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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

Petrolchimico: le torce tornano ad accendersi

BRINDISI – Si pensava che, dopo l'inchiesta giudiziaria, non si sarebbero più viste fiammate né torce accese all'altezza del Petrolchimico. Invece, pur con grande stupore dei brindisini che sono accorti, è successo ancora. La notte scorsa, c'è stata una nuova fiammata. Impossibile però stabilire al momento se si tratti di una normale procedura di sicurezza oppure no.

BRINDISI – Si pensava che, dopo l'inchiesta giudiziaria, non si sarebbero più viste fiammate né torce accese all'altezza del Petrolchimico. Invece, pur con grande stupore dei brindisini che sono accorti, è successo ancora. La notte scorsa, c'è stata una nuova fiammata. Impossibile però stabilire al momento se si tratti di una normale procedura di sicurezza oppure no.

Era stato proprio questo fenomeno a far scattare l'inchiesta della Procura, con la Digos che aveva notificato alle direzioni aziendali di Polimeri Europa e di Basell, le due principali società insediate nel Petrolchimico di Brindisi, decreti preventivi di sequestro emessi dal gip Paola Liaci. I sequestri riguardavano complessivamente le sette torce di sicurezza in cui vengono dirottati gas e materie prime in caso di black-out o comunque di avarie o blocchi al ciclo di lavorazione. L'accusa nei confronti delle aziende era quella di usare le torce come termovalorizzatori, smaltendo in questo modo i rifiuti derivanti dalla produzione.

Nei giorni successivi è stato notificato a Basell e Polimeri un decreto di restituzione all’uso delle due torce di emergenza oggetto del sequestro. Impianti su cui permarranno i sigilli sino a quando il magistrato inquirente riterrà necessario, e comunque almeno sino al completamento del termossidatore per il trattamento dei reflui gassosi delle lavorazioni.

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