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Dopo la rottura del "fronte delle convenzioni" le domande e le critiche del Pd al sindaco

BRINDISI - Il gelo è calato sul palcoscenico della trattativa tra enti locali brindisini, la Regione Puglia e l'Enel. Da quando, a poche ore dalla conclusione del consiglio provinciale il sindaco Domenico Mennitti ha dichiarato che giungere ad un accordo ed alla firma di un nuovo documento con Enel in questa fase è inutile, perchè è molto vicino il giorno della convocazione della conferenza dei servizi da parte del ministero dell'Ambiente per il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla centrale di Cerano, e che in quella sede bisohnerà valutare gli assetti e le prescrizioni previste, e dopo trattare con la società elettrica forme di investimenti nel territorio. Mennitti ha aggiunto anche che della stessa opinione sarebbero sia l'Enel che la stessa Regione Puglia.

BRINDISI - Il gelo è calato sul palcoscenico della trattativa tra enti locali brindisini, la Regione Puglia e l'Enel. Da quando, a poche ore dalla conclusione del consiglio provinciale il sindaco Domenico Mennitti ha dichiarato che giungere ad un accordo ed alla firma di un nuovo documento con Enel in questa fase è inutile, perchè è molto vicino il giorno della convocazione della conferenza dei servizi da parte del ministero dell'Ambiente per il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla centrale di Cerano, e che in quella sede bisohnerà valutare gli assetti e le prescrizioni previste, e dopo trattare con la società elettrica forme di investimenti nel territorio. Mennitti ha aggiunto anche che della stessa opinione sarebbero sia l'Enel che la stessa Regione Puglia.

Non la pensano nello stesso modo ul segretario provinciale del Pd, Corrado Tarantino, nè il commissario dell'Udc, Euprepio Curto. Quest'ultimo si è preso l'impegno di affermare che tra Comune e Provincia si è giunti al conflitto istituzionale. "Dopo il Consiglio provinciale di giovedì scorso che ha affrontato il tema delle convenzioni con Enel abbiamo assistito - ha scritto Tarantino in un suo intervento dato agli organi di informazione - a sortite e dichiarazioni in merito all’argomento che a mio avviso vanno approfondite. In particolar modo stupiscono le posizioni assunte dal sindaco Mennitti. In primo luogo, giusto per la cronaca, è bene ricordare che il suddetto consiglio provinciale si è svolto su richiesta del Pdl (il partito di Mennitti) e non per una volontà di accelerare da parte della maggioranza. E allora qui emerge un primo dato politico, che va sottolineato, qual è la posizione del Pdl su questa materia?".

Il segretario del Pd insiste nel rimarcare l'interrogativo: "Esiste? E’ strano che questo partito chieda la convocazione del Consiglio provinciale per discutere delle convenzioni e contemporaneamente un suo esponente, appunto il sindaco, dice che quella in sostanza è stata una discussione inutile ed infatti non convoca il Consiglio comunale. Ma l’assenza più totale di una qualsiasi idea da parte del Pdl sull’argomento è emersa proprio nel consiglio provinciale dove non c’è traccia di alcuna proposta avanzata da quel partito. Ci terrei a sottolineare che questo è un problema per le istituzioni e per il territorio, è infatti complicato immaginare di aprire un confronto serio, approfondito su uno dei temi più importanti e sensibili della nostra provincia se il partito che esprime il sindaco di Brindisi ed importanti rappresentanti istituzionali ad ogni livello non avanza una proposta".

"Non a caso - accusa Tarantino - è stata la maggioranza che governa la Provincia che si è assunta la responsabilità di evitare che quel consiglio provinciale si trasformasse in una passerella priva di contenuti. Ritengo che l’ordine del giorno approvato in Consiglio provinciale per i contenuti e le proposte avanzate rappresenti per questo territorio un importante contributo alla discussione. L’aver sancito che le convenzioni con Enel rappresentano solo una parte di una discussione complessiva sul polo energetico brindisino e che il miglioramento delle condizioni ambientali del nostro territorio ci potranno essere solo se le istituzioni hanno la forza e il coraggio di imporre determinate condizioni a tutte le società di produzione elettrica presenti è un elemento fondamentale".

E a questo proposito Tarantino riprende e ripropone la questione dalla chiusura della centrale Edipower di Brindisi Nord e chiede a Mennitti e al Pdl di pronunciarsi su questa ipotesi. Ma chiede anche se il sindaco e il centrodestra siano favorevoli o contrari al propgetto di bruciare combustibile da rifiuti nella centrale, e quale sia la loro posizione sulla realizzazione di un n uovo molo carbone e sull'allargamento del tavolo del confronto anche ai Comuni della zona Sud: "A tal proposito è sancito in quell’ordine del giorno che Edipower non può più continuare a produrre bruciando a carbone e che la provincia si spingerà fino a chiederne la chiusura nei tempi tecnici per garantire i lavoratori e le imprese. Che ne pensa il sindaco Mennitti? Che ne pensa il Pdl?".

