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Sabato, 20 Aprile 2024
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Edipower: "Pronti allo sciopero"

BRINDISI - La sorte di Edipower dopo lo spezzatino tra gli ex soci di Edison e l'uscita della stessa Edison e del gruppo francese EdF, getta ombre funeste sulla sorte della termoelettrica di Brindisi Nord, che dal 20o5 funziona solo con due gruppi a carbone, con l'azzeramento della parte del piano industriale che prevedeva la sostituzione degli altri gruppi da 320 megawatt con un gruppo unico a ciclo combinato da 430 megawatt, ed una attività produttiva che negli ultimi tre anni non è mai stata continua.

BRINDISI - La sorte di Edipower dopo lo spezzatino tra gli ex soci di Edison e l'uscita della stessa Edison e del gruppo francese EdF, getta ombre funeste sulla sorte della termoelettrica di Brindisi Nord, che dal 20o5 funziona solo con due gruppi a carbone, con l'azzeramento della parte del piano industriale che prevedeva la sostituzione degli altri gruppi da 320 megawatt con un gruppo unico a ciclo combinato da 430 megawatt, ed una attività produttiva che negli ultimi tre anni non è mai stata continua.

Da più parti viene avanti con forza la richiesta di chiusura graduale dell'impianto con il passaggio ad altre aziende del personale addetto (principalmente a Enel Cerano), mentre i sindacati si oppongono a questa ipotesi e intendono battersi sino in fondo per ottenere da Edipower un progetto che dia un futuro alla centrale di Brindisi Nord, che si trova a Costa Morena tra porto medio e porto industriale. Prima di passare ad azioni di lotta, sollecitate dalla prospettiva di una chiusura imminente visto che le scorte di carbone non copriranno il fabbisogno oltre il mese di febbraio, i sindacati confederali di categoria hanno chiesto al prefetto Nicola Prete di avviare le procedure di raffreddamento prevista dalla normativa sugli scioperi, cioè di convocare  l'azienda e le parti sociali ad un tavolo per trovare un accordo. Ecco il documento dei sindacati.

"Le Segreterie Territoriali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil, esprimono fortissime preoccupazioni per il futuro dei 300 Lavoratori diretti e dell’indotto che operano nella centrale di Edipower di Brindisi. Il sito produttivo, in questi anni ha avuto uno scarso utilizzo a causa delle contrazioni dei consumi di energia determinate dagli effetti della crisi, oggi anche a causa del riassetto societario in atto in Edipower, le attività di produzione sono previste per metà/fine Febbraio 2012, data oltre la quale, non è stato previsto ulteriore approvvigionamento di combustibile.

Edipower sta vivendo una profonda e complessa fase di assestamento societario, che ha visto la fuoriuscita di EdF e di Edison dal perimetro societario, con la permanenza delle ex municipalizzate A2A  Milano - Brescia e Iren Torino e di altre aziende minori. L’impianto di Brindisi inserito nel PEAR della Puglia con due gruppi a carbone da 320 MW, in base al Piano industriale più volte illustrato, anche, alle Istituzioni e al territorio, ha ultimato positivamente le procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale, approvazione che prevede ingenti investimenti per ulteriori adeguamenti ambientali, la costruzione di un parco carbone chiuso ed un’efficientamento impiantistico per migliorarne i rendimenti.

In conseguenza al rinnovato assetto societario, su Brindisi, non c’è un chiaro e specifico  impegno per confermare le scelte industriali previste, al contrario da dichiarazioni pubbliche di vari esponenti del nuovo management, si prefigurano altri possibili futuri scenari produttivi della Centrale Edipower di Brindisi, senza escludere altri possibili perimetri societari con la vendita degli impianti ospitati nel Sud Italia. Le segreterie di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil, fortemente preoccupate per l’incerto futuro che si sta prefigurando, rivendicano uno scenario di certezze per i Lavoratori diretti e dell’indotto, per gli investimenti e per il pieno ed efficace utilizzo del sito produttivo di Brindisi.

Le  organizzazioni sindacali, non potendo attivare azioni sindacali senza un preventivo tentativo di conciliazione, previsto dalle norme legislative in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, chiedono alla Prefettura di Brindisi di voler attivare il previsto tavolo di raffreddamento".

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