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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Clini: “Trivelle o eolici offshore”

BARI – “La popolazione pugliese ha protestato contro l'idea che ci fosse un allentamento delle misure di salvaguardia che non c'è stato e dunque la risposta del governo è stata molto chiara e netta”. Lo ha detto il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, a proposito delle proteste della comunità pugliese ed adriatica, che a Monopoli a fine gennaio ha manifestato contro le prospezioni e la ricerca in mare di petrolio. Ma sull’argomento avverte: “Se saremo in grado di spiegare concretamente che esistono opzioni alternative a quella della ricerca in mare del petrolio probabilmente il problema sarà superato”. E così lancia il progetto Powered: “Può rappresentare il modello e definire la traccia del lavoro per lo sviluppo dell'energia eolica offshore nell'Adriatico”. Come dire: trivelle o eolici offshore. In una maniera o nell’altra il mare della Puglia deve produrre energia. Come se non bastasse la Centrale di Brindisi. Ma il ministro convince solo Ferrarese. Critici Vendola e Nicastro.

BARI – “La popolazione pugliese ha protestato contro l'idea che ci fosse un allentamento delle misure di salvaguardia che non c'è stato e dunque la risposta del governo è stata molto chiara e netta”. Lo ha detto il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, a proposito delle proteste della comunità pugliese ed adriatica, che a Monopoli a fine gennaio ha manifestato contro le prospezioni e la ricerca in mare di petrolio. Ma sull’argomento avverte: “Se saremo in grado di spiegare concretamente che esistono opzioni alternative a quella della ricerca in mare del petrolio probabilmente il problema sarà superato”. E così lancia il progetto Powered: “Può rappresentare il modello e definire la traccia del lavoro per lo sviluppo dell'energia eolica offshore nell'Adriatico”. Come dire:  trivelle o  eolici offshore. In una maniera o nell’altra il mare della Puglia deve produrre energia. Come se non bastasse la Centrale di Brindisi. Ma il ministro convince solo Ferrarese. Critici Vendola e Nicastro.

“La norma che avrebbe ridotto le clausole di salvaguardia in materia di trivellazioni a mare - ha detto innanzitutto Clini - non è uscita (dal Consiglio dei ministri, ndr) ma non perché prevalga una preoccupazione di salvaguardia; teoricamente le tecnologie di trivellazione potrebbero assicurare la salvaguardia. È stata fermata - ha spiegato Clini - perché dobbiamo rafforzare il terreno di confronto tra le diverse opzioni che abbiamo per la crescita del Paese”.

Già, le opzioni: “Dobbiamo scegliere - secondo il ministro - se siamo capaci di investire sulle fonti rinnovabili e sul loro sviluppo così da creare una competizione con le fonti fossili. Se non siamo in grado d'investire e di far crescere le rinnovabili come fonti alternative allora ci restano solo quelle fossili. Dobbiamo cominciare a capire qual è la direzione di marcia della nostra crescita economica e io sono convinto che le fonti rinnovabili possano rappresentare non del tutto ma in una buona parte un' alternativa ai combustibili fossili”.

Da qui la scommessa sul “progetto Powered”, che finanziato con 4 milioni e 400 mila euro dal Programma transfrontaliero Ipa Adriatico, vuole determinare se ci siano le possibilità per investire nell'eolico in Adriatico. E per determinarlo prevede l'installazione di una rete di anemometri in mare e lungo le coste per monitorare le evoluzioni climatiche e raccogliere dati metereologici.

Tanto ha spiegato il ministro dell'Ambiente,  intervenendo a Bari alla settima edizione di Mediterre, manifestazione dedicata alla green economy. Sulla possibilità che le ricerche siano bloccate il ministro ha poi detto: “No, va applicata la legge che stabilisce delle regole. C'è chi ritiene che questa legge sia troppo restrittiva e c'è una discussione in corso ma per il momento la legge è questa e non si tocca”.

Poi, incalzato sul tema delle trivelle, il ministro ha cambiato tono e registro: “Cerchiamo di non parlare di cose astratte - ha affermato - parliamo di cose concrete. Oggi le trivellazioni a mare sono regolamentate da una norma che è di salvaguardia. Se cambia questa norma, quella salvaguardia non c'è più e questo è un rischio. Di questo stiamo parlando".

