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Fingono la compravendita di una villa, per incassare il mutuo: arrestati

CEGLIE MESSAPICA - Stavano per mettere a segno una truffa da 650 mila euro, fingendo la compravendita di una lussuosa villa nelle campagne di Bari. In tre sono finiti in manette, tutti di Monopoli, tra loro anche una promotrice finanziaria. Con documenti falsi (risultati rubati a Carovigno nove anni fa) si erano presentati nella giornata di ieri presso un notaio di Ceglie Messapica, pronti a firmare l’atto che avrebbe garantito il lasciapassare per l’acquisizione e l’incasso di un cospicuo mutuo. Ma il piano è saltato, perché parallelamente all’attivismo della presunta banda di truffatori, s’erano mossi per tempo anche i carabinieri della Compagnia di Fasano, sulla scorta di una complessa attività investigativa maturata a seguito della segnalazione di un notaio fasanese presso il quale i tre si erano inizialmente rivolti e che aveva notato qualcosa di anomalo in tutta la vicenda.

CEGLIE MESSAPICA - Stavano per mettere a segno una truffa da 650 mila euro, fingendo la compravendita di una lussuosa villa nelle campagne di Bari. In tre sono finiti in manette, tutti di Monopoli, tra loro anche una promotrice finanziaria. I loro nomi: Rosa Stama (40 anni), Paolo Mavilio (46) e Vito Vacca (38). Con documenti falsi (risultati rubati a Carovigno nove anni fa) si erano presentati nella giornata di ieri presso un notaio di Ceglie Messapica, pronti a firmare l’atto che avrebbe garantito il lasciapassare per  l’acquisizione e l’incasso di un cospicuo mutuo concesso dalla banca on line “Barclays”.

Ma il piano è saltato, perché parallelamente all’attivismo della presunta banda di truffatori, s’erano mossi per tempo anche i carabinieri della Compagnia di Fasano, sulla scorta di una complessa attività investigativa maturata a seguito della segnalazione di un notaio fasanese presso il quale i tre si erano inizialmente rivolti e che aveva notato qualcosa di anomalo in tutta la vicenda. I fatti, dunque. I tre presunti truffatori di Monopoli hanno tentato di vendere una villa per ottenere dalla banca un cospicuo mutuo. E ci erano quasi riusciti, in effetti, imbastendo, sulla forza di certificati e documenti fasulli, una compravendita immaginaria.

Un castello di sabbia crollato sotto l’azione investigativa dei carabinieri della Compagnia di Fasano che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto irruzione in uno studio notarile di Ceglie Messapica, dove si stava formalizzando l’atto di vendita che avrebbe consentito di sbloccare il mutuo bancario. Una somma cospicua che la banca aveva già stanziato per il mutuo e che si stava accingendo a trasferire su un conto corrente dei presunti truffatori.

La messa in scena scoperta dai Carabinieri ruotava attorno alla vendita di una villa situata alla periferia di Bari. Presentando documenti di identità falsi (risultati rubati nel 2002 a Carovigno) ed intestati proprio ai proprietari della struttura, la presunta banda di truffatori aveva orchestrato il raggiro. I veri proprietari sono risultati totalmente estranei in tutta la vicenda.

Gli arresti sono avvenuti a Ceglie Messapica perché i tre presunti truffatori, dopo essersi rivolti ad un notaio di Fasano e dopo aver ottenuto dal professionista un rifiuto a formalizzare l’atto, si erano rivolti proprio ad uno studio notarile cegliese.

Ieri mattina, così, i Carabinieri di Fasano seguendo gli spostamenti del gruppo, si sono recati in trasferta a Ceglie Messapica ed hanno fatto irruzione nello studio notarile proprio mentre si stava concludendo l’atto. Dapprima trasferiti ed ascoltati in caserma, i tre presunti promotori della truffa, sono stati successivamente tratti in arresto, su disposizione della competente autorità giudiziaria.

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