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Mennitti frena sul progetto Enel Green Power: "Tutto va discusso con tutti"

BRINDISI – Non c’è nulla da fare. E’ l’Enel la protagonista a Brindisi di questo scorcio d’estate che culminerà col Ferragosto. Prima la guerriglia attorno al concerto a Cerano del 7 ultimo scorso con Patty Pravo e Irene Grandi, adesso la notizia che la controllata Enel Green Power vuole realizzare a Brindisi un campo fotovoltaico da record (almeno in Italia) con poco meno di 72 megawatt di potenziale installato. Il tutto – si dice fuori dalle comunicazioni formali di avvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale su cui dovrà esprimersi la Provincia – con un rilevante movimento di interessi attorno ai terreni che saranno utilizzati per sistemare le schiere di pannelli fotovoltaici, opzionati pare già da tempo da persone terze in attesa proprio del progetto di cui parliamo.

BRINDISI – Non c’è nulla da fare. E’ l’Enel la protagonista a Brindisi di questo scorcio d’estate che culminerà col Ferragosto. Prima la guerriglia attorno al concerto a Cerano del 7 ultimo scorso con Patty Pravo e Irene Grandi, adesso la notizia che la controllata Enel Green Power vuole realizzare a Brindisi un campo fotovoltaico da record (almeno in Italia) con poco meno di 72 megawatt di potenziale installato. Il tutto – si dice fuori dalle comunicazioni formali di avvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale su cui dovrà esprimersi la Provincia – con un rilevante movimento di interessi attorno ai terreni che saranno utilizzati per sistemare le schiere di pannelli fotovoltaici, opzionati pare già da tempo da persone terze in attesa proprio del progetto di cui parliamo.

Forse pensava anche a questo il sindaco Domenico Mennitti quando oggi si è mosso per chiedere il ripristino di un quadro di regole che tutto dovrà ricondurre ad un unico tavolo di trattativa con Enel. Perché, senza alcuna prevenzione per carità, fotovoltaico è bello – dice Mennitti – ma vediamo anche altri aspetti che vanno affrontati al cospetto di una simile operazione che potrebbe giungere ad impegnare attorno ai 250 ettari di terreni agricoli – per ora bloccati – lungo l’asse attrezzato che da Costa Morena va a Cerano, e che comprende il nastro trasportatore del carbone, un oleodotto di emergenza e una camionabile. Ciò i vantaggi per le imprese, quelli per l’occupazione, gli impatti ambientali.

E anche se la Provincia è l’ente che per legge dovrà pronunciarsi, il Comune di Brindisi – avverte il sindaco – non intende né delegare né assistere senza muovere un dito. Logica vorrebbe che anche il progetto di Enel Green Power rientrasse nel pacchetto delle questioni da discutere alla ripresa del confronto tra Regione Puglia, Comune e Provincia di Brindisi da un lato, ed Enel dall’altro. Mennitti per adesso non trova riscontri in Regione perché Vendola non c’è. “E’ chiaro – ha concluso Mennitti – che, trattandosi di Enel, il problema va valutato complessivamente, con responsabilità e trasparenza. Punto”.

La giornata offre anche una polemica periferica ma non trascurabile, sollevata a Torchiarolo dal candidato sindaco battuto, Nicola Serinelli, che accusa la giunta De Coco prima di avere sparato a zero contro Enel, poi di avere accettato contributi per animare le serate nelle marine a sud di Brindisi (Torre S. Gennaro e Lendinuso). Ai membri e sostenitori della giunta che militano o sostengono i “No Carbone”, Serinelli chiede perché si sono spolmonati il 7 agosto per disturbare il concertone di “Correnti musicali” alla centrale di Cerano, mentre nel caso delle marine di Torchiarolo le vuvuzelas sono state rinfoderate. “Io non sono contrario al sostegno da parte di un gruppo industriale delle manifestazioni che si svolgono nel territorio – precisa Serinelli – ma non concepisco neppure che le vuvuzelas entrino in azione a seconda delle convenienze”.

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