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No Petrolio, ambientalisti soddisfatti

MONOPOLI - E' stata una bella prova di forza non solo per le istituzioni locali e regionali, ma anche per i movimenti ambientalisti della fascia costiera che va da Brindisi a Bari, la manifestazione di questa mattina a Monopoli contro le trivelle nel Basso Adriatico. In tanti sono arrivati dai centri del Brindisino per collegare alla battaglia contro le prospezioni petrolifere e contro lo sfruttamento dei fondali marini.

MONOPOLI - E' stata una bella prova di forza non solo per le istituzioni locali e regionali, ma anche per i movimenti ambientalisti della fascia costiera che va da Brindisi a Bari, la manifestazione di questa mattina a Monopoli contro le trivelle nel Basso Adriatico. In tanti sono arrivati dai centri del Brindisino per collegare alla battaglia contro le prospezioni petrolifere e contro lo sfruttamento dei fondali marini.

C'era il blocco delle associazioni di Brindisi, impegnate nella vertenza contro il rigassificatore British Gas a Capo Bianco e per la riduzione dell'impiego di carbone nelle centrali termoelettriche. C'erano esponenti dei "verdi" di Ostuni e Fasano, dalla Città della Selva anche un grosso gruppo di aderenti a Sel, guidati dal candidato sindaco Pino Sabatelli.

La costa brindisina paga già un prezzo piuttosto alto per le chiazze di catrame lasciate in mare dalle petroliere-pirata, che lavano le stive al largo, e per le tonnellate di rifiuti - anch'essi abbandonati in mare da navi in transito - portati a riva dalle correnti. Il Canale d'Otranto è uno snodo cruciale per gli equilibri ambientali dell'Adriatico, per il ricambio delle masse d'acqua dell'intero bacino, dicono gli ambientalisti, e non si può mettere in discussione questo equilibrio reso già precario dalle decine di impianti industriali, raffinerie, fiumi inquinati con cui questo mare deve combattere ogni giorno da una sponda all'altra.

Lo sfruttamento dei giacimenti fossili non porterebbe alcuno sviluppo alla Puglia, ma costituirebbe una minaccia per le coste e per il transito dei cetacei e di alcune specie ittiche già a rischio, come il tonno rosso, ma anche per altre specie come i tonni alalunga e per l'intera catena alimentare collegata. Gli ambientalisti, ma anche le istituzioni pugliesi non considerano attendibili i protocolli e gli studi di impatto ambientale delle società petrolifere, e sono ostili alla pretesa di installare piattaforme a breve distanza da zone di tutela come le Isole Tremiti, o ad area ad alta vocazione turistica come il litorale tra Monopoli e il Salento. L'impegno alla fine della manifestazione di Monopoli è quello di continuare l'opposizione civile a questi progetti.

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