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Termovalorizzatore fanghi, rinvio a Bari

BRINDISI – La conferenza dei servizi in Provincia sul progetto Asi-Termomeccanica per la realizzazione di un impianto di distruzione dei fanghi dei depuratori civili accanto a quello per i rifiuti speciali pericolosi già esistente, si è conclusa rinviando la decisione alla Regione Puglia sull'iter autorizzativo.

BRINDISI – La conferenza dei servizi di martedì scorso in Provincia sul progetto Asi-Termomeccanica per la realizzazione di un impianto di distruzione dei fanghi dei depuratori civili accanto a quello per i rifiuti speciali pericolosi già esistente in zona industriale, operazione finalizzata alla produzione di energia termica ma soprattutto di energia elettrica, si è conclusa con una serie di obiezioni e richieste che hanno dirottato alla Regione Puglia il compito del pronunciamento preliminare sull’impatto ambientale.

Insomma, quella del progetto che vuole trasformare i fanghi dei depuratori cittadini in megawatt e quindi in moneta sonante, non sarà una cavalcata senza ostacoli. Che l’Asi ci tenga moltissimo lo si era capito da un pezzo, e martedì una ulteriore conferma è giunta dal tentativo attuato dalla presidenza del consorzio di eliminare dal tavolo della conferenza dei servizi il consigliere comunale e leader di Brindisi Bene Comune, Riccardo Rossi, con una esplicita lettera recapitata al dirigente del Servizio ecologia e ambiente della Provincia, Pasquale Epifani. Richiesta rigettata poiché Rossi, in qualità di consigliere comunale, rappresenta un interesse generale.

Piuttosto, è stato invece messo in discussione da Epifani il diritto di Termomeccanica di stare al tavolo della conferenza, poiché la Provincia non ha mai ricevuto atti formali dall’Asi che dimostrino che l’azienda è il gestore della piattaforma di trattamento dei rifiuti speciali. Quindi dovrà essere il consorzio a dimostrare che il proprio partner privato ha titolo a partecipare all’istruttoria. Un bel boomerang. Ma non è tutto, visto che l’Arpa ha sollevato in conferenza dei servizi una questione non certo secondaria.

Secondo l’agenzia regionale, le autorizzazioni ambientali per il termodistruttore di rifiuti speciali e per il nuovo impianto di termovalorizzazione dei fanghi non possono essere separate, va molto probabilmente si deve procedere con un iter che consideri l’assetto dell’intera piattaforma. Da qui la decisione in chiusura di demandare alla Regione Puglia la valutazione del problema. Si riprenderà la conferenza dei servizi quando questo nodo sarà sciolto.

 

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