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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

"Quel parere Via è un pessimo film già visto". Nuovo esposto alla procura

BRINDISI - Torna a spostarsi sul fronte legale e giudiziario l'iniziativa di opposizione al progetto del rigassificatore Brindisi Lng di Capo Bianco. Oggi le associazioni ambientaliste hanno annunciato di avere inoltrato alla procura della Repubblica una nota integrativa all'esposto di alcuni mesi fa.

BRINDISI - Torna a spostarsi sul fronte legale e giudiziario l'iniziativa di opposizione al progetto del rigassificatore Brindisi Lng di Capo Bianco. Oggi le associazioni ambientaliste hanno annunciato di avere inoltrato alla procura della Repubblica una nota integrativa all'esposto di alcuni mesi fa. Secondo i firmatari, nel corso dell'istruttoria condotta dal Comitato nazionale Via, non sono stati affrontati e risolti alcuni problemi fondamentali che furono invece proprio la causa della sospensione dell'autorizzazione da parte dell'Ultimo governo Prodi, su pressione della Commissione europea. Di sewguito, il comunicato degli ambientalisti.

Le notizie informali diffuse all'inizio dell'anno sul parere favorevole della Commissione Ministeriale VIA  alla costruzione del rigassificatore in località Capobianco avevano provocato la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi da parte dei seguenti esponenti dell'associazionismo locale: Raffaella Argentieri (della Fondazione "dr. Antonio Di Giulio"), Marzia Di Giulio (della  Fondazione "Dr. Antonio Di Giulio"), Michele Di Schiena (del Forum Ambiente-Salute-Sviluppo), Michele Errico (ex Presidente Amministrazione Provinciale di Brindisi), Enrico Favuzzi (di Legambiente), Raffaella Guadalupi (del Forum Ambiente-Salute-Sviluppo), Lorenzo Maggi (ex Sindaco di Brindisi), Teodoro Marinazzo (di Legambiente), Stefano Palmisano (di Salute Pubblica), Fabio Protopapa (del WWF), Domenico Saponaro (di Italia Nostra), Giorgio Sciarra (di Italia Nostra), Giuseppe Siragusa (del  Comitato Porta D'Oriente), Gino Stasi (di Medicina Democratica).

I firmatari di quell'atto chiedevano che venissero presi in considerazione alcuni fatti e comportamenti in merito alla procedura via per l'ipotesi che essi fossero ritenuti meritevoli di approfondimento al fine di accertare se il pronunciamento di tale Commissione sia stato o meno alterato da interferenze o influenze illecite sotto il profilo penale. A seguito della formalizzazione di tale parere, i predetti esponenti hanno presentato alla stessa Procura una articolata e motivata nota integrativa nella quale affermano che la semplice lettura del testo del citato parere conferma, a loro giudizio, tutte le riserve e tutti i rilievi posti a fondamento del precedente esposto.

"Il procedimento amministrativo sfociato a suo tempo nell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto",sottolineano gli esponenti, "è stato riaperto perché le competenti autorità ministeriali lo hanno ritenuto illegittimo a causa dell'omissione della procedura VIA. Un procedimento che corre oggi il rischio di avere un confuso e preoccupante epilogo: la spudorata riproposizione di un pessimo film già visto con lo sconcertante messaggio per il quale lo strapotere di pochi, a dispetto di tutti gli scandali e di tutti i processi, finisce per ottenere esattamente ciò che vuole contro le scelte di un intera comunità e in spregio delle più elementari esigenze di giustizia".

Valuterà ovviamente la Procura - si afferma nella nota integrativa - se quanto accade richiede verifiche ed accertamenti sul versante penale. I firmatari confermano nell'esposto la loro piena fiducia nell'operato degli Uffici giudiziari  e la ferma determinazione a portare avanti l'azione intrapresa in linea con lo spirito della grande manifestazione del 19 giugno che ha visto scendere in piazza migliaia di cittadini per chiedere, unitamente alle Amministrazioni locali e la Regione Puglia, che vengano tenute nel debito conto le ragioni di una comunità che ha molto subito e molto pagato.

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