"Se voi pensate che questo sia ininfluente, vi sbagliate. Se invece pensate che si debba aprire una problematica in generale sul fatto che non se ne debbano fare affatto, perdete ugualmente perché questo va contro le direttive e le regole europee”. Clini ha tenuto a sottolineare, a proposito del coinvolgimento dei territori, che “la procedura di valutazione di impatto ambientale prevede sempre l'inchiesta pubblica”, anche se non è vincolante.

Al ministro ha replicato il Governatore della Puglia, Nichi Vendola: “Vorremmo essere ascoltati. Se non saremo ascoltati cercheremo di farci sentire con la voce di tutte le regioni costiere dell'Adriatico e del Mediterraneo. Cercheremo di allargare la nostra coalizione antipetrolio, antipetrolifera. Ancora dittatura del petrolio? E ce lo venite a dire qui in Puglia dove siamo in testa alle classifiche nazionali di produzione della energia rinnovabile e dove abbiamo dimostrato che si può fare altro, che si può evitare di considerare l'ambiente come un volatile da offrire alla doppietta del cacciatore? E’ molto poco ideologico il traffico che le multinazionali fanno dei permessi sulle prospezioni, che servono anche per i loro giochi nel mercato azionario, per veder crescere il loro potere. E le prospezioni sono strettamente legate alle ipotesi di trivellazione”.

“Io - ha aggiunto Vendola - credo ci sia una incomprensione di fondo. La vicenda delle trivelle chiede di cambiare paradigma. Chiede un mutamento nella idea dello sviluppo. È come se dopo Fukushima si volesse continuare con le centrali atomiche. Ma - ha concluso - dopo l'onda nera che ha devastato il Golfo del Messico, bisogna fermare questa corsa verso l'ulteriore dipendenza nostra dai combustibili fossili e della dittatura del petrolio”.

Dura anche la replica al ministro da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro: “Devo dire che reputo assolutamente insoddisfacente la risposta del ministro sul tema, soprattutto rispetto alla prospettiva di svendere il territorio per mere esigenze di cassa. Che si debba coniugare la tutela ambientale alle esigenze generali di sviluppo economico e di crescita non significa che si possa sacrificare sull'altare del progresso quello che, lo ripeterò sino alla nausea, è l'ultimo vero bene a beneficio diffuso che ci rimane. Non si tratta di integralismi – prosegue Nicastro – ma è evidente che il modello di sviluppo cui noi, come Regione, guardiamo differisce per impostazione e, probabilmente, anche per obiettivi rispetto a quello del ministro e del governo tutto”.

“Credo che sia un dato di fatto che la nostra regione costruisca il proprio PIL su elementi economici, non astrattamente ideologici o demagogici, connessi alla qualità delle nostre risorse ambientali e naturali: agroalimentare, enogastronomia, turismo, pesca. Inoltre la Puglia contribuisce in maniera robusta alla produzione di energia da fonti rinnovabili e, quindi, non credo che sia un reato affermare che riteniamo di fare la nostra parte senza la necessità di violentare la nostra storia e il nostro territorio”.

Il solo a sprizzare ottimismo, a margine delle parole del ministro, è il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, al quale Clini, a quattr’occhi, avrebbe raccontato, evidentemente, tutta un’altra storia: “Sulle prospezioni (alla ricerca di petrolio nel Mar Adriatico ndr) mi ha garantito che le bloccherà, insieme a qualsiasi tipo di trivellazione, perché non possiamo sopportare una cosa del genere. Mi ha detto che a breve sarà bloccato tutto”. E non solo: “Gli ho fatto la richiesta di diminuire il carbone a Brindisi- ha aggiunto Ferrarese - perché non ne possiamo più. Gli accordi con Enel sono andati avanti e le convenzioni sono bloccate. Mi ha assicurato il suo impegno a far alimentare a gas uno dei gruppi della centrale di Brindisi a carbone. Quindi cominceremo a togliere un po’ di carbone a Brindisi. Io ho chiesto questo, lui è d'accordissimo”.

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