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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Sfir, completato sequestro centrale

BRINDISI - Sono terminate ieri 29 febbraio le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dei due motori diesel da 34 megawatt complessivi di potenza della centrale termoelettrica a biomasse di Sfir, la raffineria di zucchero di Costa Morena a Brindisi. Lo fa sapere il Comando provinciale del Corpo forestale, il cui personale – alle dipendenze della stazione di Brindisi – ha perciò concluso le procedure di applicazione del sequestro preventivo disposto dal gip del Tribunale di Brindisi.

BRINDISI - Sono terminate ieri 29 febbraio le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dei due motori diesel da 34 megawatt complessivi di potenza della centrale termoelettrica a biomasse di Sfir, la raffineria di zucchero di Costa Morena a Brindisi. Lo fa sapere il Comando provinciale del Corpo forestale, il cui personale – alle dipendenze della stazione di Brindisi – ha perciò concluso le procedure di applicazione del sequestro preventivo disposto dal gip del Tribunale di Brindisi.

Rispetto a quanto anticipato l’altro giorno, quando il sequestro era stato avviato, utilizzando fonti diverse da quelle degli operanti, la Forestale ora fa sapere con un comunicato ufficiale che “la misura cautelare è scaturita a seguito delle risultanze degli accertamenti effettuati da personale del Comando Stazione Forestale di Brindisi su apposita delega di indagine della Procura di Brindisi”.

In particolare, conferma la nota, la Forestale “ha riscontrato che i motori della centrale termoelettrica, hanno provocato delle emissioni in atmosfera i cui valori sono risultati superiori ai limiti di legge. Il sequestro si è reso necessario per i reiterati superamenti dei valori predetti, con particolare riferimento a ossidi di azoto, polveri e ammoniaca, e per le relative violazioni ambientali poste anche a tutela di un territorio già martoriato come quello della Zona Industriale di Brindisi”.

Come è noto, l’amministratore delegato di Sfir, Massimiliano bassi, il 28 febbraio ha fatto sapere che Sfir ha invece sempre mantenuto la media giornaliera delle emissioni entro i limiti di legge. Per la cronaca, i motori della centrale interessati dai superamenti dei valori nelle emissioni in atmosfera, alimentati come già detto ad olio di palma, producono 32mila MWh impiegati nel processo di raffinazione dello zucchero, mentre ben 248.000 MWh vengono immessi sulla rete di distribuzione nazionale, “con cui la società risulta avere assunto precisi impegni”, dice la Forestale. La conferma che è questo il secondo core business della raffineria Sfir di Brindisi.

Dagli accertamenti condotti, fa sapere ancora il Corpo forestale, “tali superamenti si sono verificati a partire dal settembre 2011 e si sono protratti, seppur con minore frequenza, sino ai giorni scorsi. A seguito di tali accadimenti la Provincia di Brindisi, quale autorità competente, ha più volte diffidato la società, così come previsto dall’art. 29-decies comma 9 lett. a) del D. Lgs. 152/06, ad intervenire sui motori al fine di contenere i valori delle sostanze immesse in atmosfera; tuttavia tali diffide, unitamente ai conseguenti interventi di carattere tecnico messi in atto dalla società, non hanno evitato il ripetersi di ulteriori superamenti che, seppur a livello di media oraria, sono stati in alcuni casi superiori del 50% rispetto al valore limite stabilito dalla normativa di settore e dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata dalla Provincia, alla società”.

Ora toccherà agli avvocati di Sfir sbrogliare la matassa, mentre non si può escludere che sia già in atto una ricerca di soluzioni tra la Società fondiaria industriale romagnola e la Provincia di Brindisi.

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