"Si è sancito - prosegue Corrado tarantino - che la discussione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti debba essere staccata dalla discussione sulle convenzioni e che pertanto non è possibile immaginare di bruciare Cdr nella centrale Federico II. Che ne pensa Mennitti? Che ne pensa il Pdl? Si è richiesto il molo dedicato alla movimentazione del carbone a spese dell’Enel, e il no alla darsena energetica a Cerano. Che ne pensa Mennitti? Che ne pensa il Pdl? E poi la partecipazione e il coinvolgimento dei Comuni della zona sud meriterebbero una risposta ed un confronto anche e soprattutto da parte del sindaco di Brindisi".

"Noto invece - conclude il segretario del Pd - che anziché confrontarsi su queste questioni prova a tirare la palla in calcio d’angolo, aggrappandosi alla famosa Aia. Su questo preme fare alcune specificazioni. Il Comune di Brindisi insieme agli altri enti è da 4 anni che partecipa all’istruttoria per la definizione delle condizioni di esercizio della centrale Enel, e che nella riunione dello scorso 3 febbraio tale gruppo ha concluso la fase istruttoria stabilendo in linea di massima le emissioni massiche che (basta leggere le carte) sono quelle che il comitato tecnico stabilì nel 2005 in relazione agli obiettivi previsti nelle convenzioni del 1996. I dati ci dicono in modo chiaro che il protocollo d’intesa va oltre tale risultato, stabilendo per le emissioni massiche limiti nettamente migliorativi per il territorio".

E ancora:  "D’altronde non poteva essere altrimenti, è infatti risaputo che le leggi che regolano l’Aia sono molto vantaggiose per le società elettriche, e va inoltre ricordato che l’Aia non si occupa né di riduzione del carbone bruciato, ne di CO2 emessa. Pertanto quali elementi ha il sindaco Mennitti per lasciare intendere che i limiti presenti nell’Aia in merito agli impatti ambientali della centrale Enel sarebbero migliorativi rispetto a quelli presenti nella bozza di protocollo d’intesa?"-

"Tra l’altro non risultano in tal senso proposte avanzate dal Comune. Trovo inoltre fondamentalmente sbagliato il ragionamento che fa Mennitti che in sostanza dice l’Aia si occuperà dei limiti relativo all’impatto ambientale, noi con Enel ci occuperemo di altro. E’ profondamente sbagliato. La convenzione, in quanto accordo volontario, è lo strumento migliore che hanno le istituzioni locali per ottenere le migliori ricadute per il territorio, e quando si dice prima l’Aia, poi le convenzioni, è un errore di fondo, perché penso che sarebbero state molto più forti le istituzioni locali che in sede Aia si fossero presentate con un protocollo d’intesa definito. Temi così importanti per il futuro della nostra comunità pretendono il coraggio delle proposte e delle idee, la responsabilità di chi governa e di chi amministra, la trasparenza e il confronto pubblico, l’arroccamento e l’insofferenza non sono consentiti".

Il Pd, in realtà, ha lavorato molto perchè la bozza di accordo con Enel, ed in generale la posizione della Provincia su questi temi strategici accogliesse la maggior parte delle posizioni espresse dallo stesso Partito democratico. Quindi quell'ordine del giorno rappresentava anche un risultato politico di rilievo sul piano dell'iniciativa sul fronte energetico. Un lavoro quasi perfetto, che la esternazione di Massimo Ferrarese - impegnato a confutare le posizioni del consigliere di Sel, Francesco Fistetti - circa il fatto che tanto tutto sarebbe inutile perchè l'accordo di fatto è chiuso sulle posizioni espresse da Enel il 17 dicembre a Roma, aveva già rischiato di rovinare.

E, in fondo, ciò che Ferrarese si è lasciato sfuggire non è molto diverso dal senso delle cose dette da Mennitti. Perciò quando Euprepio Curto parla di incidente istituzionale probabilmente esagera. "La tesi  – ha dichiarato l’esponente politico Udc –  secondo la quale la firma delle convenzioni con Enel sarebbe penalizzante per Brindisi , o comunque  superata dal fatto che a breve Enel potrebbe ottenere l’Aia  ( Autorizzazione Integrata Ambientale ) , non regge sia perchè non si comprenderebbero i motivi per i quali nel recente passato Enel ed Enti locali hanno lavorato fianco a fianco per produrre una bozza di protocollo d’intesa ( peraltro, coerentemente con gli obiettivi di una sua approvazione da parte dei rispettivi consigli , portata conoscenza dei consiglieri per la relativa valutazione );   sia perché sono ben noti i tempi elefantiaci della nostra  burocrazia, e della nostra Politica;  sia perché allo stato non è dato sapere se le condizioni minime  individuate dall’Aia saranno effettivamente  migliori rispetto alla bozza di protocollo, corretta e migliorata dall’ordine del giorno, licenziata dal Consiglio provinciale”.

“ Mi dispiace dirlo – ha concluso Curto – ma  la vicenda Convenzioni ha fatto emergere un grave conflitto istituzionale rispetto al quale  la Provincia declina qualsiasi responsabilità, avendo, sempre favorito la  via del dialogo e del garbo  tra le diverse istituzioni . Ed è questo il motivo per il quale l’Udc, nel sostenere pienamente l’iter fatto proprio dalla Provincia, si renderà parte diligente affinchè  anche le altre istituzioni facciano prevalere l’interesse generale rispetto agli interessi della propria parte politica".

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