficoltà al fine di permettere l’attivazione delle procedure previste a norma di legge ed il recupero degli esemplari ancora in vita.

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