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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Presto in libertà tre testuggini

BRINDISI – Si chiamano Carola, Contessa ed Assunta le tre testuggini caretta caretta che la Capitaneria di porto di Brindisi ed il Centro Recupero Tartarughe Marine della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi rilascerà in mare domenica 7 ottobre 2012 alle ore 10 dagli scogli del Lido del carabiniere, sulla litoranea nord della città.

BRINDISI – Si chiamano Carola, Contessa ed Assunta le tre testuggini caretta caretta che la  Capitaneria di porto di Brindisi ed il Centro Recupero Tartarughe Marine della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi rilascerà in mare domenica 7 ottobre 2012 alle ore 10 dagli scogli del Lido del carabiniere, sulla litoranea nord della città.

Si tratta di esemplari spiaggiati o raccolti in mare da pescatori e diportisti in evidente stato di difficoltà a causa dell’ingestione di pezzi di palamito, spiega una comunicato di Compamare Brindisi, le cui esche sono fonte potenziale di cibo per questi rettili marini. “A livello internazionale, lo stato di conservazione della Caretta caretta – ricorda la nota - corrisponde a quello di specie in pericolo e ad alto rischio di estinzione in natura, per cui ogni azione di tutela è utile ai fini del mantenimento della specie”.

Le dimensioni dei tre esemplari che saranno rimessi in libertà dopo le opportune cure a Napoli, vanno dai 30 cm ai 60 cm di lunghezza del carapace. Le Caretta caretta sono state  marcate con una targhetta di riconoscimento applicata sulla pinna anteriore per poterne seguire l’evoluzione biologica e gli spostamenti in caso di un successivo recupero.

Alla cerimonia per il rilascio in mare dei tre esemplari parteciperanno comandante della Capitaneria di Porto, capitano di vascello Giuseppe Minotauro, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Andrea Paris e la referente locale della Stazione Zoologica “Anton DOHRN” di Napoli, la biologa Paola Pino D’Astore.

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