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Un pinguino tra gli ulivi

FASANO – Il caldo torrido non spaventa mamma Rossa, che ha messo al mondo un pinguino allo Zoosafari di Fasano. La specie protetta originaria del Sud America e comunemente nota come “Sfenisco di Humboldt” è nato con il vento di Minosse che soffia sulla Puglia con ben 40 gradi ma la natura non bada, a volte, a latitudini e condizioni climatiche. Nello stesso zoo è ritornato anche Sammy, lo scimpanzé nato lo scorso maggio ma trasferito presso il centro veterinario “Einaudi” di Bari perché mamma Betty non aveva il latte per cibarlo.

FASANOIl caldo torrido non spaventa mamma Rossa, che ha messo al mondo un pinguino allo Zoosafari di Fasano. La specie protetta originaria del Sud America e comunemente nota come “Sfenisco di Humboldt” è nato con il vento di Minosse che soffia sulla Puglia con ben 40 gradi ma la natura non bada, a volte, a latitudini e condizioni climatiche. Nello stesso zoo è ritornato anche Sammy, lo scimpanzé nato lo scorso maggio ma trasferito presso il centro veterinario “Einaudi” di Bari perché mamma Betty non aveva il latte per cibarlo.

Se si pensa ai pinguini, si pensa ovviamente all’igloo, al ghiaccio, al freddo gelido ed invece, con alberi, sole e caldo torrido qui dalle nostre parti ci nascono anche. Mamma Rossa e papà Nero, in perfetta forma e con gli ormoni sessuali scatenatissimi, hanno dato alla luce il loro piccolo pinguino qualche giorno fa. Si tratta di una specie protetta originaria del Sud America e comunemente nota come “Sfenisco di Humboldt”, il piccolo è ancora molto diverso dai genitori, essendo un goffo pulcino grigiastro e quasi obeso. I genitori hanno covato l’uovo a turno per circa 40-42 giorni e poi finalmente il lieto evento, la tanto sospirata schiusa.

Al piccolo non è ancora stato dato il nome, perché non è stato ancora identificato il suo sesso, che in questa specie non è evidente subito, ciò si potrà fare quando spunteranno le prime piume e si potrà procedere così al sessaggio proprio a mezzo lettura del Dna di una penna. “Il nostro gruppo di pinguini – fanno sapere Fabio Rausa, direttore zoologico del parco – è costituito da 5 esemplari adulti oltre al piccolo, tutti nati in cattività in altri parchi esteri e giunti qui a Fasano, uno nel 1995 e i restanti nel 2006. E’ vero il nostro ultimo arrivato non è bellissimo ed è anche un po’ prepotente e molto esigente dal punto di vista alimentare ma noi siamo tutti già pazzi di lui”.

Con queste e tante altre nascite in ambito di specie ad alto rischio di estinzione, i parchi faunistici in generale assolvono appieno al loro ruolo istituzionale, imposto sia dalle normative internazionali che dall’etica professionale, che è quello di fungere da riserva biologica per le specie che vanno scomparendo dagli habitat naturali o da quello che ne resta. Lo Zoosafari di Fasano contribuisce tantissimo a questa causa comune, anche grazie agli innumerevoli programmi sviluppati per la didattica, la ricerca e la conservazione.

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